tag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post4356065235156490029..comments2023-10-13T10:08:28.449+02:00Comments on Malthus non aveva poi tutti i torti!: La retorica del FARE.Luca Pardihttp://www.blogger.com/profile/06202676367484051319noreply@blogger.comBlogger61125tag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-37801290133843902092015-09-04T07:05:52.502+02:002015-09-04T07:05:52.502+02:00Hello
My name is Marie Scott from united states, i...Hello<br />My name is Marie Scott from united states, i am married with two kids. Life has been a misery for me and my kids for over six years when my husband dumped me for his new mistress due to some minor misunderstanding that we had. So he engage in a fight with me and throw me out of the house, so all through these sorrowful period of my life, i have been in pain. So one day, as i was browsing through the internet, i came across many post about spell casters testifying how they were helped by them so i decided to seek help and advice. but naturally i didn't believe in spells or magic powers but due to the fact that i was deeply in love with my husband, i decided to go for a try, So i came in contact with Dr.iayaryi of driayaryi2012@hotmail.com but before i contact Dr.iayaryi, i was scammed by a lot of spell casters who makes me believe that they can help me. So because of all these, i almost lost hope that i can't get my husband back anymore so when i contacted this Dr.iayaryi, he assure me that he will help me to reunite my marriage, so without demanding any single cent from me, he did a spell for me and he advice me to wait for just 24 hours. I actually waited as he said, so when it was 24 hours after he did the spell, my husband actually called me on my mobile phone and started apologizing for everything that he had caused me and the kids. This was how my marriage was reunited again and Starting from this point till date, i and my husband has been living peacefully and happily. Anybody viewing this testimony should please stop by and read and if you are so interested in contacting Dr. iayaryi for any help, simply do that via his email id (driayaryi2012@hotmail.com) and remain happy. Thanks.Monica Smithhttps://www.blogger.com/profile/13647799699798293406noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-21890645040598896142013-09-19T11:35:40.141+02:002013-09-19T11:35:40.141+02:00TESTIMONIANZA
Ciao il mio nome è Gabriel Anderson...TESTIMONIANZA<br /><br />Ciao il mio nome è Gabriel Anderson dal Regno Unito, non ho mai credo in incantesimi d'amore fino a quando provo il dottor Samuel Oduduwa tempio, e dopo che ha lanciato un incantesimo d'amore per me, il mio ex mi ha chiamato per scusarsi del dolore che mi ha causato, e fino oggi stiamo vivendo una famiglia felice, se avete bisogno di un posto giusto per risolvere i vostri problemi di contatto DR Oduduwa SAMUEL è la scelta giusta. lui è un grande uomo che sono stati lanciare incantesimi con anni di esperienza, e il suo incantesimo è assolutamente male gratuito. egli lanciare incantesimi per scopi diversi, come:<br />(1) Se volete che il vostro ex indietro.<br />(2) se avete sempre brutti sogni.<br />(3) Si vuole essere promosso nel vostro ufficio.<br />(4) Si vuole donne / uomini a correre dopo di te.<br />(5) Se si desidera un bambino. <br />(6) [Vuoi essere ricchi.<br />(7) Si vuole legare il vostro marito / moglie di essere tua per sempre.<br />(8) Se avete bisogno di assistenza finanziaria.<br />(9) la cura a base di erbe<br /><br />Contattare lui oggi su: dr.oduduwasamuelhightemple@gmail.com<br />dr.ododuwasamuel@yahoo.com<br /><br />Cordiali saluti,<br />Gabriel Anderson.<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10334126686193307020noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-33207079445701611332013-06-07T11:45:56.342+02:002013-06-07T11:45:56.342+02:00@Sergio
scusa,dimenticavo l'ultima: c'è...@Sergio<br /><br /><br />scusa,dimenticavo l'ultima: c'è anche chi avanza la teoria biologico-naturalista-darwiniana secondo la quale una donna è stata creata dalla testa ai piedi per procreare.....<br /><br />Se non ne vuole ha traumi o altre patologie fisiche/psichiche....<br />Quindi fai figli e zitta.<br /><br />:-(<br /><br />Laurahttps://www.blogger.com/profile/01553811223403463166noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-5863608886394729652013-06-07T11:43:05.150+02:002013-06-07T11:43:05.150+02:00@Sergio
ciao!
