martedì 31 gennaio 2012

Dinamite Bla.

Un amico mi ha suggerito, affettuosamente, di adottare come avatar, qui dalla collina, Dinamite Bla. Pensavo di ricordarmelo in quello quello sempre incazzato che sparava e urlava questo qui:.

 Invece mi hanno detto che è quest'altro:



Sicuramente ve lo ricordate meglio voi. Se è quello sopra tutto sommato mi piace (ma mi piaceva anche l'altro). Accetto questo avatar.

Ascoltavo dieci minuti fa un vecchio vinile, ma quando dico vecchio dico verameeente vecchio. Un vinile comprato da mia madre nel 1963. Un po' di fruscio ma ancora un buon suono. E mentre mi godevo la musica, mi è venuta in mente una discussione che ebbi anni fa con un fornitore britannico, un fisico che ha una piccola azienda che produce strumentazione nel campo delle onde millimetriche, una persona colta e intelligente. Lui sosteneva la classica tesi secondo cui la tecnologia risolve i problemi di scarsità delle risorse e, come esempio mi portava proprio quello del vinile contro l'mp3. E' difficile far degenerare una discussione con un britannico colto e ben educato e infatti la discussione non degenerò, ma tenni a stento a bada Dinamite Bla dentro di me. Stasera ho ricordato sorridendo quel momento. Il vecchio vinile di mamma è sempre li che rimanda la quarta sinfonia di Brahms diretta da Bruno Walter, 40 anni dopo l'ultima volta che l'avevo sentita da questo disco, mentre diversi CD e alcuni ipod con tutti i loro mp3 sono passati dal negozio alla discarica. Dopo averli sperimentati a Dinamite Bla è bastato trovare chi gli vendesse una puntina nuova e i vinili vecchi mezzo secolo hanno ripreso vita quasi come nuovi.

17 commenti:

  1. E se ci metti dietro un bell'amplificatore a valvole, suona anche molto meglio dei CD odierni.

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  2. Condivido lo spirio del post ma quello dell'immagine non è Dinamite Bla (anche se ci assomiglia) che fra l'altro non è un personaggio dei Loonely Tunes ma della Disney.

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  3. Errata corrige introdotta. Ora è quello giusto?

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  4. I miei vecchi vinili di quarant'anni fa sono ancora perfetti, non c'è nemmeno il fruscio. Purtroppo ho dei problemi per la puntina: non se ne trovano praticamente più. Quanti CD-Rom invece - oltretutto carissimi una volta, anche 100 € - ormai da buttare perché incompatibili coi nuovi computer. Il Louvre fece un bellissimo CD-Rom che è ormai archeologia. Non l'ha nemmeno riproposto in versione aggiornata (posso però farlo girare ancora sul vecchio computer).



    Ma l'obsolescenza dei prodotti è inevitabile in un mondo di sette miliardi di individui e con milioni di Archimedi Pitagorici in concorrenza fra di loro che ne inventano ogni giorno una nuova. Indubbiamente i nuovi computer sono molto più potenti di una volta (il mio primo Mac vent'anni fa aveva una memoria di 40 MB, il secondo due anni dopo 350 - mi sembravano un'enormità, abbastanza per il resto della mia vita!).

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  5. Fuori tema (ma forse può interessare).



    NOTIZIE DALL'ESTERO

    

L'iniziativa dell'associazione svizzera Ecopop (Écologie et population) per una stabilizzazione della popolazione ovvero per una moderata crescita demografica (realizzabile non impedendo, ma riducendo l'immigrazione ormai fuori controllo GRAZIE alla libera circolazione) sta naufragando: non riscuote interesse. Sono state raccolte finora solo 35'000 firme delle 100'000 necessarie, contrariamente a quanto si credeva e sperava. Se entro novembre non si arriverà alle 100'000 firme non si voterà. 



    Confesso di essere deluso e frustrato. Il problema demografico non è dunque sentito dalla gente, anche se ogni tanto mostra insofferenza per la calca e il traffico.



