sabato 23 marzo 2013

Un e-book e un'intervista.

Ieri è uscito in rete, sul sito di bookrepublic un instant book (un e-book, in effetti) gratuito, con una serie di interviste di analisi del voto, in chiave ecologista. Elezioni 2013. Sconfitto l'ambientalismo politico, quale ecologia in Parlamento. Le analisi dalla rete.


Nel libretto c'è anche l'intervista al sottoscritto, condotta da Andrea Fontana; intervista che si discosta un po' dal punto di vista espresso nel titolo del libro. Per me, e per come conosco, anche personalmente, i militanti e gli eletti del Movimento Cinque Stelle, l'ecologismo è entrato in parlamento, forse per la prima volta con uno slancio tale, che potrebbe anche forzare la sinistra a fare il suo mestiere che, un tempo, era la critica del modo di produzione capitalistico e oggi, in mezzo alla più grande crisi sistemica dell'industrialismo globalizzato, sembra attardarsi a fare da supporto alle oligarchie finanzcapitaliste che vivono dell'insostenibilità ecologica, economica e sociale. Scaricare il libro non è difficile, basta andare sul sito di bookrepublic, registrarsi e passare per la cassa anche se il costo è 0 euro.


Di seguito vi passo la mia intervista (sperando di non violare troppo il Copyright). Le note evidenziate fra parentesi le ho aggiunte io.

Lasciate parlare gli sprovveduti!



di Andrea Fontana


Luca Pardi, presidente di Aspo Italia, la sezione nazionale dell'associazione scientifica che studia il Picco del Petrolio e le sue gravi conseguenze sui sistemi ecologici, economici e sociali, è moderatamente ottimista alla luce dei risultati elettorali.


«Essere ottimisti dopo queste elezioni è veramente difficile, ma il segnale dell’affermazione del Movimento 5 Stelle, dal punto di vista delle questioni riguardanti energia e ambiente, è incoraggiante. Tantissima gente è venuta a contatto con un punto di vista non convenzionale, non veicolato attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali.

Non mi considero un raffinato analista politico, ma mi aspetto che si torni a votare molto presto, magari entro un anno. Nel frattempo, mi auguro che il PD riesca a mettere in piedi un governo con un programma formato da punti che possano essere approvati dai 5 Stelle. Alcuni potrebbero riguardare provvedimenti di qualità sul piano energetico. Parlo di eliminare la follia delle nuove trivellazioni nel mare di Sicilia, per esempio. (Per le nuove trivellazioni si veda qui e qui) Una maggiore attenzione per la transizione verso le rinnovabili potrebbe, poi, scatenare un meccanismo virtuoso per un cambio di paradigma che significa una differente elettrificazione delle città e nuovi modelli di trasporto. La sinistra potrebbe essere costretta a fare la sinistra, a considerare le istanze favorevoli alla società nel suo complesso, senza mettere sul piatto della bilancia gli interessi delle grandi oligarchie e delle corporation che hanno governato incontrastate gli ultimi 25 anni. Non si può negare che un certo industrialismo di sinistra è stato complice di questo stato delle cose.
La situazione del pianeta è drammatica. L’economia dovrebbe passare per l’ecologia, bisogna che qualcuno lo capisca in fretta, altriment i sarà la natura a spiegarcelo. Abbiamo una finestra di tempo abbastanza limitata per dare il nostro contributo affinché nel nuovo parlamento siedano persone con una visione realistica del panorama energetico e ambientale. La prima cosa da fare sarebbe riformare profondamente la SEN (Strategia Energetica Nazionale: posizione di ASPO, posizione del chimico Vincenzo Balzani), almeno per il capitolo trivellazioni. Ho la sensazione che le nuove concessioni siano state date dal governo tuttora in carica ai soliti gruppi di potere in cambio di qualcosa che non ci hanno raccontato. Altrimenti non ci sarebbe ragione di andare a scomodare i pochi milioni di tonnellate di petrolio custoditi nel nostro sottosuolo.
Confindustria giocherà un ruolo importante (e il sindacato e il sistema bancario ...). Le recenti polemiche, riproposte da Chicco Testa, sui contributi concessi al fotovoltaico non sono casuali. Hanno costruito una capacità elettrica, basata sul turbogas, superiore a quella necessaria perché è stata pensata prima del calo dei consumi, dovuto alla crisi, e senza considerare l’esatto apporto delle energie rinnovabili al fabbisogno energetico del Paese. Ci sono varie entità che, periodicamente, ci sottraggono un pezzo di sovranità con la scusa che ce lo chiede l’Europa, o lo chiedono i mercati. Non abbiamo più il controllo su come produrre l’energia che ci serve, sul cibo che mangiamo, sull’acqua che beviamo, sulla moneta che usiamo (Per gli aspetti di politica economica si vedano gli eccellenti contributi di Lidia Undiemi, Alberto Bagnai e Loretta Napoleoni). Francamente ci hanno rotto i coglioni.
L’affermazione del M5S credo si possa leggere come una manifestazione di volontà popolare. Magari saranno un po’ naive, magari sprovveduti su alcune questioni, ma determinati a capire come stanno le cose. Sono cittadini come noi, stanchi di delegare le scelte a segreterie di partito che ragionano sulla base di documenti calati dall’alto (la troika = Fondo Monetario Internazionale + BCE + Commissione Europea). Cittadini che vorrebbero riacquistare voce in capitolo e vengono bollati come sprovveduti. Occorre rispondere: “Siccome siete provveduti voi, e si è visto cosa avete fatto, lasciate parlare gli sprovveduti”. Non sono iscritto al Movimento 5 Stelle, ma quando la gente inizia a fare domande e a proporre qualche risposta, le cose non possono che migliorare».



