domenica 1 aprile 2012

Ho letto.

In un mondo dove molti, troppi, sono presi da una sorta di logorrea maniacale di comunicazione che li porta a scrivere, scrivere, parlare, parlare, mi trovo sempre più spostato sul lato dell'afasia. Ognuno deve propalare il proprio credo e le proprie convinzioni, ma più comunica più sente l'inutilità della propria voce nel vocio assordante della discoteca globale, più alza la voce meno viene ascoltato. Allora leggo e suono la chitarra.

Negli ultimi mesi ho letto quattro libri a sfondo prevalentemente economico sociale.
Il contagio di Loretta Napoleoni, Il Capitalismo di Geminello Alvi, Come crollano i mercati di John Cassidy e Uscita di sicurezza di Giulio Tremonti.

  

Geminello Alvi è, come sempre, complesso (a volte incomprensibile) e suggestivo, ottima lettura.
Loretta Napoleoni, di cui avevo apprezzato Maonomics, è piuttosto prevedibile e anche un po' superficiale, c'è di meglio, anche della stessa autrice.
John Cassidy è per la prima metà un Bignami di una parte di Storia del Pensiero Economico, quella che interessa a lui per spiegare la crisi attuale. La seconda parte è una ricostruzione, piuttosto confusa, della crisi dai subprime in poi e dei suoi effetti negli Stati Uniti. Da leggere.
Giulio Tremonti è chiaro e appassionato, dal mio punto di vista anche credibile. Qualcuno vorrebbe chiedergli, è ho visto che sul suo sito qualcuno lo fa, "ma te dov'eri"? E lui risponderebbe, e in effetti risponde, nel G20 eravamo 19 contro 1. Da leggere.

Tutti restano quasi esclusivamente all'interno del discorso politico economico. L'unico che sgarra un po' da questo clichè è Alvi che capisce che non si può continuare con il far entrare nella sfera economica qualsiasi cosa, qualsiasi attività. Nessuno mai, nemmeno di sfuggita, da segni di aver capito che la crisi sia malthusiana.

6 commenti:

  1. << Nessuno mai, nemmeno di sfuggita, da segni di aver capito che la crisi sia malthusiana >>.
    Ecco, appunto, Luca, è questa la vera tragedia !
    Nessuna di queste persone è stupida o (credo) in mala fede.
    E' proprio che certe angolazioni della realtà non vengono percepite; come se, per usare un termine psicanalitico, venissero "rimosse".
    E (purtroppo) sono quelli come loro che mandano avanti la baracca.

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  2. Si, ok. Ma se fosse solo una crisi "malthusiana" credo che si vedrebbero degli inevitabili riflessi sui prezzi delle commodities, cosa che per lo più non c'è, o non c'è ancora. Infatti, eccezion fatta per il Brent e WTI, molte altre commodities sono ancora di molto sotto dei livelli di prezzi di 2 anni fa, comprese quelle "soft", cioè i beni alimentari. Per non parlare poi del gas naturale, il cui prezzo è talmente basso - a causa della sovraproduzione - da costringere molti produttori a chiudere l'estrazione per mancanza di margini adeguati di guadagno...

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  3. Probabilmente basta aspettare, la siccità farà il resto. Buona Pasqua a tutti.

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  4. Purtroppo la siccità arriverà prima di tutto il resto e, a livello viscerale, mi fa più paura del picco del petrolio.
    Buona Festa della Primavera a tutti (alcuni la chiamo anche Festa di Pasqua, eh, eh, eh...).

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  5. "Allora leggo e suono la chitarra", è la cosa più sensata da fare

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