    Penso anche che la crisi economica attuale faccia apparire la questione demografica secondaria o persino inesistente e risibile (mentre in effetti è all'origine delle varie crisi attuali). 



    Che fare? Rassegnarsi? Nei commenti all'articolo di oggi sull'iniziativa nella Neue Zürcher Zeitung (quotidiano di Zurigo) un tale scrive: "Non abbiamo bisogno di meno, ma di più gente. Con un migliore sfruttamento delle aree edificabili e immobili più alti il problema di un limite alla popolazione non si pone". Pazzesco. Come se chi abita nei grattacieli non dovesse scendere in strada e andare a fare la spesa.

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  6. Ora si che c'è il vero Dinamite Bla.
    Tornando al vinile, vorrei dire che i sistemi di registrazione analogici hanno un'infinità di vantaggi, non ultimo che non necessitano (quasi) di un manuale di decodifica.
    Un archeologo fra qualche millennio, o un marziano, potrebbero facilmente intuire come funziona un disco in vinile o vedere interpretare una fotografia stampata. Un DVD invece sarebbe per loro un rebus destinato a rimaner tale.

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  7. Sergio scriveresti un post sul tema dello stato attuale dell'iniziativa Svizzera che lo pubblichiamo qui? La battuta di quel tizio che riporti è da far accapponare la pelle.

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    1. Prima parte

      Luca, non so cosa dovrei scrivere. Il testo e le finalità dell'iniziativa di Ecopop possono essere consultati direttamente sul sito di Ecopop (http://www.ecopop.ch/joomla15/index.php). Il sito è in lingua tedesca, ma il testo dell'iniziativa è in italiano perché tutte le iniziative devono essere redatte nelle tre lingue nazionali (forse anche nella quarta, il romancio, non lo so esattamente: il romancio è parlato da quattro gatti, 30'000 anime, ma è lo stesso lingua ufficiale).

      L'articolo del quotidiano NZZ è molto lungo e non ho tanta voglia di tradurlo. Comunque l'iniziativa di Ecopop è direi "moderata": l'incremento demografico non dovrebbe superare lo 0,2% ogni tre anni. Bisogna sapere che ogni anno lasciano la Svizzera 60-80'00 persone (Svizzeri che emigrano e stranieri che se ne vanno). È una costante. Se immigrasse lo stesso numero di persone o poco più l'incremento non ci sarebbe o sarebbe minimo. Una richiesta di Ecopop è sempre stata il saldo zero (tanti emigranti, tanti immigranti). Ecopop non fa questione di etnie, ma di numeri: quante persone può nutrire la Svizzera? Coi propri mezzi la svizzera potrebbe sfamare ca. 1 mln di persone, deve dunque importare prodotti alimentari per gli altri 7 mln di abitanti (la Svizzera è passata dai ca. 5 mln del dopoguerra agli attuali 8. Specialmente col regime di libera circolazione l'incremento ha avuto un'impennata: negli ultimi 15 anni la popolazione è aumentata di ben 1 mln. Il tasso di natalità degli Svizzeri è basso come quello italiano - 1,5 - ben lontano dal tasso di sostituzione del 2,1.

      Ecopop è un'associazione ambientalista e apartitica ma viene considerata da sinistra e verdi vagamente destrorsa: la sinistra e i verdi di sovrappopolazione non vogliono sentire parlare, come in Italia. La Svizzera è per loro paese d'immigrazione e deve prendere adeguate misure per accogliere chi vuole venire a vivere qui (una delle ricette è la concentrazione degli abitati e poi magari la costruzione di grattacieli - ce ne sono ben pochi ancora, praticamente solo a Zurigo e Basilea).