Concordo con Kio: ebbene sì, chi no...@Sergio<br /><br />ciao!<br />Concordo con Kio: ebbene sì, chi non vuole figli (specie se donna) si sente dire varie cose.....<br />E non solo i cattolici!<br />A\me le hanno dette anche donne che si vantano di essere il simbolo dell'emancipazione femminile!<br />Esempi?<br /><br />Tra le virgolette parla una donna che non vuole figli; senza virgolette chi si interessa del suo utero (che tristezza)<br /><br />- poi sei troppo vecchia. "sì,ma non ne voglio..." . Anche io ero come te, ma poi ne ho fatti 3.....<br /><br />- poi resti sola. "come puoi rimanere solo con tutta la gente che c'è?" e,ma.........<br /><br />- Così lavori meglio. <br />- così fai carriera.<br />- Tizio ha avuto un figlio...Caio pure......<br />- Cosa aspetti a fare un figlio? Sei fidanzata da un pò.....<br />"è obbligatorio?" Eh....ma poi cosa fai? Ti annoi in coppia....<br /><br />- Non ti piacciono i bambini? (A- cosa ci sarebbe di male. B- il figlio non è bambino per sempre C- cosa caspita c'entra?? Non lo voglio per altri motivi,magari...)<br /><br />- "c'è la sovrappopolazione" : eh ma uno in più cosa cambia....<br /><br />- "non ho condizioni economiche solide nemmeno per pensare di farne 1,anche se lo volessi..." : eh ma c'è gente che sta peggio e li fa lo stesso!<br />"e quelli dovrebbero essere il mio modello di vita?"<br /><br />Beh, ma tu stai meglio di loro......<br /><br />- "oltretutto tra il lavoro e il resto ,anche se volessi 1 figlio, non avrei tempo di curarlo":<br />eh ma tu lo dai a me.........<br /><br /><br />Pressioni a non finire,anche da non credenti.<br />:-(Laurahttps://www.blogger.com/profile/01553811223403463166noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-91056971110243313002013-05-03T11:28:40.809+02:002013-05-03T11:28:40.809+02:00Francesco, l'epoca nella quale stiamo vivendo,...Francesco, l'epoca nella quale stiamo vivendo, fa di noi dei privilegiati, seppure si debba pagare un onere enorme per tale privilegio.<br />Per chi vuole e riesce a d accorgergene è chiaro che stiamo vivendo il trentunesimo giorno del giacinto acquatico.<br />E' sempre più evidente che un ulteriore raddoppio della nostra genìa sulla Terra, per quanto possibile, ci porterebbe ad una vita che per la maggior parte di noi sarebbe indesiderabile.<br />Pochissimi vogliono e sarebbero capaci di vivere per decenni e decenni come monaci di una fede totalizzante.<br />Per come siamo fatti, già mille volte meno quelli che siamo, sarebbero troppi, e lo sappiamo perchè già nel profondo passato abbiamo sterminato molte altre specie viventi.Una interessante lettura a proposito è "La colpa originale" di Guido Chelazzi.<br />Per come siamo fatti, occorrerebbe un pianeta come la Terra pro-capite.<br />Se scoprissimo il modo per allungare la vita di mille volte, questa affermazione <br />non sarebbe poi tanto iperbolica.<br />Che si stia impazzendo in massa, non è dovuto forse a strani complotti di qualche manipolo di paranoici, ma la logica e ineluttabile conseguenza di questo confine etologico invalicabile.<br />Ci comportiamo come facevamo diecimila anni fa quando era possibile illudersi che la Terra fosse sconfinata.<br />Ora , per quanto possiamo ingegnarci, lo spazio fisico utilizzabile a prezzo d'acquisto e non da favola, è esaurito.<br />Non che una mutazione comportamentale non sia in linea di principio possibile, ma non può essere imposta, e trovarla quale ago nell'immenso pagliaio delle mutazioni inutili è un'impresa trascendente.<br />Dovremmo considerarci un'unica famiglia, dall'ominide Lucy fino all'ultima Eva, magari rimasta vedova.<br />Solo un pensiero come questo mi permrtte di affrontare la catastrofe in corso senza abbandonarmi al desiderio d'autodistruzione.<br /><br />Marco Sclarandis <br /><br />marcohttps://www.blogger.com/profile/02488170768545324466noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-576683700211984192013-05-02T23:41:48.621+02:002013-05-02T23:41:48.621+02:00@Sergio: grazie ancora, ho salvato il tuo contatto...@Sergio: grazie ancora, ho salvato il tuo contatto. Personalità affascinante, questo teologo tedesco. E bellissimo il passo di Cioran.<br />@Marco: non discuto sul cambiamento di ragioni per usare queste armi, ma sulla speranza di evitare lo spolpamento finale del pianeta poiché finora i grandi signori del mondo hanno resistito alla tentazione di Sansone coi Filistei. In fondo queste valutazioni ricadono nell'opinabilità più totale, per cui, niente di strano se questa constatazione dà a te una certa speranza e a me no. Anche un bonobo come Kennedy poteva rappresentarsi le conseguenze di una guerra nucleare, mentre quelle delle sovrappopolazione, pur ugualmente devastanti, sembrano più difficili da vedersi... eppure si vedono già, per chi vuole vederle.