Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio
Sezione Italiana di ASPO InternationalAlla Cortese Attenzione
·         SINDACI             DEI COMUNI D’ITALIA
·                      PRESIDENTI DEI CONSIGLI COMUNALI D’ITALIA
·                      PRESIDENTI DELLE UNIONI COMUNALI
·                      PRESIDENTI DELLE COMUNITA’ MONTANE 
Oggetto: Proposta              di MOZIONE per rilanciare le fonti energetiche rinnovabili e           la strategia energetica nazionale
Egregi Signori,
Il         Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 3         marzo u.s. rappresenta una gravissima battuta d’arresto nel         virtuoso sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, tanto più         pesante in quanto il settore che colpisce vanta ormai decine di         migliaia di occupati diretti e centinaia di migliaia         nell’indotto, nonché alla luce dell’esigenza di ripensare         l’intero sistema di approvvigionamento energetico emersa in         tutta la sua portata in seguito agli eventi del Nord Africa e al         gravissimo incidente nucleare in Giappone, che aggravano un         quadro preesistente di declino delle fonti fossili         convenzionali.
E’         necessario far sentire quanto più possibile la voce dei         territori e delle comunità, per questo ci permettiamo di         sottoporre alla Vostra importante considerazione una “Mozione”,         allegata alla presente, che il Vostro Consiglio potrà decidere         di approvare al fine di indurre il Governo e il Parlamento a         ripensare profondamente la strategia energetica del nostro         Paese.
Con Ossequio,
ASPO ITALIA
ASSOCIAZIONE       PER LO STUDIO DEL PICCO DEL PETROLIO
| Presidente Ugo Bardi | Vicepresidente Luca Pardi | 
| Segretario Toufic El Asmar Consultant                     - Seed Communication and Information United                 Nations - Food and Agriculture Organization UNFAO - Roma (Italy) | Tesoriere Marco Bressan Facoltà di Ingegneria               dell’Università di Padova | 
Membri del           Comitato Scientifico e Soci ASPO
| Pietro                   Cambi Geologo, esperto indipendente | Giuseppe                   Grazzini | Emilio                   Martines | 
| Domenico                   Coiante | Renato                   Guseo | Francesco Meneguzzo | 
| Gianni                   Comoretto Istituto Nazionale di                   Astrofisica | Leonardo                   Libero Giornalista, Torino | Luca                   Mercalli RaiTre “Che Tempo Che Fa” | 
| Massimo De Carlo EVCG - Electric                   Vehicles Consultant Group, Firenze/Padova | Luca                   Lombroso Dip.Ing.dei Mat.e Ambiente Univ.                   Di Modena e Reggio E. | Giorgio                   Nebbia | 
| Claudio                   Della Volpe Ricercatore di Chimica Fisica                   Applicata Università di Trento | Terenzio                   Longobardi Ingegnere esperto indipendente,                   Pisa | Mirco                   Rossi Divulgatore, studioso indipendente,               Venezia | 
| Alberto                   Di Fazio Istituto Nazionale di Astrofisica  | Pierangela                       Magioncalda | Massimiliano                       Varriale | 
| Andrea                   Fanelli Ingegnere esperto indipendente,                   Forlì |  |  | 
MOZIONE
“RIPRENDIAMOCI IL             SOLE”
IL CONSIGLIO           ___________________ DI _____________________
PREMESSO              CHE:
·         Il Decreto         Legislativo approvato il 3 marzo 2011 (schema di           decreto legislativo recante attuazione della Direttiva           2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23           aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti           rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle           direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE), a firma del Ministro         Romani e di fatto redatto dai settori più arretrati         dell’industria energetica monopolistica nazionale del petrolio,         del gas, del carbone e, più recentemente, del nucleare, persegue         di fatto l’unico obiettivo di azzerare ex lege         il settore nazionale delle energie rinnovabili e in particolare         della fonte fotovoltaica;