      (continua)

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    2. Seconda parte

      Ecopop pensava di raccogliere rapidamente le 100'000 firme, ma come ho appreso ieri dall'articolo sono ben lontani da questa cifra ed è ormai sicuro che non la raggiungeranno più entro il 3 novembre, limite massimo per la raccolta.
      Il fatto è che dopo Epopo sono state inoltrate altre 2 iniziative con una tematica simile: ci sono dunque nientemeno che tre iniziative sull'incremento demografico. Una appunto di Ecopop, una dell'UDC (Unione democratica di centro, partito di maggioranza, di tendenze liberali, ma distinto dai liberali classici (FDP) per il conservatorismo e il patriottismo, tanto che all'estero è considerato un partito di estrema destra). Le finalità dell'UDC sono simili a quelle di Ecopop (contenimento dell' «invasione» tramite denuncia degli accordi bilaterali con l'UE o almeno dell'accordo sulla libera circolazione e ripristino dei contigenti in base alle necessità dell'economia).
      La terza iniziativa è dei Democratici Svizzeri (DS) è mira non solo al contenimento, ma al decremento demografico tramite denuncia della libera libera circolazione e ripristino stretto dei contingenti. A differenza dell'UDC, partito conservatore ma liberale e votato alla crescita economica, i democratici svizzeri sono più sociali, denunciano la follia della crescita continua, e si caratterizzano per il loro patriottismo e nazionalismo che li accomuna un po' al partito di Haider in Austria.
      Inizialmente gli svizzeri democratici volevano sostenere Ecopop, ma per loro l'iniziativa di Ecopop era troppo blanda perché prevede un incremento demografico per quanto minimo (0,2% ogni tre anni), mentre i DS vogliono un decremento. Così hanno lanciato una propria iniziativa che non ha nessuna chance perché i DS non contano un accidente (1-2% del corpo elettorale) e sono considerati di estrema destra (per me non lo sono: sono patrioti, che non mi sembra un'infamia).

      Ma adesso viene l'interessante: l'UDC ha già raccolto 120'000 firme per la propria iniziativa e così si voterà probabilmente sul loro testo. L'UDC ha raccolto così rapidamente le firme necessarie perché è un grosso partito (il primo partito elvetico - 26,3% -), ha mezzi finanziari e può contare su un elettorato conservatore e sensibile ai temi dell'identità nazionale.
      Dunque Ecopop è ormai fuori gioco, come pure lo sono i democratici svizzeri.

      Per finire ti dirò che tutti gli altri partiti elvetici (liberali, democristiani, socialisti, verdi, verdi liberali) sono per la libera circolazione e quindi contro tutte e tre le iniziative perché - dicono - la Svizzera ha assoluto bisogno di manodopera straniera per conservare il suo standard e ... assicurare le pensioni di anzianità. Tutti questi partiti - socialisti e verdi compresi - parlano un solo linguaggio: quello della crescita economica. Ogni volta che ascolto il telegiornale sento sempre questa odiosa parola: crescita, crescita, crescita. Per crescere l'economia (e l'edilizia!) hanno bisogno di un incremento demografico, dunque ben venga se l'economia cresce.

      Spero di aver risposto alla tua richiesta. Se vuoi ti mando l'articolo del quotidiano NZZ (in tedesco).

