sabato 3 marzo 2012

Un nuovo monumento.

... all'idiozia umana.

La Costa Concordia adagiata sul fondale davanti a Punta Gabbianara all'Isola del Giglio (foto tratta dalla pagina Facebook di GiglioNews).

Ce ne sono tanti speriamo che questo sia di breve durata.

2 commenti:

  1. Si potrebbe anche lasciarla lì per sempre.
    La parte emersa la dipingiamo come una roccia (per non disturbare l'estetica), mentre la parte sommersa possiamo usarla come habitat per pesci, alghe e molluschi (ho letto che, a volte, affondano a questo scopo delle vecchie navi arruginite).
    Scusate l'umorismo fuori posto, ma non ho potuto trattenermi.

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  2. Ciao Luca. E che dici delle miriadi di inutili Centri Commerciali, tutti distesi vicini alle grandi vie di comunicazione (autoreferenziali, se sono grandi vie di comunicazione DEVONO esserci Centri Commerciali che vendono fave di Lione a Kiev) che infestano la Pianura Padana? Non sono opere pubbliche che spesso rappresentano molto bene gli orrori architettonici e urbanistici sul territorio italiano, SEMPRE PIU' STRETTO, ma sono opere di "privati" potenti che realizzando quei mostri rimpinguano per un po' (solo un po', poi quelle opere di pochi diventano ambientalmente energivore per tutti, ma lo sai meglio di me) le pelate tasche dei comuni italiani?
    I comuni italiani sono gli unici che hanno potere sul territorio, ovvero potere decisorio urbanistico, ma sono troppi i comuni italiani (8100 in tutta Italia oltre la metà dei quali sotto i 5000 abitanti) e troppo piccoli, con poche risorse, poca capacità strategica (quella vera non quella fessa della TAV) e pochissime conoscenze tecniche a disposizione.
    Altro esempio di devastazione?
    La zone industriali che fanno il paio con le aree commerciali. Una per comune o anche di più. L'Europa ha una media doppia di densità urbana rispetto agli USA, l'Italia doppia rispetto all'Europa. Dagli anni '90 c'è stata la corsa a costruire centri commerciali e capannoni in tutto il nord Italia, consumando terreno fertile. Dagli anni '80 puoi arrivare a Padova da Venezia solo saltellando da un capannone all'altro...(e molti vuoti e mai utilizzati).

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