Blog di Luca Pardi e Jacopo Simonetta sui limiti di questo pianeta.
sabato 24 marzo 2012
Scelte radicali e odio sociale.
Oggi non scrivo un post, ma do il link ad un post di Debora Billi che avrei voluto scrivere io e che condivido interamente.
lunedì 19 marzo 2012
Platone e i totalitarismi.
.... il Dio di Platone che matematizza il caos nell'ordine e nella bellezza dell'arte.
.. dal Partenone al Timeo una logica speciosa conduce alla tirannia, che nella Repubblica viene giudicata come la forma di governo ideale. L'equivalente di un teorema, in politica, è un esercito perfettamente discplinato: l'equivalente di una pittura o di un sonetto, uno Stato poliziesco retto da una dittatura. Il marxista si proclama scientifico e a tale qualità il fascista ne unisce un'altra; lui è il poeta- poeta scientifico- di una nuova mitologia. Le pretese di entrambi sono giustificate, poiché ognuno si limita ad applicare nel campo dei rapporti umani quei procedimenti che si sono rivelati efficaci nel laboratorio e nella Torre d'Avorio.
Semplicizzano, eliminano, tolgono di mezzo tutto ciò che non considerano essenziale ai propri fini e ignorano tutto ciò che secondo loro è superfluo; impongono uno stile, costringono gli avvenimenti a confermare l'ipotesi favorita, cestinano ogni cosa che, a loro avviso, sia meno che perfetta. E poichè in tal modo agiscono come bravi artisti, pensatori profondi e realizzatori sperimentati, le prigioni sono gremite, gli eretici vengono costretti alla schiavitù e uccisi con i lavori forzati, si ignorano i diritti e le preferenze dei semplici individui, si assassinano i Gandhi, mentre dal mattino alla sera un milione di maestri e annunciatori di radio proclamano l'infallibilità dei capi che in quel momento sono al potere.
“ credi che Gandhi s'interessasse di arte?”
“Gandhi? No, no di certo”
“Probabilmente hai ragione” acconsentii “né di Arte né di Scienza. Ed è per questo che l'abbiamo ammazzato”
“Noi?”
“Si noi. Gli intelligenti, gli attivi, i previdenti; noi che crediamo nell'Ordine e nella Perfezione. Mentre Gandhi era un reazionario che credeva solamente nel popolo credeva in piccoli e sporchi individui che si governassero da se medesimi villaggio per villaggio, venerando Brahma che è anche Atma. Una cosa insopportabile. Nessuna meraviglia che l'abbiamo tolto di mezzo”. ….
Quest'uomo, che credeva solamente nel popolo, si era trovato coinvolto nella follia collettiva e sub-umana del nazionalismo, nelle istituzioni sedicenti superumane, ma in realtà diaboliche dello Stato-Nazione.
Da "La scimmia e l'essenza" di Aldous Huxley.
La scuola di Platone di Jean Delville (1867-1953) |
.. dal Partenone al Timeo una logica speciosa conduce alla tirannia, che nella Repubblica viene giudicata come la forma di governo ideale. L'equivalente di un teorema, in politica, è un esercito perfettamente discplinato: l'equivalente di una pittura o di un sonetto, uno Stato poliziesco retto da una dittatura. Il marxista si proclama scientifico e a tale qualità il fascista ne unisce un'altra; lui è il poeta- poeta scientifico- di una nuova mitologia. Le pretese di entrambi sono giustificate, poiché ognuno si limita ad applicare nel campo dei rapporti umani quei procedimenti che si sono rivelati efficaci nel laboratorio e nella Torre d'Avorio.
Semplicizzano, eliminano, tolgono di mezzo tutto ciò che non considerano essenziale ai propri fini e ignorano tutto ciò che secondo loro è superfluo; impongono uno stile, costringono gli avvenimenti a confermare l'ipotesi favorita, cestinano ogni cosa che, a loro avviso, sia meno che perfetta. E poichè in tal modo agiscono come bravi artisti, pensatori profondi e realizzatori sperimentati, le prigioni sono gremite, gli eretici vengono costretti alla schiavitù e uccisi con i lavori forzati, si ignorano i diritti e le preferenze dei semplici individui, si assassinano i Gandhi, mentre dal mattino alla sera un milione di maestri e annunciatori di radio proclamano l'infallibilità dei capi che in quel momento sono al potere.
“ credi che Gandhi s'interessasse di arte?”
“Gandhi? No, no di certo”
“Probabilmente hai ragione” acconsentii “né di Arte né di Scienza. Ed è per questo che l'abbiamo ammazzato”
“Noi?”