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  8. Luca, prova a chiedere a mille persone prese a caso quanto sia la superficie dell'appartamento in cui vivono, e quella del pianeta nel quale si trova ovviamente il loro appartamento.
    Dallle risposte capirai il perchè la questione demografica non sia sentita come cosa importante.
    Se poi chiedi alle stesse persone quanti raddoppi di popolazione sarebbero possibili,credo che le risposte sarebbero ancora più interessanti.
    Per come vive tuttora l'umanità presa nel suo insieme, potrebbe sopravvivere a lungo solo se venisse decimata, tanto è grave lo sfruttamento d'ogni genere di risorsa.
    Ma se mettessimo in atto innumerevoli accorgimenti per ridurre drasticamente i nostri bisogni materiali potremmo anche sopravvivere, e più che dignitosamente, ad un altro raddoppio o addirittura due.
    Naturalmente una umanità composta da settecento milioni di individui ed una composta da ventotto miliardi, su un pianeta che ha una superficie di cinquantuno miliardi di ettari, non possono fare esattamente le stesse cose.
    Anzi, possiamo tranquillamente dire che sarebbero separati da un abisso cognitivo e comportamentale.
    Eppure se ciò che accadde con il cataclisma di Toba settantacinquemila anni fa è vero,da allora ad oggi siamo riusciti a raddoppiare una ventina di volte.
    Perchè mai non potremmo farlo per altre venti?
    Questo è il ragionamento lineare che inconsapevolmente fanno moltissime persone pur essendo all'oscuro dei fatti di Toba.
    En passant riferisco che la stima degli Homo Sapiens sapiens o comunque molto affini a noi sopravvissuti all'epoca, sia di qualche migliaia di individui.
    Anche se all'epoca del cataclisma di Toba fossero rimasti solo un Adamo e un'Eva
    non si aggiungerebbero alti venti raddoppi, ma solo una dozzina.
    Certamente la scienza applicata ci ha aiutato, ma ci ha purtroppo illuso di essere
    imbattibili.Ma come nessuna scienza applicata può aggiungere un solido regolare ai cinque unicamente possibili, allo stesso modo o quasi, è impossibile raddoppiare l'umanità altre volte.
    La stessa psiche umana ha dei limiti insormontabili.
    Basti tenere a mente che non siamo in grado di gestire più di una dozzina di dozzine di rapporti umani duraturi e profondi.
    Figuriamoci quanto sarebbe faticoso dovere pensare continuamente a miliardi di persone che devono vivere controllando minuziosamente ogni loro minima azione, per evitare di perdere un delicatissimo equilibrio.
    Già lo stiamo facendo adesso e sta diventando un incubo.
    Ce la faremo ad accettare l'asintoto demografico a cui giungeremo inevitabilmente nell'arco di un paio di generazioni?
    Se non l'accetteremo dovremo sottometterci ad una curvatura ben più rude.
    Quella che ha la stessa forma dell'onda di uno tsunami, parente della curva gaussiana, ma che Ugo bardi ha battezzato "Effetto Seneca"

    Marco Sclarandis

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    1. «Luca, prova a chiedere a mille persone prese a caso quanto sia la superficie dell'appartamento in cui vivono...»

      Be', presto lo sapranno: è in arrivo la tassa sui metri quadrati dell'appartamento, appena introdotta in Grecia, ma allo studio anche in Svizzera. Gli Stati hanno bisogno di soldi e devono inventarsi qualcosa. Questa tassa io la trovo particolarmente odiosa.

      «Ma se mettessimo in atto innumerevoli accorgimenti per ridurre drasticamente i nostri bisogni materiali potremmo anche sopravvivere, e più che dignitosamente, ad un altro raddoppio o addirittura due.»

      Dici davvero o scherzi? Non credo che basterebbero "innumerevoli" accorgimenti per far convivere pacificamente e persino "più che dignitosamente" una ventina di miliardi di individui. Il filosofo tedesco Sloterdjk propone un intervento sul patrimonio genetico per ridurre l'aggressività dell'h. s. s. visto che l'educazione dà risultati modesti.
      Ecco, sì, forse l'accorgimento ideale sarebbe indurre una mutazione. Potremmo ottenere chissà l'uomo-formica e formicai umani mirabilmente costruiti e funzionanti. Nei formicai non può esserci democrazia e spazio per l'individuo che non conterà ovviamente più un cazzo: sarà solo una rotellina dell'ingranaggio.

      L'inflazione porta alla svalutazione. Già adesso il nostro prossimo, così numeroso e invadente, ci dà quasi solo fastidio. Come provare empatia per tutta questa gente nostra concorrente?

