Bonino. Fra tutti i nomi che ho sentito è quella che preferisco. Come presidente della repubblica sarebbe impeccabile, cioè farebbe quello che la costituzione detta dunque quello che generalmente non hanno fatto i presidenti della repubblica da Pertini in poi. Ho condiviso con Emma Bonino la militanza radicale per dieci anni (non molti e non molto rilevanti, i miei, rispetto ai suoi). Ma per un caso la conobbi nel ristorante di Villa Ambra sulla Giannella (Orbetello) nei primi anni 2000. Allora non ero ancora iscritto, e anzi Radicali Italiani non esisteva nemmeno, ma mi consideravo Liberale, Liberista e Libertario e per me fu un piacere parlare un po' con lei. L'incontro con il tema del Picco del Petrolio nel 2003 ha modificato non poco il mio punto di vista di allora, ma non tanto da non farmi sentire ancora oggi liberale e libertario. Sul liberismo, per quello che significa, sono più prudente. E infatti sulla questione del picco e dei limiti della crescita nei dieci anni di militanza radicale, ho avuto infiniti scontri con diverse componenti del partito, alcune delle quali molto vicine alla Bonino. Credo che Emma abbia citato il tema del picco una sola volta (anche se mi deve averne sentito parlare almeno una cinquantina di volte fra congressi, convegni, radio e comitato), per dire che era "ideologico". Non ho mai capito bene cosa volesse dire. C'è un gruppetto di liberali che sono rimasti tali a dispetto delle pressioni esterne che li vorrebbero omologare nell'ecologismo verde-rosso, in quelle rosso-verde, nell'altermondialismo, o nel no-globalismo. Questo gruppetto, che fa capo all'associazione radicale Rientrodolce, può non aver molta visibilità, ma ha il pregio di aver continuato ad esistere con il suo focus principale: la questione demografica. Senza però scinderla dalle altre componenti della crisi ecologica in atto. Emma Bonino non ci è stata amica. Troppo impegnata per avere il tempo di approfondire. Fa parte di quei politici che devono necessariamente avere qualcuno che pensa per loro. Sulle questioni ecologico-ambientali l'alter ego era Rosa Filippini e gli Amici della Terra. Un'associazione vecchia da ogni possibile punto di vista, ma indubbiamente ben radicata nel potere economico nazionale (basta vedere i loro convegni). Ma Emma Bonino ha avuto il coraggio di dire che questo continuo richiamo alla crescita comincia a diventare un mantra grottesco. Ogni tanto delle piccole luci si accendono. In ogni caso meglio una Bonino impeccabile al Quirinale che una Bonino, altrettanto formalmente impeccabile, ma discutibile nel merito ad un ministero economico.
Mercato. C'è un simpatico (quando lo incontri di persona), ma internettianamente intemperante collega e amico, Claudio della Volpe, che non può perdonarmi di essere aspista e non essere marxista. Lui è contro il mercato. Io sono leggermente meno anti-mercato di lui. Dovremmo cercare di capirci. Il mercato, inteso come luogo dove, per mezzo della moneta, ci si scambiano le merci prodotte è una bella invenzione (forse l'invenzione è la moneta che permette di superare il baratto), ed è originariamente l'istituzione umana meno rigida e più democratica. E' comunque un'invenzione che, come il fuoco e la ruota, ha radici antichissime e ignote. Sia il fuoco che la ruota hanno controindicazioni si pensi all'effetto serra e ai cingoli del carriarmato. Il mercato certamente ne ha specialmente quando è controllato da entità sconosciute che ne manipolano le dinamiche. Ma da qui ad abolirlo il passo è lungo. Secondo me.
Realtà. Sabato scorso ho parlato di problemi energetici per cinque ore (con interruzione per un pranzo conviviale) in un incontro/dibattito organizzato da Decrescita Felice Firenze e altre associazioni, una platea piccola, ma attenta, viva e interattiva. Una bella esperienza. Poi nella seconda parte del pomeriggio sono andato in centro a Firenze. E ho visto la realtà negli occhi. Centinaia di migliaia di persone che sciamano fra negozi e monumenti, shopping post-crisi (camminare molto, desiderare molto, comprare poco = frustrazione), turismo non sostenibile. Mandrie di ragazzini omologati dalla messa in piega e dal tatuaggio (sarò retrò, ma preferivo l'omologazione da eschimo, almeno era più frugale). E ho pensato:
Via dalla pazza folla.
Carbone. Oggi sul
blog di Ugo Bardi è uscito un nuovo post sul carbone, interessante e ben fatto come sempre. A proposito di carbone volevo condividere con voi questo grafico che ho usato nel seminario di ieri. Il consumo/produzione della Cina, lo trovo impressionantee trovo notevole il fatto che la produzione tenga testa ad un consumo che cresce in modo quasi lineare (quindi a tasso decrescente) da dieci anni.