“Si noi. Gli intelligenti, gli attivi, i previdenti; noi che crediamo nell'Ordine e nella Perfezione. Mentre Gandhi era un reazionario che credeva solamente nel popolo credeva in piccoli e sporchi individui che si governassero da se medesimi villaggio per villaggio, venerando Brahma che è anche Atma. Una cosa insopportabile. Nessuna meraviglia che l'abbiamo tolto di mezzo”. ….
Quest'uomo, che credeva solamente nel popolo, si era trovato coinvolto nella follia collettiva e sub-umana del nazionalismo, nelle istituzioni sedicenti superumane, ma in realtà diaboliche dello Stato-Nazione.
Da "La scimmia e l'essenza" di Aldous Huxley.
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giovedì 8 marzo 2012
Radicali NO-TAV
Pubblico un messaggio che Mario Marchitti, radicale piemontese, ha mandato nella mail list satyagraha a proposito della TAV e dell'adesione ideologica al progetto del presidente di Radicali Italiani, Silvio Viale e di altri dell'associazione torinese. La scorsa estate l'Associazione Radicale Rientrodolce di cui ero allora segretario e sono ancora oggi membro, partecipò ad una delle grandi manifestazioni della Val di Susa questa la nostra testimonianza.
TAV. Osservazioni e domande di un radicale ai radicali
Di Mario Marchitti.
- I radicali sono stati sempre molto attenti al ruolo dei Presidenti della Repubblica, e la stessa attenzione penso vada rivolta al proprio Presidente del movimento. Allora che giudizio si può esprimere su Silvio Viale? che invia comunicati a raffica sulla questione TAV, comunicati parziali, filogovernativi, contrari alle posizioni di altri radicali che hanno manifestato a fianco del movimento NoTAV - anche dell'Aglietta. Radicali che hanno manifestato in modo pacifico e non violento, producendo anche dei servizi fotografici simpatici come questo. Tra l'altro Viale non può farsi schermo, per i suoi comunicati, di dichiarazioni di qualche leader di molti anni prima, senza considerare le più recenti discussioni al nostro interno, anche perché è una mancanza di riguardo verso quel leader.
- Stampa e Regime, appunto. Quasi come un suol uomo i maggiori organi di informazione e i maggiori partiti si sono schierati a fianco delle decisioni governative (i radicali si dovrebbero insospettire di questa unanimità), e si sono soffermati sui fatti di cronaca, sugli scontri, i disordini e le violenze. Ma si sono guardati bene dall'informare sulle reali necessità e sui costi/benefici dell'opera. Gli esperti, i rappresentanti del settore scientifico ed economico si sono espressi con valutazioni contrarie o molto dubbie sull'opera; ci sono innumerevoli documenti del politecnico di Torino e di quello di Milano , ci sono valutazioni contrarie dell'Istituto Bruno Leoni e de Lavoce.info Ma la Stampa e il Regime ignora tutto questo, come ovvio. E' meno ovvio che lo ignorino alcuni radicali.
- Ci sono tre grandi imprese che presumibilmente saranno impegnate - senza rischio di impresa - nel progetto/costruzione del TAV: la CMC, la Rocksoil e l'Impregilo. Bersani è stato amministratore della CMC, l'ex ministro Lunardi era invece amministratore della Rocksoil. Penso sia legittimo ipotizzare che questi colossi in qualche modo possano influenzare la politica e le decisioni governative. Del resto Bersani sostiene che il TAV è solo un treno (anche il ponte sullo stretto è solo un ponte, no?), e poi risponde piccato e sopra le righe quando gli si accenna al giro di miliardi e ai possibili conflitti di interesse della politica.
- Basta una pioggia o una nevicata un po' più intense del solito per bloccare interi territori dell'Italia. Frane e alluvioni sono sempre più frequenti anche perché il territorio è altamente antropizzato e cementificato. La costruzione del TAV in questo stato di sfascio e scatafascio (anche di "fascio") contribuisce a peggiorare la situazione, perché rovescia sul territorio un manto di cemento che impermeabilizza il suolo, inoltre distrae ingenti risorse da opere più urgenti e necessarie, come la messa in sicurezza del territorio e la cura del trasporto regionale, locale e metropolitano. Non si può dire veltronianamente che si può fare una cosa e l'altra, come se avessimo risorse infinite, economiche e ambientali.
