Per riascoltare l'audio degli interventi si può andare sul sito di Rientrodolce dove di trova la registrazione
fatta da Radio Radicale. Presto dovrebbe essere disponibile in rete anche l'intero video del congresso registrato da Edoardo Quaquini.
Quella che segue è la Mozione generale che ne è uscita e che, nel dispositivo finale, ci dovrebbe guidare il prossimo anno.
MOZIONE GENERALE
Il quarto congresso dell'Associazione Radicale RIENTRODOLCE, riunito a Milano nei giorni 12 e 13 giugno 2010:
Udite le relazioni del Segretario e del tesoriere, le approva.
Ringrazia l'A.R. Enzo Tortora per l'ospitalità offerta e gli ospiti intervenuti:
Marco Cappato dell' A. R. Luca Coscioni,
Vittorio Bertola del Movimento Cinque Stelle Piemonte,
Iolanda Nanni del Movimento Cinque Stelle di Pavia,
Sabrina Triola e Bruna Colacicco dell'Associazione Felicità Interna Lorda,
Alfonso Navarra,
Marco Belelli dell’A. R. LEP,
Diego Mazzola dell' A. R. Radicali Senza Fissa Dimora,
Giuseppe Muscia dell' A. R. Radicali Pavia.
Conferma come obiettivi politici dell'associazione la diffusione di consapevolezza riguardo alle conseguenze ecologiche e sociali della sovrappopolazione, sull'umanità e sull'intero ecosistema.
Prende atto che secondo la Banca Mondiale ogni anno si registrano 76 milioni di gravidanze indesiderate, evitando le quali sarebbe possibile avvicinarsi all'obbiettivo della crescita zero della popolazione, senza altro sforzo che la diffusione dell'informazione e dei servizi di salute sessuale e riproduttiva in tutte le società in cui essi sono assenti.
Si rammarica che dal 1994 le Nazioni Unite non abbiamo più convocato la Conferenza mondiale sulla popolazione, né abbiano in programma una nuova convocazione e che tale decisione sia stata subita dalla comunità internazionale come un fatto compiuto.
Stigmatizza il fatto che sul tema demografico l'ONU non rispetti la propria legalità e che i finanziamenti dei donatori per l'offerta di servizi di pianificazione familiare si siano più che dimezzati (per responsabilità soprattutto degli Stati Uniti d'America), nonostante la dichiarazione, rilasciata nel 2002 dal Segretario Generale dell'ONU, nella quale si evidenziava come gli Obiettivi del Millennio non possano essere raggiunti “se non vengono affrontati in modo diretto i problemi della popolazione e della salute riproduttiva". [rapporto UNFPA 2009, pagina 41].
Prende atto del collegamento tra la distribuzione globale del benessere e la misura dei danni ecologici sinora arrecati all'ambiente e ritiene indispensabile che l'onere delle conseguenze rispecchi quello delle responsabilità e dei mezzi a disposizione per farvi fronte.
Considera l'evoluzione della crisi economica e finanziaria globale una diretta conseguenza del raggiungimento dei limiti planetari della crescita economica e ritiene essenziale il riconoscimento di questa realtà, affinché sia resa possibile l'adozione di strategie politiche in grado di governare in modo coordinato e democratico le conseguenze sociali e ambientali sin qui prodottesi e di prevederne l'evoluzione.
In questo quadro considera centrale il problema costituito dal raggiungimento di un picco di produzione del petrolio convenzionale e dal previsto picco di tutte le risorse non rinnovabili che hanno alimentato il metabolismo sociale ed economico degli ultimi decenni.
Ritiene essenziale una rapida conversione del sistema energetico dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili, al fine di preservare la funzionalità degli ecosistemi terrestri che supportano la civiltà umana.
Ritiene opportuno, nel denunciare il carattere ecologicamente e socialmente distruttivo dell'ideologia della crescita materiale infinita, sinora assunta alla base dei comportamenti globali, che sia mantenuto un certo livello di crescita economica dei paesi poveri, ma rifiuta l'idea secondo cui la crescita economica sarebbe la condizione per la possibilità di redistribuzione della ricchezza prodotta.
Denuncia come, attraverso la proliferazione urbana, la creazione di sempre nuove aree commerciali e industriali e l'infrastrutturazione selvaggia, si manifesti in modo evidente il consumo violento delle risorse agro-forestali mondiali e la crescente appropriazione del territorio da parte di una sola specie a scapito di tutte le altre. Ciò avviene anche, in particolare, nel territorio italiano, che tutti dicono di voler tutelare.
Considera altresì centrale il tema della salvaguardia della biodiversità, nel campo delle azioni concrete da svolgere al fine di non ridurre l'anno della biodiversità ad un mero esercizio retorico per la difesa delle specie protette e ricondurlo nell'alveo di politiche sistemiche finalizzate alla difesa e al ripristino della funzionalità degli ecosistemi terrestri.
Invita perciò gli organi dirigenti:
• A coinvolgere il NRPTT con proposte di iniziative nazionali e internazionali in ambito ONU, finalizzate al raggiungimento degli obbiettivi che costituiscono il prerequisito per l'inizio del rientro dolce della popolazione, attraverso una campagna per la diffusione dell'informazione e dei servizi di salute sessuale e riproduttiva articolata in tre obbiettivi:
◦ 1) convocazione di un nuova conferenza dell’ONU sulla popolazione,
◦ 2) inserimento nei trattati di cooperazione internazionale di una clausola sulla diffusione dei metodi di pianificazione familiare anche per via massmediatica anche con programmi di intrattenimento
◦ 3) inserimento fra i diritti umani del diritto alla pianificazione familiare.
• A continuare la campagna per l'istituzione del Malthus Day.
• A continuare la pubblicazione del bollettino dell'associazione intitolato Overshoot, creando una redazione stabile e assicurando una continuità nelle pubblicazioni.
• A promuovere, in collaborazione con l'Associazione Luca Coscioni, iniziative di studio sul tema "popolazione, risorse, economia" in cui si tracci la relazione fra le evidenze scientifiche e le conseguenze non solo economiche, ma sociali, culturali e psicologiche della crisi in atto.
• A promuovere nel mondo politico, in collaborazione con Radicali Italiani e con il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, una riflessione sulle relazioni fra crisi ecologica e crisi economica e sulle modalità di governo, anche attraverso accordi globali, della transizione dalla trascorsa fase di crescita economica alla fase successiva di evoluzione della società in ecosistemi limitati. Ovvero una riflessione che affronti le questioni del lavoro, della disoccupazione, dell'invecchiamento della società, della fiscalizzazione dei danni ecologici, collegandola con l’incentivazione delle fonti rinnovabili di energia. In particolare a promuovere in campo politico la diffusione del libro di Lester Brown: Piano B mobilitarsi per salvare la civiltà.
• A effettuare una ricerca sistematica sulle organizzazioni operanti nel campo della sovrappopolazione, individuando possibili sinergie.
• A promuovere presso altre associazioni, amministrazioni e i partiti politici la più ampia adesione al manifesto "Stop al consumo di territorio".
• A promuovere, sia all'interno dell'associazione sia negli auspicabili contatti esterni, l’aggiornamento scientifico e culturale degli interlocutori sui temi demografici ed ecologici.
Per quel che può valere, felicitazioni per il Congresso...
RispondiEliminaAnche la mozione finale mi sembra una buona base di partenza per il prossimo futuro.
Buongiorno Luca,
RispondiEliminaTi contatto tramite commento perché non ho trovato nessun altro modo per farlo.
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