·         Il settore         industriale, economico e finanziario connesso alle energie         rinnovabili, prima tra tutte il fotovoltaico è ormai cresciuto,         anche nella consapevolezza, come hanno dimostrato all’incontro         pubblico del 10 marzo u.s. le migliaia di persone, tra         imprenditori, lavoratori, rappresentanti di istituti di credito         e fondi d'investimento, associazioni di categoria e         ambientaliste e semplici cittadini che hanno affollato il Teatro         Quirino di Roma e le strade circostanti, nonché le decine di         migliaia di persone che hanno seguito in diretta per via         telematica l'intero evento, trasmettendo video, messaggi,         segnalazioni di ogni tipo;
·         Le conseguenze         immediate del decreto sono spaventose: esso mette infatti         letteralmente subito sulla strada decine di migliaia di         lavoratori di età media straordinariamente bassa e in gran parte         localizzati al sud e al centro Italia, fa chiudere migliaia di         aziende, espone le banche e gli investitori italiani ed esteri         per decine di miliardi di euro, provoca un danno economico         immediato e diretto quantificabile al minimo nel 1% del PIL e un         danno diretto all'erario, quindi alle casse dello Stato, per         quasi 20 miliardi di euro, oltre ai costi della cassa         integrazione e dei sussidi di disoccupazione, impedisce ai         Comuni di ricevere centinaia di milioni di euro all'anno in         "compensazioni ambientali", tanto attese nella corrente penuria         di trasferimenti statali, preclude al nostro Paese anche solo di         avvicinare i pur modesti obiettivi europei previsti al 2020;
·         Lo stesso decreto         legislativo espone il sistema Italia a essere considerato         dall'estero come un sistema inaffidabile e privo anche della         minima certezza del diritto necessaria per intraprendere         iniziative imprenditoriali e industriali di qualche rilievo,         come è stato sottolineato per esempio dall’Associazione delle         Banche Estere.
CONSIDERATO              CHE:
·         Se sono grandi lo         sconforto e la delusione, non meno salda è la volontà del         settore fotovoltaico di controbattere e rilanciare         immediatamente, forte di un consenso straordinario e crescente         nel Paese;
·         L’energia         fotovoltaica non pesa sulle bollette elettriche degli utenti         italiani le cifre iperboliche addotte dal Ministro Romani e dai         settori più retrogradi di Confindustria, ma soltanto un         modestissimo 1,5%, molto meno di quanto ancora oggi pesano le         illegittime incentivazioni all’energia derivata dagli scarti di         raffineria e dai rifiuti non biodegradabili (Delibera CIP n.         6/1992);
·         Entro il mese di         giugno del corrente anno, le installazioni fotovoltaiche         italiane erogheranno tanta energia quanto una centrale nucleare;         anche soltanto alla metà del trend delle installazioni tenuto         finora, l’energia erogata per mezzo del sole, in Italia         nell’anno 2020, sarebbe stata pari o probabilmente superiore a         quella che le quattro ipotetiche centrali nucleari previste dal         Governo potranno fornire non prima di quell’anno, se non oltre;
·         E’ quindi un fatto         che l’energia solare in meno di quattro anni ha dimostrato di         poter rimpiazzare e spiazzare l’energia nucleare, che a questo         punto non trova più alcuna giustificazione se non quella di         distribuire in pochissime tasche i soldi prelevati dalle         incentivazioni al fotovoltaico, oltre ad aver dimostrato di         iniziare a rendere meno dipendente l’approvvigionamento         elettrico nazionale dalle stesse centrali termoelettriche         convenzionali;