Ma ancora più impressionante è il confronto con i consumi di carbone di vari paesi pubblicato su
visual.
Anche a me il nome della Bonino sembrava il meno peggio, poi Travaglio mi ha ricordato alcuni 'dettagli':
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/07/si-fa-presto-a-dire-bonino/554172/
Anche a me il nome della Bonino sembra il meno peggio, anzi direi che lo trovo il migliore. Travaglio direi che comincia ad avermi stufato....sentenzia su tutto e tutti con una saccenza esasperante.
RispondiEliminaGli articoli di Travaglio sono generalmente illeggibili perché trasudano odio appena travestito da sarcarsmo. Questo è solo partigiano, quindi va meglio del solito. Il suo unico problema è Berlusconi e si sa che quando uno vede un solo problema è intimamente totalitario e Travaglio lo è, rappresentante di punta del Partito delle Procure. Irrilevante quanto dice sulla Bonino.
RispondiEliminaSe è vero quel che scrive, non mi sembra tanto irrilevante. E lo dico senza essere filo-Travaglio.
EliminaComunque noi comuni mortali non abbiamo voce in capitolo, dovremo accettare quel che ci verrà propinato. Come al solito.
Si magari Marini, per non dire Dalema. Insomma.
Eliminaanche l'omologazione con l'eschimo era pur sempre una omologazione....quanti lo hanno indossato senza realmente comprendere che cosa potesse significare.
RispondiElimina"camminare molto, desiderare molto, comprare poco = frustrazione"...si è frustrati molto spesso se i deiderano ardentemente delle cose che spesso sono molto inutili e che ci spingono all'omologazione.
Si Anonimo, è l'anima della pubblicità farti sentire che ti manca qualcosa.
RispondiEliminaSulla questione dell'omologazione da eschimo o da tatuaggio comunque (a freddo) in effetti si dovrebbe pensare che a 15-17 anni si capisce ben poco del significato di praticamente tutto. A parte casi eccezionali.
Bonino ultraliberista. Mah? Comunque sarebbe capace di scelte avventate, ma coraggiose. Però tante volte il coraggio è frutto di incoscienza. Con lei ci sarebbe da divertirsi. In ogni caso sarà consigliata adeguatamente.
RispondiEliminaLa realtà delle masse senza valori e con capacità altamente distruttiva (soldi in tasca) sta fortunatamente attenuandosi. Spero che entro 10 anni il processo di indebolimento di tale distruttività sia completato. Il guaio è che senza valori si rischia una deflagrazione sociale.
....in questo momento credo che sia difficile trovare qualcuno che sia "senza peccato" e possa "scagliare la prima pietra". Bisogna scegliere il male minore.
RispondiEliminaSenza dubbio, biaogna acocntentarsi di quello che passa il convento politico.
RispondiEliminaE da questo punto di vista Emma Bonino mi sembra davvero un'ottima scelta.
Non vedo altri papabili in possesso di una duttilità pari alla sua nell'affrontare i problemi ecologici ed ambientali che ci attendono.
Ma la Bonino ha davvero una coscienza ecologica? Non lo so, chiedo (e ho forse qualche dubbio). Ricordo il radicale Capezzone che ripeteva ossessivamente: crescita, crescita, crescita. I radicali, non so cosa pensarne. Una volta votai pure per loro (nell'elezione successiva a quella del 1976 in cui votai PCI).
EliminaNessun nome dei papabili mi attrae. Forse meglio un non politico. Magari Giuseppe de Rita (benché cattolico e con 8 figli). Un filosofo un po' matto, ma con alcune buone idee, si augura l'elezione di Ferdinando Imposimato, per lui l'unico accettabile. Io non ne so molto di questo qui che però non sembra "colluso" con le tante mafie di casa nostra.
Ma i politici vogliono uno dei loro, Berlusconi cerca il garante. Gianni Letta era il suo uomo e la sua assicurazione sulla vita, ma le sue azioni sono decisamente in ribasso.
....beh uno con 8 figli non mi sembra proprio in linea con quanto andiamo sostenendo del controllo demografico.
RispondiEliminaCertamente la coscienza ecologica è importante, ma in queto momento mi sembra necessario ridare un po' di impulso all'economia magari tenendo vigile l'attenzione sull'impatto ambientale.
Pensiamo all'ILVA. Una cattiva gestione decennale ha portato alla situazione attuale, ma chiudere gli impianti vuol dire lasciare a casa tante persone e dare uno schiaffo ulteriore ad uno dei settori che erano importanti per l'Italia quello della metallurgia.