venerdì 11 dicembre 2009

La quantità di emissioni è proporzionale al numero di emettitori. Ma a Copenaghen non ne parlano.

Qualsiasi persona di buon senso lo sa. Il numero esorbitante di individui della nostra specie che abita questo pianeta è, insieme al livello esorbitante di consumi della parte più ricca di questi, la causa principale della crisi ecologica in corso. Ma nella mega-conferenza di Copenaghen, dove si fa grande sfoggio di ecologismo alle vongole, questa semplice verità (semplice, ma evidentemente anche molto scomoda) non viene affrontata. Non sarebbe difficilissimo.

Uno studio commissionato da Optimum Population Trust alla London School of Economics ha stimato che una riduzione delle emissioni di 1 tonnellata di CO2 facendo uso del controllo delle nascite (il rapporto parla di family planning) costa 7$ da confrontare con 24$ per l'energia eolica, 51$ per l'energia solare (fotovoltaica) e 57-83$ per il carbone con cattura e immagazzinamento della CO2. E' ovvio che tale cifra sarebbe ancora minore nei paesi industrializzati che sono i principali emettitori procapite. Fare un americano o un europeo in meno aiuta molto più che fare
un africano in meno. Pensiamoci. Save the children, use condom!!!

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