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  9. Sergio I, ti invito a leggere più gelidamente le mie parole.
    Noi siamo da tempo formicai umani, e il secolo scorso ci ha fornito degli esempi limpidissimi di cosa fare per riportare l'uomo alla condizione di insetto.
    Non mi auguro che l'umanità arrivi a contare ventotto o addirittura cinquantasei miliardi di individui.
    Al massimo oso sperare che entro il secolo in corso non si aggiunga a questa umanità dolente non più della metà dei presenti.
    I miei "innumerevoli accorgimenti" sono un invito a riflettere su quali e quanti limiti ha la biosfera nel mantenere i suoi componenti, tra i quali ci siamo pure noi.
    Ma ancor è più un invito a considerare che quello che è indispensabile ,appena si sono soddisfatti i più stringenti bisogni materiali, è il significato del nostro vivere.
    Credo fermamente che le follie, le crudeltà, le iniquità, le paranoie e tutto quanto si può assimilare a condizioni da inferno dantesco che manteniamo in vigore, siano il principale indizio di una immane mancanza di senso.
    Se ci aspettiamo che una mutazione genetica o epigenetica ci porti alla svelta a ritrovare il senso di quello per cui viviamo, possiamo fare che scatenare direttamente l'apocalisse, visto che i mezzi non ci mancano,e dare
    un significato grandioso, universale e definitivo al passaggio in questo strano universo.
    Più prosaicamente mi viene da sorridere, anzi da sogghignare che proprio la Svizzera intenda tassare le abitazioni a metro quadro.
    Esattamente come le persone, i metri quadri concreti, non sono tutti uguali.
    Qualsiasi agente immobiliare lo sa.
    Come provare empatia per tutta questa gente concorrente?
    Non lo so, ma la travolgente ascesa dei social network mi fa pensare che stia collaborando per riuscirci.

    Marco Sclarandis

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  10. Mi pare che Mauro Bonaiuti (un economista della decrescita) distingua tra consumi primari, che hanno comunque un limite quantitativo, e consumi di posizionameno, che servono per emergere a livello sociale e che quindi, per loro natura, limiti non ne hanno.
    Secondo me sono sono proprio questi consumi, uniti alla crescita abnorme della popolazione, che ci stanno portando sul baratro.

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  11. Una bella replica alla gaffe di Monti ("che monotonia il posto fisso) nel Fatto quotidiano di oggi, 11 febbraio:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/monotonia-della-crescita/190311/

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  12. Il Club di Roma non ne ha azzeccata una?

    In un interessante articolo del Manifesto trovo questo passaggio che mi sorprende:

    «Ed è appena uscito un libro che studia gli anziani di questa nostra terra per vecchi soprattutto dal punto di vista del mercato del lavoro, scritto dal nostro storico collaboratore Enrico Pugliese: La terza età. Anziani e società in Italia (Il Mulino, pp. 212, euro 13). Un libro che smonta una serie di luoghi comuni, sfata molte leggende e mette un grano di sale nelle insulse ricette politiche dei nostri legislatori.
    Il primo luogo comune che Pugliese sfata è il catastrofismo della «bomba demografica», sia perché le previsioni si sono rivelate spesso false, e non solo in demografia: basti andare a riguardarsi le previsioni del rapporto del club di Roma del 1972: quell'augusto consesso non ne aveva azzeccata praticamente nessuna. Sia perché le curve demografiche non sono una fatalità naturale, ma sono il risultato di situazioni culturali e sociali mutevoli. L'emigrazione di molti giovani contribuisce a invecchiare la popolazione che si lascia indietro, come al contrario l'immigrazione contribuisce a ringiovanirla. Quindi si può svecchiare un paese favorendo l'immigrazione o con politiche che incentivano la nascita di bambini (assegni familiari, strutture di sostegno come asili nido, permessi estesi di maternità e paternità) come è avvenuto in Francia, dove negli ultimi 25 anni sono stati messi al mondo 5 milioni di bambini più che in Italia. E poi nella piramide demografica vi sono veri e propri buchi che derivano dai figli non nati a causa di guerre o di crisi economiche.»

    La bomba demografica dunque una panzana? Dal 1972 l'umanità si è più che raddoppiata e continua a crescere.

    L'intero articolo, per altro interessante, è reperibile al seguente indirizzo:

    http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/argomenti/manip2n1/20120208/manip2pz/317704/?tx_maniabbonatimvc_pi2%5Bsezione%5D=CULTURA&cHash=0adfd52f649f7cf0f9954d4fbe63beba

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    1. Informazioni su Enrico Pugliese in Wikipedia. Un curriculum di tutto rispetto, non c'è che dire. Tuttavia ...

      http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Pugliese

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