Partecipo con questo post ad una operazione di cross-posting che spero sarà il più estesa possibile per raggiungere i lettori più lontani dai temi della crisi sistemica che poi sono i politici, gli economisti e tutti quelli che hanno in mano le leve. Quelli che, volendo autocitarmi, sanno tutto della foglia e non sanno nulla dell'albero e della foresta, ma sono fermamente convinti che albero e foresta siano una somma di foglie.
Leggete questo articolo introdotto da Ugo Bardi, meritoriamente tradotto da Massimiliano Rupalti e già comparso su uno dei blog di Ugo e recentemente su quello di ASPO-Italia.
La cosa che colpisce maggiormente è che l'articolo originale è del 1999, ma sembra parlare di oggi con tutto questo affollarsi di ricette per uscire dal tunnel che, agli occhi dei sistemisti, appaiono sbagliate e fuori misura.
Chiunque legga questo articolo dovrebbe ossessionare i propri politici di riferimento invitandoli a leggerlo. Si, anche in campagna elettorale. Si, anche mentre preparano le liste fra riunioni e trattative.
Per chi non lo sapesse Donella Meadows, scomparsa nel 2000, era del team dei giovani allievi di Jay Forrester che redasse i Limiti dello Sviluppo nel 1971.
I punti di leva. Di Donella Meadows.
L'articolo è molto interessante, anche se un po' lungo e, in certi passaggi, un po' troppo tecnico.
RispondiEliminaPer questo, quando l'avevo riprodotto nel mio blog, ne avevo estratto solo la parte più scorrevole (vedi http://ilfenotipoconsapevole.blogspot.it/2012/12/votare-informati.html).
Comunque il livello di analisi della Meadows è davvero notevole.