domenica 20 gennaio 2013

Dalla carne da cannone, alla carne da centro commerciale. Passando per la carne da catena di montaggio.

Soldati e operai per due secoli, oggi consumatori. Carne da cannone, carne da catena di montaggio, carne da centro commerciale. Questo mi viene in mente quando sento parlare dei giovani e dei motivi per cui si deve ringiovanire la società, ovviamente facendo figli. I soldati e gli operai erano anche cittadini, o volevano esserlo, i consumatori sono chiusi nelle cuffiette dell'IPOD e ascoltano passivamente musica che pensano di aver scelto. Meglio l'osteria e il casino.


Ho assistito al primo di un ciclo di tre incontri intitolato: "Per una economia buona". Gli organizzatori sono AGESCI, ACLI, Azione Cattolica ecc... Interessante. Ha parlato il biblista don Carlo Bazzi e l'economista della London School of Economics Emanuele Campiglio autore di un libro proprio intitolato "L'Economia Buona". Introdotto dal prof Tani e da una troppo lunga prolusione del sindaco di Pontassieve Mairaghi l'incontro ha vissuto sugli interventi (fortunatamente abbastanza sobri dei due ospiti) e sulle domande del pubblico. Non ho quasi nulla da dire sull'intervento di don Bazzi perché sul tema del Nuovo e Vecchio Testamento sono sostanzialmente incompetente. Ho apprezzato l'impostazione non convenzionale e sistemica dell'economista che, evidentemente, non è un rappresentante dei filoni mainstream dell'economia accademica. Assente come sempre il tema dell'ecologia umana e delle sue conseguenze. Non ho avuto il tempo di intervenire perché dovevo andare via e poi perché avrei disturbato l'atmosfera idilliaca dell'incontro.
Quello che avrei potuto e voluto dire è all'incirca quello che segue.

Nei prossimi decenni ci troveremo, come specie, a dover mettere a tavola fra gli 8 e i 9 miliardi di persone. Questo in una condizione di prezzi crescenti dell'energia, di progressiva rarefazione delle risorse minerali, di fertilità decrescente dei suoli, dovuta sia allo sfruttamento intensivo sia ai cambiamenti climatici, di riduzione dell'acqua dolce disponibile, di collasso di molte specie vitali: dalle popolazioni ittiche a quelle degli impollinatori, di crescenti problemi dovuti alla progressiva diffusione di inquinanti di varia origine negli ecosistemi e di sempre più consistente manifestazione dei fenomeni legati al cambiamento climatico indotto dall'uomo. 
In questa situazione la retorica del declino demografico, declino inesistente (quello che declina è il tasso di crescita della popolazione: ogni anno 70 milioni di individui si aggiungono alla popolazione esistente), porta a trascurare sia il livello di intervento macro, con l'ONU che dopo le promesse degli anni 90', balbetta di diritto alla salute sessuale e riproduttiva come se si trattasse di una bestemmia. Sia il livello di crescita della coscienza riproduttiva a livello locale. Il sindaco Mairaghi presenta come azione socialmente positiva quella del comune di Pontassieve che ha concordato con i commercianti locali una carta sconto per le famiglie numerose. Questo, secondo Mairaghi (PD) si inserisce fra le iniziative che aumentano la coesione sociale. 
Ho i miei dubbi che incoraggiare l'irresponsabilità riproduttiva porti ad un aumento della coesione sociale. La riduzione della natalità nei paesi sviluppati è, osservando lo stato degli ecosistemi terrestri, una delle poche buone notizie disponibili. Farla passare come un vizio è irresponsabile. Le persone che riflettono sui vantaggi di avere nuclei familiari più piccoli non sono "odiatori di bambini" sono persone educate e in grado di controllare i propri istinti. E sono, da ogni punto di vista, un esempio da imitare. Dovremmo piuttosto accellerare il processo di convergenza della natalità reale sulla natalità desiderata. Se è vero, come è vero, che secondo dati della Banca Mondiale nel mondo ci sono ogni anno 70 milioni di gravidanze indesiderate non dovrebbe neppure essere difficile, ma qui si torna alla timidezza ONU che non è una sorpresa. 
La mia personale opinione è che la retorica natalista, intorno alla quale ormai convergono tutte le ideologie, abbia portato al passaggio dalla produzione di "carne da cannone" di un secolo fà, alla produzione di "carne da centro commerciale" di oggi. Il messaggio della santa alleanza natalista è: "fate tanti consumatori". L'unica consolazione è che da queste parti sono veramente pochi ad ascoltare, ma la propaganda alla fine rischia di dare i suoi frutti. Marci.

