Pubblico un messaggio che Mario Marchitti, radicale piemontese, ha mandato nella mail list satyagraha a proposito della TAV e dell'adesione ideologica al progetto del presidente di Radicali Italiani, Silvio Viale e di altri dell'associazione torinese. La scorsa estate l'Associazione Radicale Rientrodolce di cui ero allora segretario e sono ancora oggi membro, partecipò ad una delle grandi manifestazioni della Val di Susa questa la nostra testimonianza.
TAV. Osservazioni e domande di un radicale ai radicali
Di Mario Marchitti.
- I radicali sono stati sempre molto attenti al ruolo dei Presidenti della Repubblica, e la stessa attenzione penso vada rivolta al proprio Presidente del movimento. Allora che giudizio si può esprimere su Silvio Viale? che invia comunicati a raffica sulla questione TAV, comunicati parziali, filogovernativi, contrari alle posizioni di altri radicali che hanno manifestato a fianco del movimento NoTAV - anche dell'Aglietta. Radicali che hanno manifestato in modo pacifico e non violento, producendo anche dei servizi fotografici simpatici come questo. Tra l'altro Viale non può farsi schermo, per i suoi comunicati, di dichiarazioni di qualche leader di molti anni prima, senza considerare le più recenti discussioni al nostro interno, anche perché è una mancanza di riguardo verso quel leader.
- Stampa e Regime, appunto. Quasi come un suol uomo i maggiori organi di informazione e i maggiori partiti si sono schierati a fianco delle decisioni governative (i radicali si dovrebbero insospettire di questa unanimità ), e si sono soffermati sui fatti di cronaca, sugli scontri, i disordini e le violenze. Ma si sono guardati bene dall'informare sulle reali necessità e sui costi/benefici dell'opera. Gli esperti, i rappresentanti del settore scientifico ed economico si sono espressi con valutazioni contrarie o molto dubbie sull'opera; ci sono innumerevoli documenti del politecnico di Torino e di quello di Milano , ci sono valutazioni contrarie dell'Istituto Bruno Leoni e de Lavoce.info Ma la Stampa e il Regime ignora tutto questo, come ovvio. E' meno ovvio che lo ignorino alcuni radicali.
- Ci sono tre grandi imprese che presumibilmente saranno impegnate - senza rischio di impresa - nel progetto/costruzione del TAV: la CMC, la Rocksoil e l'Impregilo. Bersani è stato amministratore della CMC, l'ex ministro Lunardi era invece amministratore della Rocksoil. Penso sia legittimo ipotizzare che questi colossi in qualche modo possano influenzare la politica e le decisioni governative. Del resto Bersani sostiene che il TAV è solo un treno (anche il ponte sullo stretto è solo un ponte, no?), e poi risponde piccato e sopra le righe quando gli si accenna al giro di miliardi e ai possibili conflitti di interesse della politica.
- Basta una pioggia o una nevicata un po' più intense del solito per bloccare interi territori dell'Italia. Frane e alluvioni sono sempre più frequenti anche perché il territorio è altamente antropizzato e cementificato. La costruzione del TAV in questo stato di sfascio e scatafascio (anche di "fascio") contribuisce a peggiorare la situazione, perché rovescia sul territorio un manto di cemento che impermeabilizza il suolo, inoltre distrae ingenti risorse da opere più urgenti e necessarie, come la messa in sicurezza del territorio e la cura del trasporto regionale, locale e metropolitano. Non si può dire veltronianamente che si può fare una cosa e l'altra, come se avessimo risorse infinite, economiche e ambientali.
- Si può paragonare questa opera di cemento e ferro alla nascita delle prime ferrovie e delle grandi rivoluzioni tecnologiche? Non sono altri i paragoni più consoni? Come ad esempio il fallimento del Concorde, del Chunnel, dell'esplorazione spaziale, della fusione double face calda e fredda? Non ci sarebbero altre tecnologie più dolci e intelligenti da seguire e su cui investire? come il Pendolino, la meccanica fine, il KiteGen, il design... Tecnologie che invece vengono abbandonate a favore del cemento e del ferro.
