giovedì 16 giugno 2011

Basta con la retorica!

Sono d'accordo con il Ministro Brunetta: basta con la retorica! Ma prima di dire basta alla retorica sui precari si dovrebbe porre fine alla retorica sulle magnifiche sorti e progressive dell'industriosità umana che insieme alla magica legge di mercato garantirà la crescita del PIL all'infinito, anzi la crescita del benessere e della ricchezza.

Basta con la retorica del fare: quelli che lavorano 13 ore a giorno, inquinano, distruggono e consumano più degli oziosi, e poi mica glielo ha chiesto qualcuno. Non c'è bisogno di più lavoro, ma di meno lavoro.

Basta con la retorica della produttività e della competitività. E' noto che la competizione interna ad una specie è causa di gravi problemi.

Basta quindi con la retorica del negozio opposto all'ozio, retorica che ci rende tutti schiavi del nostro lavoro a favore di una infima minoranza dominante.

Basta con la retorica del Sistema Nazione.

E basta con la retorica della famiglia come costituente elementare di una società sana. Quale famiglia? Quella sacralizzata dal matrimonio o una qualsiasi unione volontaria di persone? Quella in cui si compiono il 90% (vado a memoria) dei reati contro i minori o qualcos'altro?

E poi basta anche con la retorica sui bambini che "sono il futuro". Tale affermazione è ovvia, coloro che nascono oggi saranno vivi quando noi saremo morti. Se non andranno a spiaccicarsi contro un platano insieme ai 200 cavalli che gli avremo messo sotto il culo, in ossequio alla legge del mercato guidato dall'offerta che rende indispensabile il priapismo automobilistico, oppure se non creperanno di qualche malattia indotta dalla farragine di veleni, noti e meno noti, che ogni giorno scarichiamo nell'ambiente dove viviamo. Oppure se non moriranno in una guerra per le risorse (le guerre sono sempre per le risorse, ma oggi lo sono in modo ancora più esplicito), oppure ...... fate voi.

Inoltre bambini sono certamente il futuro, ma se ne sforniamo come conigletti, faremo la fine delle popolazioni di coniglietti: ad ogni esplosione demografica corrisponde un collasso demografico.

Basta con la retorica dell'Homo Faber, e dell'Homo Oeconomicus di cui Brunetta di fa paladino. Basta, l'età della crescita è finita, è finita l'età in cui prevaleva la competizione sulla collaborazione, oggi o si collabora o ci si scanna.

Basta anche con la retorica della Natura. La natura se la caverà benissimo anche quando ci saremo suicidati come civiltà e, forse, come specie.

Basta con tutte le retoriche. Sediamoci e guardiamo il mondo per quello che è.

4 commenti:

  1. Luca, premetto che ti stimo molto e sono spesso d'accordo con quanto affermi nel blog. Ma come puoi difendere un Ministro della Repubblica che afferma che "un precario è la parte peggiore dell'Italia"? mi sembra un'offesa a chi non ha avuto la fortuna di trovare un posto fisso! E che colpa hanno i precari per questo? Sono colpevoli di qualche delitto e vanno trattati come dei reietti della società che vanno messi alla gogna pubblica??
    Forse ti sei spinto un pò troppo in là, può succedere alla persone brillanti ed intelligenti come te.
    Stammi bene

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  2. Credo che "l'essere d'accordo" di Luca sia più che altro ironico. Già dal fatto che l'ha apostrofato "Homo" si capisce che non parlava sul serio.
    Serie sono, invece, tutte le altre considerazioni che condivido.
    E poi, per parlare di Brunetta, basta citare De André: ci ha il cuore troppo vicino al culo.

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  3. Arturo mi sono fatto 16 anni di precariato e ne sono uscito per una botta di c... per un colpo di fortuna, più che per i miei meriti (non bastano mai, si deve essere al momento giusto nel posto giusto). Mi sento ancora precario nel senso che le generazioni che stanno lavorando oggi si possono aspettare una vecchiaia senza pensione o quasi. La retorica è diventata (o è sempre stata) il pane della politica e c'è retorica su tutto, anche sul lavoro precario, ma come dico nel post in ordine di importanza viene dopo tante altre retoriche più ammorbanti, e usate a piene mani dall'economista classico Brunetta, che il mio essere d'accordo con lui si riduce ad un minuscolo granello di sabbia in una spiaggia di disaccordo. Non difendo Brunetta me ne faccio beffe.

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  4. Sfogo condivisibile al cento per cento o forse un po' meno.
    Che intendi infatti per «Basta con la retorica del Sistema Nazione.» ?

    Certo siamo tutti figli di Dio e l'umanità forma una sola famiglia, come ci ricorda il papa (sia sempre Benedetto). Però siamo al tempo stesso individui (= indivisibili) e tutti un po' diversi (e la diversità è il bello della vita, tra gli umani e gli animali: che tristezza una sola razza di cani o di gatti).
    La conflittualità tra individui è non dico una necessità ma un dato di fatto. Gli antichi dicevano che la guerra è la madre di tutte le cose: dai conflitti nascono infatti tante cose anche positive. Con le armi di distruzione di massa però i conflitti si sono fatti però molto pericolosi, meglio evitarli, certo: la naturale conflittualità, dovuta in parte alla diversità, dovrebbe essere mantenuta a livelli bassi(ssimi).

    Ma forse vuoi dire che ormai siamo entrati nell'era della cooperazione e il concetto stesso di nazione deve essere superato, pena l'estinzione della specie. Lo stesso è difficile immaginare un mondo pacificato e cooperante: tra dieci anni ci sarà un miliardo di persone in più ...

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