- Si può paragonare questa opera di cemento e ferro alla nascita delle prime ferrovie e delle grandi rivoluzioni tecnologiche? Non sono altri i paragoni più consoni? Come ad esempio il fallimento del Concorde, del Chunnel, dell'esplorazione spaziale, della fusione double face calda e fredda? Non ci sarebbero altre tecnologie più dolci e intelligenti da seguire e su cui investire? come il Pendolino, la meccanica fine, il KiteGen, il design... Tecnologie che invece vengono abbandonate a favore del cemento e del ferro.
- Stampa e Regime, appunto. Quasi come un suol uomo i maggiori organi di informazione e i maggiori partiti si sono schierati a fianco delle decisioni governative (i radicali si dovrebbero insospettire di questa unanimità), e si sono soffermati sui fatti di cronaca, sugli scontri, i disordini e le violenze. Ma si sono guardati bene dall'informare sulle reali necessità e sui costi/benefici dell'opera. Gli esperti, i rappresentanti del settore scientifico ed economico si sono espressi con valutazioni contrarie o molto dubbie sull'opera; ci sono innumerevoli documenti del politecnico di Torino e di quello di Milano , ci sono valutazioni contrarie dell'Istituto Bruno Leoni e de Lavoce.info Ma la Stampa e il Regime ignora tutto questo, come ovvio. E' meno ovvio che lo ignorino alcuni radicali.
- Ci sono tre grandi imprese che presumibilmente saranno impegnate - senza rischio di impresa - nel progetto/costruzione del TAV: la CMC, la Rocksoil e l'Impregilo. Bersani è stato amministratore della CMC, l'ex ministro Lunardi era invece amministratore della Rocksoil. Penso sia legittimo ipotizzare che questi colossi in qualche modo possano influenzare la politica e le decisioni governative. Del resto Bersani sostiene che il TAV è solo un treno (anche il ponte sullo stretto è solo un ponte, no?), e poi risponde piccato e sopra le righe quando gli si accenna al giro di miliardi e ai possibili conflitti di interesse della politica.
- Sul progetto TAV sono state ripetute obiezioni chiare e semplici: perché costruire una nuova linea quando ce n'è già una utilizzata per 1/3 e forse meno? perché preoccuparsi dei pochi camion che attraversano una valle rispetto ai tanti autoveicoli nelle metropoli? perché mai il transito delle merci dovrebbe aumentare quando l'andamento degli ultimi anni è di segno opposto? perché si pensa che il treno AV sia verde , ecologico e che non inquina? - al contrario, il costo molto alto del biglietto AV, anche rispetto a quello degli aerei, dovrebbe essere un indicatore dell'intensità di energia connessa a quel trasporto - e ci sono anche tesi di dottorato che smentiscono la favola del treno AV verde ed ecologico.
- Basta una pioggia o una nevicata un po' più intense del solito per bloccare interi territori dell'Italia. Frane e alluvioni sono sempre più frequenti anche perché il territorio è altamente antropizzato e cementificato. La costruzione del TAV in questo stato di sfascio e scatafascio (anche di "fascio") contribuisce a peggiorare la situazione, perché rovescia sul territorio un manto di cemento che impermeabilizza il suolo, inoltre distrae ingenti risorse da opere più urgenti e necessarie, come la messa in sicurezza del territorio e la cura del trasporto regionale, locale e metropolitano. Non si può dire veltronianamente che si può fare una cosa e l'altra, come se avessimo risorse infinite, economiche e ambientali.
- Si può paragonare questa opera di cemento e ferro alla nascita delle prime ferrovie e delle grandi rivoluzioni tecnologiche? Non sono altri i paragoni più consoni? Come ad esempio il fallimento del Concorde, del Chunnel, dell'esplorazione spaziale, della fusione double face calda e fredda? Non ci sarebbero altre tecnologie più dolci e intelligenti da seguire e su cui investire? come il Pendolino, la meccanica fine, il KiteGen, il design... Tecnologie che invece vengono abbandonate a favore del cemento e del ferro.
- I confronti, i dibattiti, i convegni con gli esperti di una parte e dell'altra dovrebbe essere la linea da seguire, ma sembra un'opzione non praticabile per alcuni di noi. Forse perché pensano che difficilmente si troverà chi è disposto a confrontarsi con gli esponenti NoTAV come i proff Tartaglia, Cancelli, Ponti, Debernardi, Cicconi. Infatti il ministro Passera, invece di confrontarsi pubblicamente con le popolazioni, le amministrazioni locali e gli esperti, da potente preferisce una più tranquilla intervista sulla Stampa dove può ripetere gli slogan vuoti e insulsi davanti a un giornalista acquiescente. Sostiene il ministro: lo vuole l'Europa, è strategica, serve per lo sviluppo; come lo dicevano Chiamparino e Bresso, perché non sapevano e non potevano dire altro.
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