- Stampa e Regime, appunto. Quasi come un suol uomo i maggiori organi di informazione e i maggiori partiti si sono schierati a fianco delle decisioni governative (i radicali si dovrebbero insospettire di questa unanimità ), e si sono soffermati sui fatti di cronaca, sugli scontri, i disordini e le violenze. Ma si sono guardati bene dall'informare sulle reali necessità e sui costi/benefici dell'opera. Gli esperti, i rappresentanti del settore scientifico ed economico si sono espressi con valutazioni contrarie o molto dubbie sull'opera; ci sono innumerevoli documenti del politecnico di Torino e di quello di Milano , ci sono valutazioni contrarie dell'Istituto Bruno Leoni e de Lavoce.info Ma la Stampa e il Regime ignora tutto questo, come ovvio. E' meno ovvio che lo ignorino alcuni radicali.
- Ci sono tre grandi imprese che presumibilmente saranno impegnate - senza rischio di impresa - nel progetto/costruzione del TAV: la CMC, la Rocksoil e l'Impregilo. Bersani è stato amministratore della CMC, l'ex ministro Lunardi era invece amministratore della Rocksoil. Penso sia legittimo ipotizzare che questi colossi in qualche modo possano influenzare la politica e le decisioni governative. Del resto Bersani sostiene che il TAV è solo un treno (anche il ponte sullo stretto è solo un ponte, no?), e poi risponde piccato e sopra le righe quando gli si accenna al giro di miliardi e ai possibili conflitti di interesse della politica.
- Sul progetto TAV sono state ripetute obiezioni chiare e semplici: perché costruire una nuova linea quando ce n'è già una utilizzata per 1/3 e forse meno? perché preoccuparsi dei pochi camion che attraversano una valle rispetto ai tanti autoveicoli nelle metropoli? perché mai il transito delle merci dovrebbe aumentare quando l'andamento degli ultimi anni è di segno opposto? perché si pensa che il treno AV sia verde , ecologico e che non inquina? - al contrario, il costo molto alto del biglietto AV, anche rispetto a quello degli aerei, dovrebbe essere un indicatore dell'intensità di energia connessa a quel trasporto - e ci sono anche tesi di dottorato che smentiscono la favola del treno AV verde ed ecologico.
- Basta una pioggia o una nevicata un po' più intense del solito per bloccare interi territori dell'Italia. Frane e alluvioni sono sempre più frequenti anche perché il territorio è altamente antropizzato e cementificato. La costruzione del TAV in questo stato di sfascio e scatafascio (anche di "fascio") contribuisce a peggiorare la situazione, perché rovescia sul territorio un manto di cemento che impermeabilizza il suolo, inoltre distrae ingenti risorse da opere più urgenti e necessarie, come la messa in sicurezza del territorio e la cura del trasporto regionale, locale e metropolitano. Non si può dire veltronianamente che si può fare una cosa e l'altra, come se avessimo risorse infinite, economiche e ambientali.
- Si può paragonare questa opera di cemento e ferro alla nascita delle prime ferrovie e delle grandi rivoluzioni tecnologiche? Non sono altri i paragoni più consoni? Come ad esempio il fallimento del Concorde, del Chunnel, dell'esplorazione spaziale, della fusione double face calda e fredda? Non ci sarebbero altre tecnologie più dolci e intelligenti da seguire e su cui investire? come il Pendolino, la meccanica fine, il KiteGen, il design... Tecnologie che invece vengono abbandonate a favore del cemento e del ferro.
- I confronti, i dibattiti, i convegni con gli esperti di una parte e dell'altra dovrebbe essere la linea da seguire, ma sembra un'opzione non praticabile per alcuni di noi. Forse perché pensano che difficilmente si troverà chi è disposto a confrontarsi con gli esponenti NoTAV come i proff Tartaglia, Cancelli, Ponti, Debernardi, Cicconi. Infatti il ministro Passera, invece di confrontarsi pubblicamente con le popolazioni, le amministrazioni locali e gli esperti, da potente preferisce una più tranquilla intervista sulla Stampa dove può ripetere gli slogan vuoti e insulsi davanti a un giornalista acquiescente. Sostiene il ministro: lo vuole l'Europa, è strategica, serve per lo sviluppo; come lo dicevano Chiamparino e Bresso, perché non sapevano e non potevano dire altro.