<br />@Lumen: il dito nella piaga! Secondo me il problemone sta lì, nella cultura; machista, prolificista, snaturatamente matrigna nel terzo mondo; e vile all'inverosimile qui, nel mondo ricco. Non si vince in queste condizioni, non è possibile. O esse cambiano, oppure per il gene replicatore è fin troppo facile.<br />Francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-79132731507575457772013-05-02T12:18:38.986+02:002013-05-02T12:18:38.986+02:00In uno dei miei commenti precedenti accennavo alle...In uno dei miei commenti precedenti accennavo alle difficoltà che ha la cultura - in generale - a liberarsi dal guinzaglio del gene. <br />Se però parliamo di spinta demografica abbiamo, ahimè una ulteriore difficoltà: che la spinta culturale non è opposta a quella genetica, ma anzi si trova spesso (per una somma di motivi) a suo favore. <br />Quindi non abbiamo, come avviene in molti campi, una semplice lotta tra cultura e gene, ma una lotta (quasi impossibile) tra una cultura minoritaria ed il gene replicatore, aiutato dalla cultura dominante.<br />Come si fa a vincere in queste condizioni ?Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-86763292602432782742013-04-30T22:03:52.433+02:002013-04-30T22:03:52.433+02:00Francesco, in settan'tanni le ragioni per adop...Francesco, in settan'tanni le ragioni per adoperare le armi atomiche sono cambiate.<br />Ora sarebbe ancora più folle adoperarle, e ciò ne aumenta l'attrattiva per alcuni, ma anche l'intenzione di moltissimi di scongiurarne l'uso.<br />Ricollegandomi al titolo del post,in un secolo ci siamo quadruplicati, ma abbiamo ancor più moltiplicato le nostre attività.<br />Comprese quelle che ci illuminano sulla reale natura dei limiti della biosfera, nella quale siamo copmresi pure noi.<br />Quello che faremo è di scegliere qualsiasi mezzo per proseguire la nostra vita sul pianeta, se davvero siamo una specie saggia.<br />Se siamo solo una specie intelligente, il nostro destino è funestamente segnato.<br />Questa volta, e forse è un'occasione unica, abbiamo il privilegio di manovrare la biosfera verso una ulteriore estinzione.O di sventarla<br />Salvare capre, cavoli, lupi, bastoni, barche e contadini senza fatica e sacrificio non è possibile.<br />Ma questa salvezza a buon mercato è la menzogna che propagandano molti facinorosi.<br />Ho scelto da tempo di non illudermi con questa menzogna.<br />A volte impreco contro questa mia scelta, ma non la ripudio.<br /><br />Marco Sclarandis<br /><br />marcohttps://www.blogger.com/profile/02488170768545324466noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-57002913296091585222013-04-30T09:58:34.273+02:002013-04-30T09:58:34.273+02:00Poscritto
Eugen Drewermann è vegetariano e ama gl...Poscritto<br /><br />Eugen Drewermann è vegetariano e ama gli animali. Deplora che l'iperbolica espansione dell'homo sapiens <br />distrugga l'habitat di tante specie animali "che hanno anch'esse il diritto di vivere". Un bel pensiero. Mentre gli Zichichi sognano di costruire migliaia di centrali nucleari per dissalare il mare e fornire anche a 100 miliardi di esseri umani abbastanza acqua da bere e per i servizi igienici Drewermann si rammarica che tanti splendidi animali siano ormai in via di estinzione. Come sarà un mondo senza tigri leoni leopardi elefanti balene delfini acquile scriccioli scimmie panda ecc. ? Probabilmente un mondo artificiale da cui sarà scomparsa la bellezza. Cioran: "Dove una volta galoppavano splendidi cavalli selvaggi ora non vedi che uomini!"<br />Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-7355804918049290982013-04-30T08:13:27.601+02:002013-04-30T08:13:27.601+02:00Drewermann è stato (e continua ad essere) per me u...Drewermann è stato (e continua ad essere) per me un punto di riferimento, ma come psicologo, poeta, scrittore. È stato ed è psicoterapeuta, freudiano. È chiaro che uno così - e con un'intelligenza fuori del comune - non poteva rimanere cattolico.<br />È stato infatti sospeso dall'insegnamento. Non si è arrivati alla scomunica perché la scomunica è oggi uno strumento ridicolo (ma il vescovo Lefèbvre fu scomunicato da Giovanni Paolo II - perché reo di disubbidenza). Comunque un paio di anni fa Drewermann ha abbandonato la Chiesa cattolica - come la collega Uta Ranke-Heinemann, la prima teologa cattolica ufficiale.<br /><br />Drewermann è ferratissimo nelle scienze, non è solo un bello spirito. Tuttavia è sempre teologo: pubblica libri di almeno 800 pagine su cose che io considero irrilevanti (per es. adesso un commento di questa mole agli Atti degli apostoli - dopo aver scritto commenti, sempre di questa mole, ad ogni singolo vangelo!).<br />Si era comunque posta anche lui la questione del numero di esseri umani che la terra può sopportare giungendo appunto a quella cifra (1,5 mld) in un suo libro pubblicato nel 1984 (Der Krieg und das Christentum - La guerra e il cristianesimo) e in cui sostiene che il cristianesimo ha effettivamente fomentato le guerre. Di Drewermann sono state pubblicate alcune opere in italiano, ma niente di specifico in merito alla sovrappopolazione.