Biomassa delle popolazioni di vertebrati presenti sulle terre emerse in miliardi di tonnellate di carbonio (Gt C). |
A scapito anche della vegetazione come si vede dai dati riportati nella tabella che segue (adattata dal solito articolo di Smil) nella quale si riporta anche la crescita della popolazione umana e, quella parallela, dell'energia pro-capite a partire da 5000 anni fa.
Anno
|
Popolazione
(milioni) |
Energia
(GJ/capite) |
Speranza di vita (anni)
|
Fitomassa globale (Gt C)
|
5000
anni fa
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20
|
< 3
|
20
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> 1000
|
0
|
200
|
< 5
|
< 25
|
1000
|
1000
|
300
|
< 10
|
< 30
|
900
|
1800
|
900
|
23
|
35
|
750
|
1900
|
1600
|
27
|
40
|
660
|
2000
|
6100
|
75
|
67
|
550
|
Come si vede la progressiva distruzione della massa vegetale ha un'accelerazione a partire dal XIX secolo: in due secoli e mezzo la fitomassa è stata ridotta di una quantità pari a quella distrutta nel millennio precedente. L'era delle fonti energetiche fossili (che sono essenzialmente fitomassa prodotta dalla fotosintesi centinaia di milioni di anni fa) non ha portato bene né agli animali né alle piante, ma ha favorito l'espansione incontrollata di un'unica specie, la nostra, che ancora non ha individualmente, socialmente e culturalmente capito che non può vivere senza le altre specie.
<< un'unica specie, la nostra, che ancora non ha individualmente, socialmente e culturalmente capito che non può vivere senza le altre specie. >>
RispondiEliminaUna sintesi perfetta.
Le motivazioni sono probabilmente molte (e magari difficili da individuare), ma la conclusione - molto semplice - è questa: NON ABBIAMO ANCORA CAPITO.
Di fronte a questo fatto la maggior parte delle persone fa finta di niente, una minoranza si atteggia ad un ottimismo di maniera e un'altra minoranza dice che non è vero e mi da del nazista o giù di li. Esclusa naturalmente la terza minoranza: quella che concorda.
EliminaPer quel che può valere, il sottoscritto appartiene alla (minoranza della) terza minoranza che non solo concorda ma anche ritiene spiegabile tale autolesionistico andazzo pressoché solamente con un determinismo/necessitarismo di matrice spinoziana non immediatamente conciliabile con il ruolo ricoperto dalla casualità nel processo evoluzionistico-darwiniano; del resto J. Monod dedicò un (meritatamente) celebre saggio proprio all'analisi del rapporto tra Caso e Necessità...
Eliminadomenica scorsa a Staffoli Pisa mia moglie ha visto un cinghiale dalla macchina nel campo adiacente la strada. Ne è rimasta terrorizzata, nemmeno avesse visto il diavolo. Non penso sia solo una questione di comprensione, quanto di accettazione. Vivere in un mondo di cemento e asfalto ti può tenere lontano da serpenti velenosi e felini giganti affamati di carne umana, ma volerci vivere per stare lontano da un cinghiale che se ne andava tranquillo per la sua strada, mi pare eccessivo, ma anche esplicativo del livello di allontanamento dalle realtà naturalistiche a cui siamo ormai arrivati.
RispondiEliminaFra l'altro, a proposito di cinghiali, l'Europa deve essere apparsa un paradiso per i primi ominidi che ci arrivarono. Assenza quasi totale di predatori e abbondanza di praticamente tutto.
RispondiEliminaStà diminuendo la Biodiversità.
RispondiEliminaLa Biodiversità è utile alla natura per potersi adattare ai cambiamenti : nulla è immutabile.
La causa della diminuzione della biodiversità .... siamo Noi esseri umani.
Gianni Tiziano