25 commenti:

  1. Per esempio ieri ho sentito commentare alla TV il caso di una signora che ha 8 (otto) figli ed è andata a "occupy" per protesta l'azienda che le aveva licenziato il marito. Tante le espressioni di solidarietà, umanamente comprensibili, ma nessuno purtroppo le ha fatto notare che oggi per fortuna i profilattici sono esposti in libera vendita nei supermercati, accanto alle lamette da barba.
    Leo

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  2. Sì, in effetti, la retorica corrente sulla "bellezza" delle famiglie numerose, con conseguenti provvedimenti di legge a loro favore (sgravi fiscali, bonus bebè, et similia) è agghiacciante.
    Il fatto che questa impostazione fosse uno dei fiori all'occhiello di Mussolini e del Fascismo non mette in imbarazzo proprio nessuno ?

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  3. "La riduzione della natalità nei paesi sviluppati" è un dato reale, ma non credo dovuto alla coscienza delle persone di che cosa significhi su scala macroscopica l'aumento degli abitanti di questo pianeta. Tutti guardano al loro micro-cosmo e alla propria economia "casalinga". Andrebbe spiegato ai molti stranieri che vivono nel nostro paese, per esempio,come in altri paesi sviluppati che contribuiscono largamente alla crescita demografica. E molto di più andrebbe fatto nei paei non sviluppati per limitare le nascite. A coloro che abitano qui andrebbe anche spiegato che la "forza e la virilità di un uomo" non si misura con il numero dei figli che riesce a mettere al mondo. Da qusto punto di vista credo che ci sia molto da fare ancora a livello culturale....e forse pensandoci bene, non solo tra gli stranieri.

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  4. Si è vero le persone più avvedute hanno capito i vantaggi di famiglie meno numerose, non lo faranno per "salvare il pianeta", ma l'effetto è virtuoso e non va certo contrastato, ma esteso.

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  5. Uno che insiste molto sulla necessità di fare figli e dare bonus alle famiglie numerose è Casini, quello che ha fatto eleggere alla presidenza della commissione Ambiente della regione Lazio, tal Carlino quello del "non sogni ma solide realtà...". Cioè come affidare l'agnello alle cure del macellaio. L'insistenza sulla maggiore natalità è ossessiva per Casini. E si capisce anche perché, visto che il suocero è uno dei maggiori costruttori e cementificatori del Lazio e di Roma. Servono clienti che acquistino le case.

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  6. Tutto gioca contro la decrescita demografica.

    Ieri leggevo che a cittadella le nascite sono aumentate rispetto all'anno precedente.
    La notizia,ci potete scommettere,era accompagnata da toni enfatici.
    La puerpera più giovane ha 16 anni e la più vecchia 52.
    Quest'ultima ha partorito ben 2 gemelline! le sue prime (...) figlie.

    Perchè non dovrei essere contento?
    ...ecco io cpensavo che le classi del baby boom,che opportunamente hanno fatto molti meno figli rispetto a chi li ha messi al mondo,ce le fossimo definitivamente tolte dalle scatole.
    E invece no!
    Rimesse in gioco da una ricerca medica che sta rendendo possibile la gravidanza anche per donne in procinto di andare in menopausa o che già ci sono.

    Il tfr delle italiane infatti,è in lento ma inesorabile rialzo.