<br />È comunque un teologo con cui un ateo come me si trova perfettamente a suo agio (perché Drewermann sa ascoltare - è psicoterapeuta - e ragionare pur credendo sempre in Dio - ma a modo suo).<br /><br />Per il resto concordo interamente (o quasi) su quanto dici.<br />Non perdiamoci di vista (serg.pas@bluewin.ch). Ciao.<br /><br /><br />Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-28473054727299519752013-04-29T20:22:19.469+02:002013-04-29T20:22:19.469+02:00Non conoscevo Drewermann e ti ringrazio per il rif...Non conoscevo Drewermann e ti ringrazio per il riferimento, non mi dispiacerebbe approfondire, è un appunto per l'agenda.<br />In effetti quella cifra anche a me pare molto ragionevole; quota 1,5 è la soglia prenovecentesca, una specie di paradiso perduto prima di tutta questa follia moltiplicazionista. Si poteva impiegare il margine di sviluppo ancora molto ampio che la natura ci dava per migliorare le condizioni di vita dello "stock" in essere, e invece si è pensato (o meglio, non si è pensato) a incrementare tutto, consumi e numero dei consumatori, senza che adesso si possa continuare a fare altrettanto nel secolo attuale, come concludeva Luca. A quella cifra sì, si poteva e doveva pensare a condivere il benessere con tutti i commensali. Ora è troppo tardi. Non credo ci si possa organizzare per i 9-10 mld, perlomeno, io attribuisco al termine organizzazione una regolarità che in questo manicomio globale non so come si possa avere. Dio per tutti e ognuno per sé, guerre fra stati e guerre fra vicini di casa. Gente che finirà a cavarsi gli occhi in mezzo alla strada per l'ultimo mezzo chilo di pane. Finita l'acqua, cibo ed energia insufficienti e a prezzi da fantascienza, le masse sterminate di umani famelici andranno incontro all'ecatombe. Vorrei veramente che qualcuno mi convincesse di qualche altra possibilità, ma quando ci provano, si scende al livello dei vari Gaspari&Cascioli e roba simile e allora buonanotte. A guardarsi attorno c è da sentirsi male. Qui in Italia, dopo l'allucinante governo Monti, ci siamo già beccati la Boldrini alla presidenza della Camera e questo ministro dell'integrazione che vuol fare italiano chiunque nasca in Italia. Una donna gravida con visto turistico, e un nuovo "cittadino" per la magia dello iure soli. Magari anche senza visto, in barcone direttamente. Proprio come nello spaventoso calderone statunitense, fermate tutto perché voglio scendere.<br />Quanto all'ottimismo di Lumen mi sembra molto relativo, la sopravvivenza della specie, se ho ben capito. Può darsi, naturalmente, bisogna vedere in che condizioni, come lui notava. Non mi trova invece d'accordo Marco Sclarandis quando accenna al mancato utilizzo delle armi nucleari dopo il '45 per poggiarvi una speranza di risolvere anche il problemone della distruzione dell'ecosistema (mi riferisco ad esso perché da lì prendeva le mosse Lumen): abbiamo avuto un saggio, anzi due, del potenziale distruttivo di queste armi, e l'impressione è stata abbastanza. Qui invece il male è più subdolo, non c é nulla che assomigli ad un fungo atomico per impressionarci allo stesso modo, e i mafiosi che avvelenano e annientano la vita su un intero tratto di mare affermano sicuri che il mare possono fruirlo da un'altra parte. E' l'umanità tutta che ragiona con la stessa altera deficienza, danno da una parte, danno all'altra, tanto ognuno vede o intravvede appena appena solo i propri, di danni. In pratica, la tragedia dei beni comuni. E finché restano comuni, cioé di libero accesso, non se ne esce, si continua ad andare a tavoletta dentro al tunnel con sbocco sull'abisso. Francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-42747654969755345762013-04-28T10:13:48.647+02:002013-04-28T10:13:48.647+02:00<< Non si tratta "solo" di una que...<< Non si tratta "solo" di una questione ambientale, ma anche di una priorità sociale ed economica:<br />- permettere alle persone di sviluppare la propria umanità anche al di fuori dei circuiti del consumo dei beni privati (sempre meno accessibili);<br />- orientare la domanda interna verso beni (quelli comuni) caratterizzati da un minore contenuto di importazioni. >><br /><br />Quoto. Sono obbiettivi più che condivisibili, direi obbligatori.<br />Ma al momento, purtroppo, non ne parla quasi nessuno, salvo quei mezzi matti sognatori della Decrescita Felice.<br />Il mantra dei nostri politici (e dei sindacati, e della confindustria, ecc.ecc.) è ancora quello del più crescita, più consumi, più Europa.