Ieri è uscito in rete, sul sito di bookrepublic un instant book (un e-book, in effetti) gratuito, con una serie di interviste di analisi del voto, in chiave ecologista. Elezioni 2013. Sconfitto l'ambientalismo politico, quale ecologia in Parlamento. Le analisi dalla rete.
Nel libretto c'è anche l'intervista al sottoscritto, condotta da Andrea Fontana; intervista che si discosta un po' dal punto di vista espresso nel titolo del libro. Per me, e per come conosco, anche personalmente, i militanti e gli eletti del Movimento Cinque Stelle, l'ecologismo è entrato in parlamento, forse per la prima volta con uno slancio tale, che potrebbe anche forzare la sinistra a fare il suo mestiere che, un tempo, era la critica del modo di produzione capitalistico e oggi, in mezzo alla più grande crisi sistemica dell'industrialismo globalizzato, sembra attardarsi a fare da supporto alle oligarchie finanzcapitaliste che vivono dell'insostenibilità ecologica, economica e sociale. Scaricare il libro non è difficile, basta andare sul sito di bookrepublic, registrarsi e passare per la cassa anche se il costo è 0 euro.
Di seguito vi passo la mia intervista (sperando di non violare troppo il Copyright). Le note evidenziate fra parentesi le ho aggiunte io.
Lasciate parlare gli sprovveduti!
di Andrea Fontana
Luca Pardi, presidente di Aspo Italia,
la sezione nazionale dell'associazione scientifica che studia il
Picco del Petrolio e le sue gravi conseguenze sui sistemi
ecologici,
economici e sociali, è moderatamente ottimista alla luce dei
risultati elettorali.
«Essere ottimisti dopo queste elezioni
è veramente difficile, ma il segnale dell’affermazione del
Movimento 5 Stelle, dal punto di vista
delle questioni riguardanti energia e ambiente, è incoraggiante.
Tantissima gente è venuta a contatto
con un punto di vista non convenzionale, non veicolato attraverso
i mezzi di comunicazione tradizionali.
Non mi considero un raffinato analista
politico, ma mi aspetto che si
torni a votare molto presto, magari entro un anno. Nel frattempo,
mi
auguro che il PD riesca a mettere in piedi un governo con un
programma formato da punti che possano essere approvati dai 5
Stelle.
Alcuni potrebbero riguardare provvedimenti di qualità sul piano
energetico. Parlo di eliminare la follia delle nuove trivellazioni
nel mare di Sicilia, per esempio. (Per le nuove trivellazioni si veda qui e qui) Una maggiore attenzione per la
transizione verso le rinnovabili potrebbe, poi, scatenare un
meccanismo virtuoso per un cambio di paradigma che significa una
differente elettrificazione delle città e nuovi modelli di
trasporto. La sinistra potrebbe essere costretta a fare la
sinistra,
a considerare le istanze favorevoli alla società nel suo
complesso,
senza mettere sul piatto della bilancia gli interessi delle grandi
oligarchie e delle corporation che hanno governato incontrastate
gli
ultimi 25 anni. Non si può negare che un certo industrialismo di
sinistra è stato complice di questo stato delle cose.
La situazione del pianeta è
drammatica. L’economia dovrebbe passare per l’ecologia, bisogna
che qualcuno lo capisca in fretta,
altriment i sarà la natura a spiegarcelo. Abbiamo una finestra di
tempo abbastanza limitata per dare il nostro
contributo affinché nel nuovo parlamento siedano persone con una
visione realistica del panorama
energetico e ambientale. La prima cosa da fare sarebbe riformare
profondamente la SEN (Strategia Energetica Nazionale: posizione di ASPO, posizione del chimico Vincenzo Balzani), almeno per il
capitolo trivellazioni. Ho la sensazione che le nuove concessioni
siano state date dal governo tuttora
in carica ai soliti gruppi di potere in cambio di qualcosa che non
ci hanno raccontato. Altrimenti non ci
sarebbe ragione di andare a scomodare i pochi milioni di
tonnellate di petrolio custoditi nel nostro
sottosuolo.