·         Anche in seguito ai         drammatici eventi in Giappone, è evidente che, quale misura         minima di salvaguardia delle popolazioni rispetto alle         installazioni elettronucleari, nessuno potrà risiedere entro         20 km da alcuna centrale, ed entro la medesima distanza dovrà         essere abbandonata qualsiasi attività agricola e zootecnica,         questo comportando un aumento vertiginoso dei costi, a questo         punto stimabili – inclusa la costosissima dismissione delle         centrali – in quasi 100 miliardi di Euro per quattro centrali,         somma stratosferica, molto superiore a quella necessaria a         sostenere il fotovoltaico e, come si verifica in tutto il mondo,         a carico della collettività nazionale in forma di sovvenzioni,         incentivazioni e garanzie assicurative e fideiussiorie;
·         L’instabilità         politica, le rivolte e infine le guerre in numerosi Paesi         produttori di petrolio e di gas naturale si sommano al declino         strutturale delle medesime risorse, in un combinato di eventi         che rende gravemente incerto e sicuramente sempre più costoso         l’approvvigionamento delle materie prime energetiche         convenzionali ai Paesi, come il nostro, che ne sono         sostanzialmente sprovvisti;
·         Un programma di         incentivazioni al fotovoltaico, decrescenti nel tempo, come         quello approvato nell’agosto 2010 ed entrato in vigore appena         all’inizio del 2011, dallo stesso Governo che ora tenta di         cancellare le energie rinnovabili, avrebbe consentito, grazie         allo straordinario miglioramento dell’efficienza e alla         rapidissima diminuzione dei prezzi, di disporre tra pochi anni         di energia solare, così come di energia eolica, allo stesso         costo di quella convenzionale, garantendo all’Italia un futuro         di energia tutta rinnovabile e a costi contenuti e stabili nel         tempo.
PRESO           ATTO CHE:
·         Sono state avviate         presso i Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e         delle Politiche Agricole sessioni di incontri con le         organizzazioni di categoria, le banche e le associazioni,         auspicabilmente finalizzate alla definizione di misure atte ad         attenuare le conseguenze disastrose del decreto legislativo,         nonché a delineare un quadro certo e affidabile di         incentivazioni e semplificazioni normative a vantaggio dello         sviluppo sostenibile delle fonti rinnovabili.
CHIEDE              ALLA GIUNTA ___________ 
DI           IMPEGNARSI TEMPESTIVAMENTE E IN TUTTE LE SEDI PER:
·         Chiedere ai Ministri         dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e delle Politiche         Agricole, nonché a tutti gli altri soggetti istituzionali         interessati e al Parlamento stesso, di predisporre urgentemente         un nuovo Decreto Legislativo che recepisca le istanze         delle organizzazioni di categoria e delle associazioni con         specifico riferimento al settore delle energie rinnovabili,         delle banche, delle associazioni e delle parti sociali, così da         assicurare la fattibilità e la stabilità finanziaria dei         progetti autorizzati e in corso e di salvaguardare         l’occupazione;
·         Chiedere ai Ministri         dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e delle Politiche         Agricole, nonché a tutti gli altri soggetti istituzionali         interessati e al Parlamento stesso di finalizzare i tavoli di         confronto attivati con i rappresentanti del settore delle         energie rinnovabili, delle banche, delle associazioni e delle         parti sociali alla definizione di un quadro di           incentivazioni stabile e di lungo termine, evitando         qualsiasi misura retroattiva e inutilmente punitiva, nonché in         grado di assicurare lo sviluppo armonioso e coerente di fonti,         come il fotovoltaico e l’eolico, che hanno dimostrato la         maggiore efficienza e capacità di diffusione ed espansione;
·         Chiedere al Governo         e al Parlamento di esprimersi chiaramente e definitivamente,         anche per mezzo di una opportuna attività legislativa d’urgenza,         in merito alla strategia energetica del nostro Paese nel senso         dello sviluppo sostenuto di medio e lungo periodo delle fonti         rinnovabili fino alla copertura, per mezzo di queste, della         maggior parte del fabbisogno energetico nazionale, nonché nel         senso dell’abbandono definitivo dell’opzione nucleare.

 
 
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