<br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-15884135410304054572013-04-28T08:10:19.902+02:002013-04-28T08:10:19.902+02:00Una delle priorità dell'azione politica dovreb...Una delle priorità dell'azione politica dovrebbe essere quella di favorire la transizione da un modello di sviluppo incentrato sul consumo vorace di beni privati sempre più spesso importati, ad uno orientato alla fruizione di beni comuni, più sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.<br /><br />Beni comuni come: la cultura, la tradizione, la socialità, il volontariato, la salvaguardia dell'ambiente naturale, la qualità del tessuto urbano, le strutture pubbliche come parchi, impianti sportivi, biblioteche, ...<br /><br />Non si tratta "solo" di una questione ambientale, ma anche di una priorità sociale ed economica:<br /><br />- permettere alle persone di sviluppare la propria umanità anche al di fuori dei circuiti del consumo dei beni privati (sempre meno accessibili);<br /><br />- orientare la domanda interna verso beni (quelli comuni) caratterizzati da un minore contenuto di importazioni.<br /><br />Un cordiale saluto.<br />http://marionetteallariscossa.blogspot.it/Emilio L.https://www.blogger.com/profile/07392167627155858757noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-18692552736645794742013-04-28T05:58:32.588+02:002013-04-28T05:58:32.588+02:00Se la metti così allora solo una drastica riduzion...Se la metti così allora solo una drastica riduzione del "numero dei commensali invitati al tavolo della vita" (sono le belle parole di Paolo VI) apporterà sollievo al pianeta e ai restanti suoi abitatori. Il cui numero ideale ovvero ecocompatibile oscillerebbe secondo alcuni tra 1,5 e 3 mld (e 1,5 è la cifra che indica il teologo cattolico Eugen Drewermann - che evidentemente non è ben visto in Vaticano - del resto ha lasciato la Chiesa cattolica). <br /><br />Meglio 700 mln (o 1,5 mld) di esseri umani che vivono decentemente o persino bene (penso all'organizzatissima ma comunistoide "Città del sole" di Campanella) che 7000 mln di straccioni. Come non essere d'accordo? Comunque siamo ora a quota 7000 mln e si va avanti allegramente (ma non troppo). Si calcola che saremo 9 mld nel 2050 (ma se saremo già 8 fra dieci anni?). Poi ci sarebbe un rallentamento o forse persino un'inversione di tendenza. Ma mi son sempre chiesto se quei 9 o 10 mld prossimi venturi sono il "plateau" che poi bisognerà mantenere. Se ci si organizza per convivere in 9 o 10 mld è chiaro che un decremento demografico sarà malvisto da economisti, politici e Chiesa (chi ci pagherà le pensioni? Chi svolgerà certe mansioni? ecc.).<br /><br />Ma l'amico Lumen si dice malgrado tutto ottimista! E ottimisti sono pure politici economisti e Chiesa: l'uomo ha sempre saputo escogitare qualcosa per tirarsi fuori dai guai.<br />Tu invece mi sempre molto meno ottimista: in prospettiva c'è l'ecatombe o la miseria generalizzata.<br /><br />Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-6729552024777891142013-04-28T00:09:45.258+02:002013-04-28T00:09:45.258+02:00E' che il tuo modo di intendere il miglioramen...E' che il tuo modo di intendere il miglioramento delle condizioni di vita non riesco a trovarlo convincente, e forse neanche tu, mi permetto di dire, visti i dubbi che hai con sincerità ammesso. Queste perplessità volevo significare quando dicevo, alla fine del precedente commento, "in questo contesto". In teoria sarà anche possibile quello che dici tu, ma a conti fatti mi sembra pressoché inattuabile. Chi esce dal sottosviluppo, oggi, aggrava il peso che l'umanità esercita sulle risorse del pianeta. <br />Noi sappiamo che l'impronta ecologica è un criterio corrispondente alla realtà, semmai sono quei cattolici ad essere una barzelletta. Non ci fosse il secondo principio della termodinamica, magari. Ma c è, e bisogna farci i conti.<br />"che fare allora? Ridurre l'impronta ecologica di tutti? E come mettersi d'accordo, di quanto la riduciamo?" Per quello che ne capisco io (anche zero, probabilmente): ridurre l'impronta ecologica di tutti non caso per caso, ma ridurla riducendo questi "tutti". E' l'unica, sia come fattibilità del rimedio (puoi anche convincere una buona fetta della nostra opinione pubblica a differenziare i rifiuti, o a compiere tante altre buone azioni, ma non a rinunciare a quella affluenza che genera il grosso dell'impatto del nostro modo di vivere) sia come convenienza del rimedio stesso (meglio, molto meglio essere 700 mln di benestanti che 7000 di straccioni che non possono permettersi niente se no cominciano, o ricominciano, a distruggere l'ambiente).<br />No Sergio, non sono io. Ho frequentato sì, ma anni fà, trovando l' ambiente insopportabilmente sinistrorso per i miei gusti.Francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-68882696182440383192013-04-27T17:14:10.799+02:002013-04-27T17:14:10.799+02:00Ho già insistito più volte che per "miglioram...Ho già insistito più volte che per "miglioramento" (o sviluppo) non intendo crescita (e la differenza tra crescita quantitativa e qualitativa non è molto rilevante, sempre crescita è alla fine). Sarebbe, almeno in teoria, concepibile un miglioramento delle condizioni di vita di tutta la popolazione mondiale senza aggravare la situazione generale (ma mentre scrivo questo sono subito assalito da dubbi).