domenica 17 marzo 2013

Commenti della Domenica #2

1. Rifiuti

Gli inceneritori sono una delle tante follie economicamente convenienti. I rifiuti diventano una risorsa, il che implica che più se ne producono meglio è. La retorica dei nostri amministratori nel propugnare la raccolta differenziata è evidente. Devono sapere, e bisogna ripeterglielo quotidianamente, che nessuno li perdonerà mai di aver messo a repentaglio la salute dei nostri figli e dell'ambiente per un pugno di dollari. Fortunatamente nei prossimi decenni la pressione per il riuso e la riparazione degli oggetti, il riciclo dei materiali, la riduzione del loro consumo, diventerà tale da rendere economicamente, socialmente e politicamente obsoleti gli inceneritori, perché tecnologicamente lo sono già, mentre ecologicamente sono una follia. Ma evitarne la costruzione significa anche evitare un ulteriore spreco di risorse.

Progetto del nuovo inceneritore di Selvapiana.

2. Gli scandali del Papa

Bufale, mezze bufale e assurdità. L'assurdità è quella di pretendere che un Papa diventi il paladino di battaglie laiche. Il problema non è la Chiesa che indica i peccati, ma la politica italiana, cioè quell'incrocio transpartitico di baciatori di pantofole, che a volte (ma alla fine dei conti senza neppure tanto successo vista la recente fine della legge 40) vorrebbe rendere quei peccati altrettanti reati. Ma, ora che si conferma nella scelta del nome di Francesco, l'adesione all'ideale di Chiesa di San Francesco d'Assisi, sarà interessante vedere in quali aspetti questa adesione si concretizzerà. In particolare sarà interessante vedere se questo Francesco parla davvero con gli animali, e magari, non solo con uccelli e lupi, visto che anche gli invertebrati che sembrano aver bisogno di pace. Cioè se si metterà in discussione l'antropocentrismo violento che contraddistingue molte religioni monoteiste ed è una delle basi dell'ecocidio in atto. Sarà anche interessante vedere se, e quando, probabilmente sotto la spinta dei fedeli e non certamente della gerarchia, la Chiesa, non certamente il Vaticano, arriverà a concepire una salutare fine (anche per il creato) della crescita demografica e smentirà la stupidissima apologia delle famiglie numerose, la cui ideologia conigliosamente riproduttivista necessita contrasto e non certamente tutela.



3. Grillo

Sto leggendo l'interessante libro di Piergiorgio Corbetta e Elisabetta Gualmini sul Movimento Cinque Stelle. Mi ha colpito un passaggio in cui si riportano le accuse contro Grillo per aver "infangato" la memoria di Biagi, quello della omonima legge sulla flessibilità ammazzato dalle Brigate Rosse. Si tratta dello stesso tipo di ragionamenti che ha portato alla santificazione di un vecchio arnere dell'Italia democristiana. Non è che se uno viene ammazzato deve per forza aver fatto tutto bene, e che tanto meno le sue azioni non debbano essere criticate, anche pesantemente. Si potrebbe rivoltare la frittata affermando che la violenza omicida (e stupidamente tale) delle Brigate Rosse ha fatto molti danni ai deboli e nessuno al potere. Colpiscine uno per aiutarne 100.