Confindustria giocherà un ruolo
importante (e il sindacato e il sistema bancario ...). Le recenti polemiche, riproposte da Chicco Testa, sui
contributi concessi al fotovoltaico non
sono casuali. Hanno costruito una capacità elettrica, basata sul
turbogas, superiore a quella necessaria
perché è stata pensata prima del calo dei consumi, dovuto alla
crisi, e senza considerare l’esatto
apporto delle energie rinnovabili al fabbisogno energetico del
Paese. Ci sono varie entità che, periodicamente, ci sottraggono un
pezzo di sovranità con la scusa che ce lo chiede l’Europa, o lo
chiedono i
mercati. Non abbiamo più il controllo su come produrre l’energia
che ci serve, sul cibo che mangiamo, sull’acqua che beviamo, sulla
moneta che usiamo (Per gli aspetti di politica economica si vedano gli eccellenti contributi di Lidia Undiemi, Alberto Bagnai e Loretta Napoleoni). Francamente ci hanno rotto i coglioni.
L’affermazione del M5S credo si possa
leggere come una manifestazione di volontà popolare. Magari
saranno un po’ naive, magari
sprovveduti su alcune questioni, ma determinati a capire come
stanno le cose. Sono cittadini come
noi, stanchi di delegare le scelte a segreterie di partito che
ragionano sulla base di documenti
calati dall’alto (la troika = Fondo Monetario Internazionale + BCE + Commissione Europea). Cittadini che vorrebbero riacquistare voce in
capitolo e vengono bollati come sprovveduti. Occorre rispondere:
“Siccome siete provveduti voi, e si è visto cosa avete fatto,
lasciate parlare gli sprovveduti”. Non sono iscritto al Movimento
5
Stelle, ma quando la gente inizia a fare domande e a proporre
qualche
risposta, le cose non possono che migliorare».
Saranno in grado di affermare le proprie idee o far cambiare il modo di pensare degli altri quando e se si troveranno a discutere, non più con i semplici cittadini nelle piazze, ma con gli squali della politica e dell'economia europea e non solo?
RispondiElimina"L'Italia deve affermare la propria credibilità" si sente dire ormai da tempo, ma e se continuiamo a criticarci al nostro interno, come faremo a risultare credibili anche all'esterno. Questo critico un po' al M5S. In campagna elettorale è stato fatto un attacco distruttivo ma giusto al tradizionale modo di fare politica ed economia, adesso però si deve passare alla critica costruttiva, prioprio perchè non embrino troppo "sprovveduti".
il problema è il quantum della sprovvedutezza; se sono cosi' sprovveduti da essere eterodiretti, allora siamo oltre i valori critici; per usare un termine aspista c'è un picco della sprovvedutezza per dir cosi'; sotto un certo valore va bene e aiuta, oltre diventa pericoloso per se stessi e per gli altri; dove sta M5S? lo sapremo presto, ma certe cose fanno sospettare che il picco sia vicino o addirittura appena superato
RispondiEliminaSi, deveoldev, il M5s sarà quello che è e non lo sappiamo, ma gli altri? Sappiamo benissimo quello che sono.
RispondiEliminaSono d'accordo con Luca.
RispondiEliminaIn effetti, gli Stellini potranno anche deluderci (sarebbe umano ed inevitabile), ma sino ad oggi non lo hanno ancora fatto e quindi hanno diritto al beneficio del dubbio (e della speranza).
Gli altri, invece, TUTTI gli altri, ci hanno già deluso (più volte). e tanto mi basta.
Anche a me, per ora. Mi chiedo, una domanda a cui cercherò di rispondermi presto, se sono pronti a capire il problema del numero di umani o se, magari, almeno alcuni lo hanno già capito.
EliminaIo penso che alcuni (molti ?) degli Stellini il problema l'abbiano ben compreso (in fondo, oggi, è il problema dei problemi), ma i tabù contrari sono talmente forti che, forse, hanno un po' di timore a tirarlo fuori.
EliminaAnche perchè ci sono molte altre cose importanti da fare a livello politco, cose maggioramente condivise dalla gente comune, per cui magari preferiscono incominciare da lì.
E, umanamente parlando, non mi sento di biasimarli per questo.
comunque io la penso esattamente come voi. Volevo solo avere una vostra opinione
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