sabato 25 febbraio 2012

Chimici. Russel Earl Marker e Carl Djerassi.



Questa è una Smilax aspera detta anche salsapariglia. E' un rampicante selvatico molto comune nella macchia mediterranea. Un suo parente stretto (dal punto di vista tassonomico condividono lo stesso genus) è Smilax rageliis comune in area caraibica e in centroamerica. Le radici di questa pianta sono state il punto di partenza della storia della sintesi della pillola anticoncezionale. Esse contegono infatti una molecola relativamente complessa chiamata saponina dalla quale, nei suoi studi sugli steroidi, il chimico americano Russel Earl Marker  (che è anche l'inventore della misura del potere detonante delle benzine: il numero di ottano) estrasse, con un metodo passato alla storia come degradazione di Marker, i primi milligrammi di progesterone.

Foto di Russel E. Marker tratta dagli archivi della Penn State University.
 
In realtà Marker cercava di produrre il cortisone e cercava quindi piante che contenessero in qualche forma molecole di steroidi più o meno combinate con altre molecole organiche.

Marker proseguì poi individuando le piante che contenevano molecole simili alla saponina della salsapariglia, fra queste vi sono la Yucca, la digitale, l'asparago e l'agave, ma quella che ne contiene di più risultò essere una specie di igname selvatico che cresce spontaneo in Messico. Dai rizomi si questa pianta Marker ottenne attraverso il suo metodo quantità maggiori di progesterone e, visto che in Pennsylvania dove insegnava allo State College, non apprezzavano il suo lavoro, si trasferì direttamente in Messico per fondare una sua anzienda: la Syntex, che sarebbe diventata la principale azienda produttrice mondiale di steroidi.

Alla Syntex un altro chimico, Carl Djerassi, migliorerà il metodo di sintesi del cortisone e nel 1951 e formulerà la prima pillola anticoncezionale di una certa efficacia che fu prima approvata come farmaco per la cura dei disturbi mestruali e poi come anticoncezionale.

Djerassi è anche un attivista della promozione del controllo delle nascite per il quale ha ovviamente dato un contributo essenziale.

martedì 21 febbraio 2012

La Terra e la mela. (dedicato all'amico e compagno Gianni Colacione)



Questa è la Terra: superficie 510 milioni di Km quadrati (Kmq), di cui due terzi occupati dai mari, restano circa 150 milioni di Kmq di terre emerse. Tolti i deserti caldi e freddi le zone impervie, quelle urbanizzate ecc restano circa 50 milioni di Kmq di terreni agricoli per crescere il grano e il resto del cibo necessario per sfamare 7 miliardi di individui e allevare gli animali domestici.

Cerchiamo di essere più convincenti.

Questa è una mela:





Facciamo finta che questa mela sia la Terra.

Prendiamone un terzo (1/3):


La buccia di questo spicchio corrisponde a quella delle terre emerse su cui vivono 7 miliardi di uomini.
Dividiamo in tre questo terzo:


e sbucciamone solo una fetta.


Ecco, quella frazione di buccia (1/9 del totale cioè poco più del 10%) più o meno, è la superficie utilizzabile per produrre cibo.

Quindi il problema non è tanto DOVE METTERE LE PERSONE, ma DOVE PRODURRE IL CIBO per tenerle in vita.

lunedì 20 febbraio 2012

Famiglie numerose.

Di Dinamite Bla.

In un commento al post sul Debito ecologico italiano Sergio, uno dei quattro lettori di questo blog, riporta dall'Eco di Bergamo questa lieta notizia. Non è, per caso, che ci meritiamo una bella catastrofe?

Blam!

domenica 19 febbraio 2012

Debito ecologico italiano.

Se si fa il rapporto fra l'impronta ecologica degli italiani (cioè la domanda di risorse naturali degli italiani per sostenere il proprio metabolismo sociale ed economico) e la biocapacità del nostro paese (cioè la misura della produttività del nostro territorio in termini di risorse naturali) si vede che siamo messi peggio di quasi tutti gli altri europei e perfino degli Stati Uniti che hanno un'impronta più alta della nostra, ma un territorio molto più vasto e ricco.

Evoluzione storica dell'impronta ecologica e della biocapacità in Italia dal 1960 al 2007.

Peggio di noi fa Israele (cfr la tabella sotto). Vi ricordate la retorica del deserto che fiorisce? Si fiorisce a suon di sussidi energetici a basso costo: meccanizzazione, irrigazione (con relativa appropriazione delle risorse idriche), fertilizzanti ecc. E fanno peggio anche molti altri paesi del Medio Oriente che possono sostenere la popolazione attualmente presente sul loro territorio importando quasi interamente il cibo grazie alle esportazioni petrolifere. Grano, cioè acqua, contro petrolio. Oil for food. Gli Emirati Arabi hanno un Impronta Ecologica procapite pari al 1260% della biocapacità. Israele è oltre il 1500%, l'Italia oltre il 400% una delle peggiori in Europa. Questa è la misura dell'Overshoot in cui siamo. A quando un decreto salva Italia che metta mano alle due curve della Figura riportata sopra?

Ecco un po' di dati presi dal sito del Global Footprint Network:




Popolazione
(milioni )
Impronta Ecologica (ettari globali procapite)
Biocapacità
(ettari globali procapite)
Debito Ecologico
(ettari globali procapite)
Rapporto fra Impronta Ecologica e Biocapacità %
Mondo
6671,5
2,7
1,8
-0,9
151
Paesi ad alto reddito
1031,4
6,1
3,1
-3
199
Paesi a medio reddito
4323,3
2
1,7
-0,3
114
Paesi a basso reddito
1303,3
1,2
1,1
-0,1
1,1







Africa
963,9
1,4
1,5
0,1
95
Gabon
1,4
1,4
29,3
27,9
5
Nigeria
147,7
1,4
1,1
-0,3
129
Asia
4031,2
1,8
0,8
-1
218
Cina
1336,6
2,2
1
-1,2
226
India
1164,7
0,9
0,5
-0,4
179
Israele
6,9
4,8
0,3
-4,5
1516
Emirati Arabi
6,2
10,7
0,8
-9,9
1260
Europa
730,9
4,7
2,9
-1,8
162
Francia
61,7
5
3
-2
167
Germania
82,3
5,1
1,9
-3,2
264
Italia
59,3
5
1,1
-3,9
436
Nord America
341,6
7,9
4,9
-3
160
Stati Uniti d'America
308,7
8
3,9
-4,1
207
America Latina- Caraibi
569,5
2,6
5,5
2,9
47
Brasile
191,1
2,9
9
6,1
32
Uruguay
3,3
5,1
9,9
4,8
52

Il grande falso di Geminello Alvi.

Dopo settimane di lavoro un amico ha finalmente smascherato il Grande Falso del secolo (o del decennio?, o dell'anno? O del mese? O della settimana?) l'articolo attribuito a Geminello Alvi, non è di Geminello Alvi.
Non so se dare le dimissioni (ma da cosa?) o fuggire in Indocina facendo perdere le tracce per la vergogna. Ma c'è qualcuno che è interessato al problema?

Continuo a trovare interessante l'articolo nonostante che ci sia chi ha storto la bocca per vari e più motivi. Dalle imprecisioni scientifiche alle posizioni eretiche. E chi se ne frega?

Blam