venerdì 14 gennaio 2011

7 miliardi.

Il 2011 sarà l'anno in cui la popolazione mondiale toccherà i 7 miliardi, dodici anni dopo il superamento dei sei miliardi. Una popolazione 7 volte superiore a quella di 200 anni fa. Il National Geographic dedica il primo numero dell'anno a questo evento. Ieri il Telegiornale delle 20 di Sky ha proposto un'intervista al direttore di NG Italia Guglielmo Pepe, ha parlato di molte cose, ma non ha parlato di contenimento della riproduzione.

L'editor dell'edizione in lingua inglese, Mr. Kunzig, alcuni giorni fa aveva rilasciato un'intervista in cui affermava a proposito dell'uomo:

"Siamo intelligenti. Possiamo fare ancora meglio, e non credo che nemmeno con una popolazione umana di nove miliardi saremo prossimi ai limiti biologici per sopravvivere sulla Terra. Non è questo il problema, secondo me."

Gasp! A sentire lui proprio tanto intelligenti non siamo! E questo è il problema, secondo me.
Anche se forse la chiave del suo discorso è in quel: sopravvivere.
Testualmente. I do not believe that even at nine billion we are anywhere near the biological limit of humans surviving on Earth.


Comunque oggi vado in edicola a regalare un po' di soldi a NG e poi riferirò sulla qualità dei servizi non fotografici.

4 commenti:

  1. At first I was afraid I was petrified...
    E chi si lamenta se poi ci si fa lo stesso a sopravvivere? Se poi si deve stare come in Corea del Nord pazienza...comunque si sopravvive, no? E non si offendono le religioni. Al National Geographic va bene così (altrimenti se poi dice qualcosa di più lo boicottano e perde vendite...ah, il libero mercato...).

    Ciao, Edo

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  2. Sette miliardi! Pazzesco. A questo ritmo altro che nove miliardi nel 2050!
    E tutti ormai - è giusto - vogliono vivere all'europea o all'americana, con tanti saluti all'impronta ecologica.
    Ma non è poi che gli europei stiano tutti così bene: abbiamo anche in Europa eserciti di disoccupati (in Polonia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Inghilterra, e mi sembra anche in Italia). E in Tunisia è guerra civile per mancanza non solo di pane, ma anche di lavoro, di prospettive.

    E invece a sentire i nostri soloni e i preti il problema non è questo perché ci sarebbe da mangiare per tutti, basterebbe solo distribuire il cibo equamente (e l'acqua?). Eppure un tale diceva: non di solo pane vive l'uomo. Ma di spazi, bellezza, solitudine, fantasia, sogni, varietà e ricchezza di forme.
    Sopravviveremo magari pure, ma come sardine o formiche: che belle prospettive. E nel formicaio prossimo venturo libertà e democrazia ovviamente sono impensabili.

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  3. Ma se già adesso -a quasi 7 mld- stiamo creando un pauroso overshoot, come fa questo Mr Kunzig a dire anywhere near the bilogical limit a 9 mld?
    La comica è che questa affermazione è introdotta da un bel "siamo intelligenti"!

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  4. Si deve ancora lavorare nella speranza che si cominci a capire la necessità di fermare questa corsa folle. Sul NG, che ho appena comprato (non costa moltissimo), c'è l'articolo di Kunzig ad un primo sommario sguardo mi sembra la summa delle banalità demografiche: per radunare tutta la popolazione mondiale basta la provincia di Siena, la storiella della transizione demografica e così via. Ma prima di dare un giudizio lo voglio leggere con cura.

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