<br />Comunque nel mio intervento precedente ho detto che potremmo (e probabilmente dovremo) rinunciare a parecchie cose che in fondo non sono veramente necessarie, anzi inquinano. È proprio necessario creare montagne di rifiuti di difficile smaltimento? Prendi il mito della mobilità (saprai che l'Italia è uno dei paesi più motorizzati del mondo, 56 auto su 100 persone). Ma già, la mobilità è un altro fattore di crescita ...<br /><br />Scrivi: "La verità è che il thailandese medio consuma poco, ma questo poco è già troppo perché ..." Probabilmente è così. Ma che fare allora? Ridurre l'impronta ecologica di tutti? E come mettersi d'accordo, di quanto la riduciamo?<br /><br />L'impronta ecologica non è un criterio da tutti accettato (certi cattolici dicono che è una barzelletta). Zichichi, cattolico, sogna di una Sicilia piena di centrali nucleari (non una o due!) con cui si risolverebbero tutti i problemi (perché nella centrali metti uno e escono mille). Un altro cattolico su Petrolio diceva che l'acqua pulita dai rubinetti per tutta l'umanità può venire solo dalle centrali nucleari.<br /><br /><br />P.S. Ma tu sei il Francesco delle Ultimissime UAAR?Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-31110280039695487142013-04-27T16:04:47.530+02:002013-04-27T16:04:47.530+02:00Manco per niente, questo miglioramento non è propr...Manco per niente, questo miglioramento non è proprio auspicabile, per i motivi di cui sopra, né riconosco il dovere morale che senti di avere. Abbiamo già discusso in merito e so come la pensi. Ti garantisco, ricordo bene che i paesi sottosviluppati investono per la loro vecchiaia in figli, e lo trovo disgustoso, criminale oltre che di una immane stupidità. Tu dedichi al fatto un riferimento "asettico", però, caro Sergio, io un giudizio lo do anche se è un comportamento di massa (uno per me è diecimila, se è il migliore). Già oggi usiamo un pianeta e mezzo, fra alcuni anni saranno due, ma sempre uno ne abbiamo, e sempre meno efficiente, munifico e "gentile" con noi che abbiamo bisogno sempre di più e invece avremo sempre di meno (e di peggio, in termini di calamità e di regolarità climatica perduta). Tutte queste nascite in Africa, Asia o America latina non sono state ineluttabili; non gliel'ha portati la cicogna. Hanno ridotto le donne a fattrici, hanno fabbricato miliardate di esseri umani per stare meglio, riducendo la fetta pro-capite di ciascuno in termini ideali (ossia quanto spetterebbe a te se tutti avessimo lo stesso, con questo fattore "tutti" in crescita perenne). Virtualmente è finita già ora. Un rapporto del Worldwatch Institute diceva che la "fetta" media pro-capite della Thailandia, o della Giordania, è già troppo grande: se al mondo consumassimo tutti quanto consuma in media un cittadino di questi paesi, il mondo andrebbe comunque in rosso. Altro che livello di vita di Americani o Italiani. Te la senti di dire a un thailandese medio che deve ridurre i suoi consumi? La verità è che il thailandese medio consuma poco, ma questo poco è già troppo perché la crescita demografica lo fa diventare troppo, riducendo la capacità ecologica pro capite del pianeta, ossia quello che l'ecosistema può dare a ognuno di noi senza generare overshoot.<br />E' ovvio che queste centinaia di milioni di persone non hanno da mangiare, è perfettamente ovvio. Il pianeta -se mi passi l'espressione- non è stato fatto per tutta questa gente e non c é una via surrettizia per tenerceli comunque, alla lunga e in condizioni di equilibrio (a meno di qualche improbabile e mirabolante rivoluzione tecnologica). Certo che noi non dobbiamo più crescere; ma non vorremo rinunciare a niente. Fra qualche giorno la U17 femminile di Norvegia (calcio, ovviamente!:) verrà in Italia per giocare due amichevoli. Non so se è chiaro, queste affumicheranno un po' l'atmosfera per giocare qui due partitelle; poi quelli più grandicelli per giocare la finale di Champions o quello che é, poi la nazionale di hockey su prato della Repubblica delle Banane farà altrettanto e poi magari sarà il turno di quel panzone del mio vicino che ha deciso di portare al mare in Andalusia la moglie e quel figlio troglodita che si ritrova. <br />Miglioramento vuol dire, in questo contesto, appesantimento dell'impronta; e già ora è troppo pesante, affondiamo. E' la Terra, in fin dei conti, che riconosce o nega diritti. E questo diritto sappiamo che lo ha già negato. Basta solo aspettare qualche decennio e stare a guardare.Francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-19589989197627181492013-04-27T14:49:46.102+02:002013-04-27T14:49:46.102+02:00Be', il