Questo il mio commento al documento della SIF:
Ci sono solo due punti in cui si può
concordare pienamente con il documento della SIF, primo il fatto che si
considera positivo il ritorno ad un Piano Energetico Nazionale, secondo
il fatto che la consultazione non sia stata sufficientemente
pubblicizzata, fatto che prelude probabilmente ad una altrettanto scarsa
pubblicità dei suggerimenti dati dai cittadini e dalle associazioni.
Per il resto il documento appare abbastanza deludente tanto più in
quanto prodotto da una élite intellettuale come quella dei fisici della
quale tutti hanno, da sempre, la massima stima.
A parte la difesa del nucleare sulla cui sostenibilità non mette nemmeno più conto spendere una parola. Colpisce in modo particolare la presa di posizione della SIF nella guerra mai dichiarata fra rinnovabili elettriche e rinnovabili termiche, che sono, a mio avviso, complementari e dalla cui contrapposizione non possono che acquisire vantaggi le fonti fossili. L’insistenza sulla questione dell’eccesso di incentivazione delle rinnovabili elettriche andrebbe, come minimo, calata in una realtà, quella del nostro paese, in cui se da una parte diversi furbi hanno potuto lucrare su opere inutili come gli impianti eolici dove non c’è vento, dall’altro l’intera filiera rinnovabile ha lavorato in condizioni di mercato falsate, non certo dall’incentivazione eccessiva, ma dalla perdurante quota di risorse appartenenti ai cittadini, devolute ai detentori di impianti di produzione energetica da fonti assimilate, che l’annoso scandalo del CIP6 ha permesso da ormai due decenni. Senza questa puntualizzazione l’intera storia dello sviluppo delle rinnovabili in Italia viene patentemente falsata.
(http://www.aspoitalia.it/archivio-articoli-italiano/313-la-dolorosa-istoria-delle-fonti-rinnovabili-italiane)
Per quanto riguarda la promozione della Ricerca scientifica sarebbe interessante che noi tutti nel settore, iniziassimo a fare considerazioni un po’ meno conformi ad un modello di ricerca ormai interamente asservito al paradigma economico vigente basato sulla crescita e la bulimia consumista e quindi sulla distruzione delle basi della nostra stessa esistenza. Modello che non ha un domani nè dal punto di vista economico e sociale né, tanto meno, dal punto di vista ecologico.
Luca Pardi
Primo ricercatore presso l’Istituto per i Processi Chimico- Fisici del CNR
Presidente di ASPO-Italia
A parte la difesa del nucleare sulla cui sostenibilità non mette nemmeno più conto spendere una parola. Colpisce in modo particolare la presa di posizione della SIF nella guerra mai dichiarata fra rinnovabili elettriche e rinnovabili termiche, che sono, a mio avviso, complementari e dalla cui contrapposizione non possono che acquisire vantaggi le fonti fossili. L’insistenza sulla questione dell’eccesso di incentivazione delle rinnovabili elettriche andrebbe, come minimo, calata in una realtà, quella del nostro paese, in cui se da una parte diversi furbi hanno potuto lucrare su opere inutili come gli impianti eolici dove non c’è vento, dall’altro l’intera filiera rinnovabile ha lavorato in condizioni di mercato falsate, non certo dall’incentivazione eccessiva, ma dalla perdurante quota di risorse appartenenti ai cittadini, devolute ai detentori di impianti di produzione energetica da fonti assimilate, che l’annoso scandalo del CIP6 ha permesso da ormai due decenni. Senza questa puntualizzazione l’intera storia dello sviluppo delle rinnovabili in Italia viene patentemente falsata.
(http://www.aspoitalia.it/archivio-articoli-italiano/313-la-dolorosa-istoria-delle-fonti-rinnovabili-italiane)
Per quanto riguarda la promozione della Ricerca scientifica sarebbe interessante che noi tutti nel settore, iniziassimo a fare considerazioni un po’ meno conformi ad un modello di ricerca ormai interamente asservito al paradigma economico vigente basato sulla crescita e la bulimia consumista e quindi sulla distruzione delle basi della nostra stessa esistenza. Modello che non ha un domani nè dal punto di vista economico e sociale né, tanto meno, dal punto di vista ecologico.
Luca Pardi
Primo ricercatore presso l’Istituto per i Processi Chimico- Fisici del CNR
Presidente di ASPO-Italia
Caro Luca,
RispondiEliminanon sapevo della << guerra mai dichiarata fra rinnovabili elettriche e rinnovabili termiche, che sono, a mio avviso, complementari e dalla cui contrapposizione non possono che acquisire vantaggi le fonti fossili >>.
Mi pare una patetica guerra fratricida, che può avere come vincitore (nel breve periodo) solo il "terzo incomodo" fossile.
E se fosse una cosa voluta ?
le rinnovabili sono necessarie, ma non sono la soluzione al problema. Possono allungare l'agonia del BAU di massimo 20 anni. Purtroppo la decrescita intesa come risparmio non piace a nessuno, per le rinunce che comporta. E pensare che in TV in un'omelia il sacerdote ha detto che nello spirito di Giovanni il Battista il cristiano si deve contentare di cibo, vestiario e casa. Se non è un discorso decrescista questo, che cos'è?
RispondiElimina<< le rinnovabili sono necessarie, ma non sono la soluzione al problema. Possono allungare l'agonia del BAU di massimo 20 anni >>.
RispondiEliminaNon sarei così pessimista.
Secondo me le rinnovabili, proprio per la loro "limitatezza" intrinseca, possono portare (per necessità, più che per scelta) ad una società ecologicamente più sostenibile, e quindi molto meno BAU di quella attuale.