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  7. La cosa che mi rattrista anche è il pensiero che queste due bambine, loro come molti altri figli, avranno una madre e quindi è logico pensare anche un padre che avrà 72 anni quando loro ne avranno 20 (e il padre probabilmente anche di più). Saranno le loro badanti più che le loro figlie. Il divario generazionale sarà enorme!

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  8. tutti sanno che tra 60 anni sulla terra ci rimarrà 1 mld di umani e tutti vogliono che ci rimangano i loro: i cattolici solo 1 mld dei loro, i muslim solo 1 mld dei loro, i cinesi solo 1 mld dei loro, i piddini solo 1 mld dei loro (gli garberebbe, e sono tre gatti), ma nessuno ovviamente dice la verità, sperando di inchiappettare il prossimo suo. Bell'esempio di umanità, davvero. Si, proprio. L'unica cosa che si meriterebbe è l'estinzione, ma forse Dio avrà pietà e ci metterà una pezza.

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  9. Nessun aiuto a chi fa più figli: crea maggiori costi per lo stato, l'aiuto è fargli pagare le stesse tasse anziché tasse maggiorate per i costi maggiori sostenuti dallo stato (sanità, istruzione etc etc). E' già un aiuto grosso.
    La retorica delle famiglie numerose è disgustante, da pubblicità dei detersivi anni '80. Che facciano troppi figli è un dato di fatto, almeno non vengano esaltati!
    D'altronde le religioni hanno bisogno di valli di lacrime per aver successo e dunque è chiaro che siano favorevoli all'overshoot della popolazione.

    Ciao, Edo

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  10. Per quel che può valere, sono sostanzialmente d'accordo con quanto affermato nel post: si può forse aggiungere che le principali ideologie (politiche, economiche, religioso-confessionali) CONCORDANO de facto sul 'dogma' natalista sebbene ciascuna sostenga quest'ultimo per motivi DIFFERENTI e legati ai PROPRI interessi (nazionalisti, proselitisti, produttivisti): differenti, ma appunto (purtroppo) almeno in questo caso CONVERGENTI e quindi in grado di POTENZIARSI reciprocamente ... con le disastrose conseguenze economico-sociali ed ambientali che possiamo quotidianamente osservare!

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  11. Un mio caro amico sotto spinta della sua famiglia ha deciso di fare un altro figlio gli dicevano sempre "mica vorrai lasciare solo il primo !!" ...... gli sono usciti GEMELLI ora si ritrova con 3 figli piccoli, la moglie ha dovuto lasciare il lavoro per accudire tanta prole (benedetta da Dio) e lui mi ha detto che "non sa come fare" !!! Semplice gli ho detto io FATTI UNA VASECTOMIA e non ci pensi più. Mi ha risposto "a saperlo prima non ci cascavo" .... infatti !!!
    Caro amico goditi ora i tuoi tre figli ed insieme a tua moglie fate una vita da fame con un solo stipendio, un radioso futuro aspetta tutti voi !!! P.S. ovviamente anche a me dicevano "mica vorrai lasciare solo tuo figlio" ed io risposi loro MICA VOGLIO CREPARE DI FAME IN QUATTRO !!!

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  12. Beh non esageriamo. Forse fino a 2 figli possiamo anche spingerci: non si contribuisce in questo modo ad innalzare la natalità. Si rimane pari nel ciclo della vita. E comunque o si ricorre a tecniche di inseminazione che possono portare a gravidanze plurime, oppure si corre il rischio quando in famiglia c'è eredità nella possibilità di gravidanze gemellari. Quindi è difficle "cascarci". Diciamo che non ci ha pensato, perchè comunque non credo che sia stato un intervento dello spirito santo!

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    2. I gemelli sono usciti naturalmente senza inseminazione assitita, è questo il bello e tragico della situazione !!!

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    3. familiarità ? E comunque in ogni cosa la probabilità non è mai zero, può essere vicina a zero....attenzione.....

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    4. Si, familiarità, nella famiglia di lei la madre era gemella !!!