miglioramento delle condizioni di vita...Be', il miglioramento delle condizioni di vita di tutti è non solo auspicabile, ma è nostro dovere morale contribuirvi in qualche modo (già si fa, ma non è sufficiente). Il miglioramento induce - direi automaticamente, vedi l'Italia e l'Europa occidentale del secondo dopoguerra - un calo del tasso di natalità. Ricordiamoci che nei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo i figli sono un investimento per la vecchiaia. <br /><br />Naturalmente se gli attuali sette miliardi e i prossimi dieci miliardi aspirassero al livello di vita degli Americani o anche solo degli Italiani (l'Italia è malgrado tutto la settima o ottava potenza economica del pianeta) sarebbe la fine. <br />Comunque una modesta crescita è necessaria perché oggi 7-800 milioni non hanno abbastanza da mangiare e alcuni miliardi vivono con meno di due dollari al giorno (anche se il potere di acquisto di questi due dollari fosse molto più elevato che da noi sono lo stesso una miseria).<br />Noi non dobbiamo più crescere, anzi potremmo rinunciare a non poche cose che sono superflue e nocive. Ma agli altri va riconosciuto il diritto di migliorare le proprie condizioni senza l'ambizione però di volerci imitare.<br />Ma ci sono varie incognite, a cominciare dall'effettiva entità dei giacimenti petroliferi, apparentemente un segreto di stato.Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-39374317758282546732013-04-27T11:23:36.238+02:002013-04-27T11:23:36.238+02:00<< La strada del benessere come migliore dei...<< La strada del benessere come migliore dei contraccettivi (...) è un rimedio peggiore del male. Poiché la tragedia vera, quella che ci spazzerà via, non è il carico demografico tout-court, ma l'overshoot determinato da questo carico, che aumenterebbe in modo spaventoso se il benessere di poco più di 1 mld di essere umani diventasse quello dei 7 attuali o dei 9/10 del 2050 >><br /><br />Sono costretto a quotare. Molto triste ma molto giusto. Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-92215477377556122972013-04-26T21:38:24.356+02:002013-04-26T21:38:24.356+02:00Ooops, poiché "Anonimo" mi piace poco: i...Ooops, poiché "Anonimo" mi piace poco: in fede, Francesco, aka Roy, il "magdiallamiano" frequentatore di Commenti dalla collina;)<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-23100061227573627482013-04-26T21:33:53.451+02:002013-04-26T21:33:53.451+02:00Io sono ancora più pessimista di Lumen e Sergio, e...Io sono ancora più pessimista di Lumen e Sergio, e provo a spiegare il perché rifacendomi ai vostri discorsi.<br />La strada del benessere come migliore dei contraccettivi non esiste -l'unico appunto che mi sentirei di fare a Sergio- o meglio, è un rimedio peggiore del male. Poiché la tragedia vera, quella che ci spazzerà via, non è il carico demografico tout-court, ma l'overshoot determinato da questo carico, che aumenterebbe in modo spaventoso se il benessere di poco più di 1 mld di essere umani diventasse quello dei 7 attuali o dei 9/10 del 2050. L'ecosistema cederebbe in modo molto più rapido e catastrofico di quanto non stia già facendo adesso. <br />Allora non è che siamo in ritardo su questa strada (benessere para todos), è che siamo proprio fuori strada. Vogliamo sbrigarci a favorire lo sviluppo dei paesi poveri per sospingerli alla sospirata ZPG? Magari ci riusciamo (ovviamente ipotesi puramente teorica), arriviamo al punto in cui tutto il pianeta smette di crescere demograficamente ma con un degrado ambientale ormai irreversibile su scala globale. La cultura ha imbrigliato sì il gene, ma solo in una parte del mondo; per il resto, lo ha addirittura assecondato (sia su scala familiare, per la convenienza economico-sociale ad avere tanti figli; sia su scala politica, con tanti stati che hanno perseguito la crescita demografica come arma di ricatto sui ricchi del pianeta e perché il numero è potenza).<br />La strada è la regola (figlio unico, per tutti, da Berlusconi all'ultimo dei vattelapesca), quindi la coercizione. Va da sé che una stupida democrazia (US, UE e tutte altre ridicole del nostro tempo), non può e non vuole saperne. Ci vorrebbe una dittatura, al fosforo. Di quelle che rimettono a posto l'arroganza dell'ometto qualunque e che non mandano gli scimuniti con 10 figli in televisione nei talk show. E fino ad ora non esportabile, come diceva Sergio. E se anche un giorno venisse esportata e si andasse finalmente su questa strada, sarebbe, questa sì, presa troppo tardi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-53745635802554031042013-04-25T10:52:13.765+02:002013-04-25T10:52:13.765+02:00Caro Sergio, credo che il cuore del problema sia p...Caro Sergio, credo che il cuore del problema sia propio il motivo in forza del quale si decide di fare meno figli. <br /><br />Finchè si viaggia con le motivazioni attuali, legate principalmente al benessere economico, alla disponibilità di contraccettivi, allo stile di vita, si possono fare solo alcuni passi nella giusta direzione (della riduzione demografica), ma non tutti quelli che servono.