4. Continuano a crederci

Continua il programma di Public Relations delle compagnie petrolifere per dimostrare che le "nuove" tecnologie di estrazione, che tanto nuove non sono, ha definitivamente sbufalato la teoria del Picco del Petrolio. Con la consueta puntualità The Oil Drum (TOD) e Gail Tvenberg in particolare, spiegano come mai le nuove fonti petrolifere non sono come le vecchie in quanto per esistere hanno bisogno di quel prezzo alto del barile che ha messo in crisi il mondo industrializzato. Presto uscirà sul blog di ASPO-Italia la traduzione dell'articolo in cui Gail Tvenberg spiega le 10 ragioni per cui un alto prezzo del barile è un problema enorme (stay tuned).
Molto interessante l'articolo che su TOD descrive lo sviluppo delle nuove trivellazioni in Nord Dakota, quelle dell'idro-fracking. Secondo quanto dice l'autore (pseudonimo: Heading Out) le trivelle devono lavorare a tutta forza e moltiplicarsi continuamente per mantenere la produzione al livello raggiunto poco dopo l'inizio dello sfruttamento del sito, perché per ciascun pozzo la produzione sale rapidamente e, raggiunto un massimo, inizia a decrescere inesorabilmente. L'angosciosa immagine che usa Heading Out per descrivere la strategia del fracking in Nord Dakota, è quella della Regina di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie:

« Ora, in questo luogo, come puoi vedere, ci vuole tutta la velocità di cui si dispone se si vuole rimanere nello stesso posto ...»

Si tratta dello "scenario della Regina di Cuori" proposto in gennaio, sempre su TOD, da
Rune Likvern. Tutti articoli che dovrebbero essere tradotti per essere debitamente meditati da politici, giornalisti, divulgatori, strateghi ecc.



5. Crescita senza fine.

Intanto, infatti, il mito della crescita senza fine continua ad essere il paradigma di riferimento di ogni futurologia. A questo proposito consiglio l'ascolto delle due lezioni di storia dell'Africa, con considerazioni sul suo possibile futuro, del prof. Giampaolo Calchi Novati sulla webradio Oltreradio. A prescindere dal valore dell'iniziativa di Oltreradio (da seguire) le lezioni di Calchi Novati sono interne al paradigma corrente. Ad esempio non considera minimamente gli effetti che i cambiamenti climatici avranno nelle zone tropicali e subtropicali. E' sempre la solita storia: l'attesa che i paesi sottosviluppati o in via di sviluppo, seguano il cammino percorso in passato dalle nazioni industriali, a prescindere dai limiti che gli ecosistemi pongono ad un simile tipo di sviluppo.

domenica 10 marzo 2013

I Commenti della Domenica. #1

Cina. Addio alla politica del figlio unico. Che bello! Una ventata di libertà nell'ultimo bastione del comunismo capitalistico. Inizia la Grande Guerra Demografica, le armi sono gli uteri delle donne, il fine è far si che le poche centiania di milioni di sopravvissuti al collasso ecologico siano dell'etnia giusta, la propria. Da paura.





Chavez. Morto Chavez si scopre che Cuba dipende per il 60% del proprio bilancio energetico dal petrolio venezuelano. E quelli che strologavano sul fatto che Cuba aveva superato il picco dopo il crollo del muro di Berlino? Da approfondire.

Bersani e i suoi 8 punti, secondo voi se non ci fosse stato Grillo avremo visto un programma così ardito al punto di prevedere una rinegoziazione dell'euro? Da seguire.

Futurologia. Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, continua a pubblicare articoli di futurologia. Nel numero di questo mese, insieme alla descrizione di una possibile guerra nucleare nel 2024, alle soluzioni geoingegneristiche per il cambiamento climatico, e ad altre amenità tecnologiche come le macchine volanti e i calcolatori del futuro, c'è anche una presentazione di come saranno i viaggi interstellari e di come procederà la colonizzazione dello spazio. La conclusione è che dovremmo cominciare subito facendo basi extraterrestri per imparare a farci crescere piante, animali e bambini. Da ridere.

lunedì 4 marzo 2013

Repetita iuvant.

Lo so che lo ripeto da quasi dieci anni, ma ritengo che sia uno di quei dati da non dimenticare perché meglio di ogni altro testimonia l'insostenibile peso della nostra specie sulla biosfera. I dati sono presi dalle opere di Vaclav Smil e a proposito di essi, non ho trovato ancora alcuna smentita. La "torta" raffigurata qui sotto riporta le percentuali delle biomasse di vertebrati sul pianeta. Ricordo che i vertebrati sono una divisione tassonomica (cioè della classificazione animale) che include: mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi. Per biomassa qui si intende, secondo le definizioni dei manuali di ecologia, massa della sostanza vivente, che viene misurata in vari modi che approfondirò altrove. In questo caso la biomassa è, appunto, limitata ai vertebrati.

Fra gli animali domestici vanno messi ovviamente Bovini, Suini, Ovini, Pollame, ecc.. Penso che le percentuali riportate siano anche in rapida evoluzione, è probabile, ad esempio, che quella dei vertebrati marini: pesci e mammiferi marini, sia in diminuzione.


Dunque l'uomo e i suoi animali domestici rappresentano oltre 3/4 dell'intera biomassa dei vertebrati.