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  13. Con un limite massimo di 2 figli a coppia si sarebbe già sulla strada buona, perchè, ovviamente, la media statistica sarebbe sempre (per definizione) inferiore al massimo (coppie con un figlio, coppie senza figli, single, ecc...).
    Certo, il rientro demografico globale sarebbe lento, ma si tratterebbe comunque di invertire la tendenza (cosa importantissima) mediante un vincolo che nessuna persona sensata (astenersi ideologizzati) può interpretare come persecutoria o intollerabile.

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  14. Nel 1994 (vent'anni fa!) studiosi dell'Accademia pontificia delle scienze pubblicarono uno studio in cui si raccomandavano due figli per coppia per prevenire un eventuale disastro ecologico.
    Di questo studio nessuno sa niente. Ho fatto una ricerca nel sito del Vaticano, ma naturalmente non ho trovato niente. Io conservo gli articoli su questo studio, salutato positivamente (persino dal WWF). Ida Magli sosteneva che questo studio non avrebbe fatto piacere a Wojtyla. Infatti. Dev'essersi trattato di un incidente di percorso e il papa deve essere stato a dir poco infuriato. I preti - che non fanno figli (ufficialmente) - sono preoccupatissimi che se ne facciano sempre meno, almeno in Italia (parlano di "inverno demografico" - veramente una bella metafora). Il bello è che la Chiesa ha sempre propagato il concetto di "paternità e maternità responsabili" (che significa avere tanti figli quanti se ne possano mantenere). La grave crisi occupazionale dei giovani (gravissima in Italia, addirittura spaventosa in Spagna - tanto da preoccupare persino i burocrati dell'UE) non favorisce ovviamente la natalità: come fa un precario a pensare a una famiglia? È logico, persino la Chiesa si rende conto del problema e considera perciò il precariato un ostacolo (alla formazione di nuclei familiari). Però una dritta ai politici e agli economisti la Chiesa non la dà su come risolvere il problema. Facile riempirsi la bocca di nobili concetti (il precariato e la disoccupazione offendono la dignità della persona, sono un impedimento allo sviluppo integrale dell'uomo ecc.).
    Ogni 10-12 anni si aggiunge una Cina o un'India alla popolazione mondiale (un miliardo di nuovi "commensali al tavolo della vita" - come diceva Paolo VI esortando i responsabili ad apprestare le vivande per loro). Ma moltiplicare i pani e i pesci per tanta gente non è facile. E poi non di solo pane vive l'uomo (ma di spazi, bellezza, sogni - impensabili in un termitaio).

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    2. Per pura curiosità,da un pò di anni a questa parte,controllo i dati demografici (TFR,moratalità alla nascita e speranza di vita),in particolare dell'america latina,Brasile e Messico - erano i paesi che mi interessavano maggiormente.
      Qui ho trovato dati interessanti,infatti è in atto una transizione demografica,e si osserva che la crescita del nr. di abitanti è ormai in gran parte dovuta all'innalzamento dell'età media,più trascurabile il contributo della mortalità infantile che era già a buoni livelli.
      E qui arriva una piccola ma parziale buona notizia,c'è un calo,anche marcato della natalità.
      Fonti di prima mano mi dicono che a Brasilia il TFR è molto più simile a quello di un paese dell'est europeo.
      E a parte la bolivia e qualche altro stato centro americano povero come haiti,anche gli altri paesi latino-americani presentano scenari simili a quello brasiliano e messicano.
      Non esulto però perchè è bene pensare che questi 2 paesi,che in passato avevano crescite nell'ordine anche del 3,4% l'anno (e parliamo di stati molto popolosi) hanno oggi in età fertile i figli del loro baby boom.
      La sfida è vedere se questi confermeranno il TFR attuale,che è poco al di sopra della soglia di rimpiazzo.

      Scusami il lungo preambolo ma adesso arriviamo alla risposta che volevo darti:
      Un certo effetto lo fa notare che si tratti di 2 stati con una popolazione cattolica che ha maggioranza assoluta.
      In effetti anche Italia e Spagna erano 2 stati baluardo del cattolicesimo...eppure oggi hanno fra le più basse natalità al mondo.