<br />Per questo io parlavo di una consapevolezza profonda e diffusa della nostra dipendenza genetica: perchè solo questa consapevolezza può fare da presupposto ad una decrescita della natalità voluta per scelta esplicita.<br /><br />Forse, come dici tu, non arriveremo in tempo utile e quindi il rientro sarà più amaro che dolce.<br />Ma non credo che vi siano strade diverse.<br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-63137858572264594432013-04-25T07:36:56.194+02:002013-04-25T07:36:56.194+02:00Caro Lumen,
trovo la tua risposta un po' cont...Caro Lumen,<br /><br />trovo la tua risposta un po' contraddittoria. Ammetti di essere un po' (soltanto un po' ?) pessimista, ma poi non disperi di far crescere la consapevolezza di essere manovrati (e fregati) dal gene. Però io se devo essere sincero non ho avuto figli per questa consapevolezza. È stato un po' per caso. Non so Pardi.<br />Dici anche: "solo quando la gente, tutta la gente, si renderà finalmente conto ecc.". Be' questo non è certamente possibile "in tempo utile" (forse resta solo qualche decennio o magari un secolo per evitare l'ecatombe o la dittatura).<br />In questo caso mettiamoci il cuore in pace declamando: "Lasciate ogni speranza, [voi che pensate].<br /><br />Ma se pensi all'evoluzione del dopoguerra - il tasso di natalità degli Italiani è crollato ai minimi storici - vedi che la "cultura" è in grado d'imbrigliare il gene. L'accresciuto benessere e poi anche la pillola hanno dato scacco matto al gene. La gente ha compreso, senza nemmeno pensarci su troppo, che tutti sti figli non erano poi il massimo, che la vita offriva altre soddisfazioni. Questa è stata l'evoluzione da noi. In Cina hanno usato altri metodi (non esportabili). Comunque qualcosa è avvenuto che ha frenato un po' la naturale propensione a riprodursi il più possibile.<br /><br />Non per niente si dice che il più potente contraccettivo per i paesi sottosviluppati è il benessere economico: più stanno meglio, meno voglia di tanti figli avranno anche loro. Purtroppo siamo in ritardo, è una corsa contro il tempo.<br /><br />Viceversa l'economicismo, l'ossessione del PIL, vorrebbe far ricredere Italiani e occidentali che i figli sono assolutamente necessari per la crescita (come produttori e consumatori). <br /><br />In conclusione: per forza andremo a sbattere. Pazienza. Peccato però.Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-54093417123840031452013-04-24T22:16:09.936+02:002013-04-24T22:16:09.936+02:00Caro Sergio, ti confesso che, su questo punto, mi ...Caro Sergio, ti confesso che, su questo punto, mi sento davvero un po' pessimista. <br /><br />E' vero, io e te, e così molti altri, abbiamo deciso di non riprodurci. Si potrebbe dire che con noi la cultura della scelta consapevole ha avuto il sopravvento. <br />Ma dalla prossima generazione i nostri geni, che sono stati così gentili da lasciar comandare la cultura, non ci saranno più, e al posto dei nostri mancati figli ci sarano i figli di quelli che ne vogliono tanti.<br />Sui tempi lunghi della storia umana noi siamo un soffio e loro sono la maggioranza, per definizione.<br /><br />Io penso che, se vogliamo avere una possibilità di far prevalere le nostre scelte razionali, dobbiamo aumentare il senso di consapevolezza: solo quando la gente, tutta la gente, si renderà finalmente conto di essere figlia dei propri geni replicatori (e la scienza evoluzionistica ce lo ha spiagato con chiarezza), ecco, allora forse sarà possibile smettere di subirli e provare a fare le nostre scelte.<br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-277301690150231752.post-42935800539135700552013-04-24T20:35:41.397+02:002013-04-24T20:35:41.397+02:00Scusa Lumen,
non capisco: se è come dici tu (poss...Scusa Lumen,<br /><br />non capisco: se è come dici tu (possibile) allora è tutto inutile. Se "la sovrastruttura culturale ... da sola può fare ben poco" tanto vale rassegnarsi e ... godersela finché è possibile (après nous le déluge). Mi sembra un attitudine fatalista.<br /><br />Io invece - sarò pure ingenuo - almeno una vaga speranza in un cambiamento di rotta ce l'ho ancora. La propensione a moltiplicarsi ci sarà pure, ma io non sottovaluterei la cultura. Io e te per es. non ci siamo riprodotti, penso anche per averci pensato su (o per ragioni che nemmeno sappiamo). Come mai tu e io abbiamo messo il gene sotto scacco? Dunque un'inversione di tendenza non si può escludere, è anzi possibile.<br /><br />O forse con quel "da sola" alludi a qualcosa di preciso?<br /><br />Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.com