Fuori tema (chiedo scusa: se si vuole segnalare una notizia o un articolo interessanti come si fa?).
RispondiEliminaHo trovato divertente/interessante questo articolo di Veneziani.
Fate più figli. Lo chiede la banca
di Marcello Veneziani
Ma vi immaginate cosa sarebbe successo se Berlusconi o un leader di destra avesse detto che bisogna garantire migliori condizioni sociali alla donna per farle fare più figli? Sarebbero insorti Arcilesbiche e semplici femministe, partiti e giornali, chiedendo le dimissioni del maschilista che le vuole ridurre a produttrici di figli, lavoratrici mammifere con incresciose maternità . Invece sono tutte contente, le donne, che hanno accolto ieri senza batter ciglio le parole gravide del presidente Napolitano in versione mimosa. C’è però una cosa a questo proposito che non ho mandato giù: è quando o’ Presidente ha detto che bisogna fare più figli perché gioverebbe all'economia. Beh, ora basta con questa economia. I figli vanno fatti per amore, per desiderio umanissimo di continuità e di vitalità , per espansione biologica e spirituale, per trasmettere eredità , e non solo patrimoni. O da un punto di vista generale, perché una società che non fa figli è decadente, non progetta il suo futuro, è vecchia nell'anima e si lascia invadere e colonizzare. In una parola, le nazioni dove le morti superano le nascite sono morenti. Ma fare figli per consentire a Monti di azzerare lo spread, per far risalire le borse, l'economia e rimettere i nostri debiti sulle spallucce dei nascituri mi pare un movente, posso dirlo?, un po’ miserabile, pidocchioso. Ma vedi cosa tocca fare a un esponente comunista fino al compimento del 67˚ anno d’età : esortare a dare figli alla Borsa, al Capitale. Fate figli e poi li depositate in banca. I bimbi del Tesoro.
Il Giornale, 9 marzo 2012
@Sergio
EliminaSimpatico l'articolo di Veneziani, la cui tesi di fondo mi sento peraltro in dovere di smentire. I figli non si fanno per nessuno dei motivi da lui elencati: si fanno perchè questo è l'unico scopo della nostra esistenza, dal punto di vista dei geni che ci guidano.
@Luca
Per la Tav, io credo davvero che alla base di questo infinito (e pericoloso) tiro alla fune tra Stato e Comunità Locale ci siano spaventosi ed inconfessabili interessi economici.
Perchè mi rifiuto di credere che TUTTI i nostri politici (che hanno i loro limiti, anche culturali, ma non sono completamente stupidi) non sappiano davvero che l'opera è assolutamente anti-economica.
Non so se capita solo a me, ma se uso Internet Explorer non vedo l'immagine che accompagna il post. Se invece uso un altro browser (QtWeb) l'immagine si vede.
RispondiEliminaSegnalo che nel post c'è un link sbagliato: cliccando su "Istituto Bruno Leoni" si va all'articolo de lavoce.info invece che al documento dell'IBL.
Per quanto riguarda Veneziani, l'idea che non fare figli sia decadente e quella della necessità dell'espansione biologica mi ricorda la propaganda natalista del ventennio fascista. Le critiche che lui fa dovrebbe rivolgerle anche e soprattutto al banchiere vaticano Ettore Gotti Tedeschi, che in numerosi articoli ha sostenuto che bisogna fare figli per aiutare l'economia.
No, il pendolino no, abbiate pietà . Non quello: devo ancora riprendermi dal trauma giovanile.
RispondiEliminaIl dannatissimo treno veloce che i signori usavano per andare da Milano a Bologna: ho passato delle mezze ore alla volta ad aspettare che passasse. Io ovviamente ero uno sfigato che doveva usare il regionale; non ho piacere di starmene in compagnia di 500 pendolari imbufaliti ad aspettare che passi un treno vuoto, in perenne ritardo, che ha fatto sparire i soldi delle nostre tasse.
Tra Modena e Bologna ora è possibile usare un regionale, solo grazie al fatto che i treni veloci-ritardatari sono in parte spariti, in parte trasferiti sulla linea nuova.
Non rievochiamo un simile scempio sociale, per pietà : i problemi di oggi sono già sufficienti.