      Quale sia il motivo per cui proprio gli stati cattolici,che una volta erano cosi prolifici,una volta approdati a un certo benessere,comincino ad avere fra i tassi di natalità più bassi al mondo,questo è molto più complesso da spiegare.
      Attendo proprio le evoluzioni dei prossimi 4/5 anni di Brasile e Messico per trovare conferma ad alcune mie teorie...
      E ricordo che tutto ciò avviene nonostante una politica adottata dalla chiesa di criminalizzazione di qualsiasi metodo contraccettivo che non sia quello naturale.

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  15. L'altro punto di vista (Avvenire, 26 gennaio 2013):

    http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/rifacciamo-feconde-le-nostre-vite.aspx

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  16. io continuo a pensare comunque che l'aggiunta ogni anno di una Cina o di una India non riguardi i paesi industrializzati, ma in particolare i paesi più poveri per i quali certamente noi più ricchi dovremmo cercare di fare qualcosa di concreto e quindi anche istruirli (sempre che i loro credo religiosi più forti del nostro nell'opera di convincimento ce lo permettano) a limitare la messa al mondo dei figli.
    Per quanto ci riguarda butto li un commento provocatorio....ma se riuscissimo a garanire un po' più di stabilità alla coppia non limiteremmo un po' le nascite? La coppia scoppia, si cerca un nuovo partner e se la biologia ce lo permette si fa un altro figlio...

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    1. 1. La crescita globale coinvolge tutti, anche i paesi industrializzati. La torta essendo sempre la stessa (la povera terra) si dovrà per forza dividerla in più parti (conflitti garantiti). Quanto all'istruire i paesi più poveri, cioè a convincerli che meno figli è meglio per tutti (per i genitori e i figli) qualcosa si fa già, ma è una corsa contro il tempo, probabilmente è già troppo tardi. Ma c'è da noi gente che considera queste istruzioni una forma di razzismo: vorremmo che limitassero le "loro" nascite per continuare a gozzovigliare noi ...

      2. Un'interessante proposta. In effetti quando si forma una nuova coppia uno dei due vuole anche un figlio (sarà la biologia, sarà il desiderio di stabilizzare la relazione con un nuovo "progetto" ecc.). Temo però che la coppia scoppi per motivi ... naturali (si vive oggi molto più a lungo, si incontrano molte più persone di una volta, sorge naturale il desiderio di "ricominciare", di riprovarci, di liberarsi di quel seccatore del partner noioso e insopportabile, la separazione o il divorzio non sono più uno stigma sociale ecc.). Temo perciò che si possa fare ben poco. O ce l'hai tu un'idea?
      Io un'idea ce l'avrei, un'idea ... cinese: tassa (possibilmente elevata) a partire dal terzo figlio, visto che i figli sono anche a carico della società. Ma già immagino scatenarsi le famiglie numerose e la Chiesa ...

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    2. Non ce l'ho un'idea purtroppo per stabilizzare la coppia, e concordo sulle motivazioni che riporti sul perchè oggi la coppia scoppia. Non ci possiamo fare niente, anche questo è un risultato della nostra evoluzione sociale.
      Per quanto riguarda la tassa "cinese" non è una idea totalmente sbagliata, ma per favore non facciamo differenze tra figli maschi e figlie femmine!...e poi buona fortuna con la Chiesa!

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  17. Per evitare lo scatenarsi delle famiglie numerose basterebbe che la tassa non fosse retroattiva, ossia che non coinvolgesse le famiglie che hanno numerosamente procreato prima dell'introduzione della tassa stessa. In altre parole, la tassa dovrebbe valere solo per i bambini 3+geniti nati dopo l'introduzione della tassa. Forse però basterebbe evitare gli sgravi fiscali e per le tariffe dei servizi per chi ha più figli, sgravi che tra l'altro penalizzano chi sceglie responsabilmente di averne 2 al massimo. Per evitare lo scatenarsi della Chiesa non saprei, forse un miracolo?

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