lunedì 4 marzo 2013

Repetita iuvant.

Lo so che lo ripeto da quasi dieci anni, ma ritengo che sia uno di quei dati da non dimenticare perché meglio di ogni altro testimonia l'insostenibile peso della nostra specie sulla biosfera. I dati sono presi dalle opere di Vaclav Smil e a proposito di essi, non ho trovato ancora alcuna smentita. La "torta" raffigurata qui sotto riporta le percentuali delle biomasse di vertebrati sul pianeta. Ricordo che i vertebrati sono una divisione tassonomica (cioè della classificazione animale) che include: mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi. Per biomassa qui si intende, secondo le definizioni dei manuali di ecologia, massa della sostanza vivente, che viene misurata in vari modi che approfondirò altrove. In questo caso la biomassa è, appunto, limitata ai vertebrati.

Fra gli animali domestici vanno messi ovviamente Bovini, Suini, Ovini, Pollame, ecc.. Penso che le percentuali riportate siano anche in rapida evoluzione, è probabile, ad esempio, che quella dei vertebrati marini: pesci e mammiferi marini, sia in diminuzione.


Dunque l'uomo e i suoi animali domestici rappresentano oltre 3/4 dell'intera biomassa dei vertebrati.

8 commenti:

  1. Dati interessanti che parlano da soli. Purtroppo io non ho ancora capito come si fa a "rientrare" dalla sovrappopolazione in tempi utili e senza genocidi. Ho davvero paura che non si sia più tempo.

    Francesco Palmieri

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  2. Caro Francesco, è il problema dei problemi, abbiamo buttato via diversi decenni senza fare nulla in nome della libertà di riproduzione e siamo obbligati, come diceva Pannella, a ringraziare i cinesi che, essendo tirannici, hanno impedito che la loro popolazione esplodesse. Ci piace il metodo cinese? No non ci piace. Non abbiamo mai detto che ci piacesse. Ma se nel mondo ci sono ogni anno 75 milioni di gravidanze indesiderate e la popolazione umana aumenta di 70 milioni di individui ogni anno, ci sarebbe qualcosa da fare immediatamente e con un ritorno certo: far rapidamente scomparire le gravidanze indesiderate fornendo supporto, educazione e anticoncezionali alle donne. Gratis e ovunque. Stabilire che quello alla maternità consapevole e per scelta è un diritto fondamentale dell'uomo. Non sarebbe difficile e ridurrebbe la natalità rapidamente. Non c'è ovviamente solo questo, c'è il lato della crescita dei consumi che va messo sotto controllo.

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  3. Da questi numeri si evince che, per guadagnare tempo ed evitare i menzionati "genocidi", si dovrebbe ridurre la dieta carnea, con vantaggi conseguenti sia per una riduzione della crudeltà verso gli animali, sia della difesa dell'ambiente, sia per un cambio di orientamento morale in senso antispecista e non antropocentrico.
    Guido Ferretti

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  4. Fatevi un regalo: comprate questo DVD (se non avete tempo di leggere il libro)e poi fatelo vedere anche ai vostri amici e conoscenti. E' formidabile.

    http://www.macrolibrarsi.it/video/__the-china-study-dvd.php?utm_source=googleshopping&utm_campaign=gsdvd&pn=2631&gclid=CPTa0cux6LUCFUGR3god1A4ANA

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    1. @ Nicoletta Chiornio

      Ho dato un'occhiata alla pubblicità del libro e ho ascoltato anche per qualche minuto l'autore. Sarei anche interessato, anche per la pubblicità che gli fai tu (fatevi un regalo, è formidabile). Mi accontenterei del video, anche se si consiglia video e libro (36 €, un bel prezzo - ma forse sono soldi ben spesi).

      Lo stesso mi chiedo cosa c'entri questo con i Commenti dalla collina. Forse perché i prossimi 10 miliardi di esseri umani dovranno cambiar dieta per sopravvivere e restare sani? Io ho ridotto al minimo il consumo di carne, anzi non ne mangio praticamente più (non ne sento nemmeno la mancanza). Consumo però ancora latticini e uova, anche se in modestissima quantità.

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  5. Mangiare poca carne è, prima di tutto, una scelta di benessere, anche se per molte persone sarebbe una notevole privazione. Ovviamente non siamo tutti uguali anche dal punto alimentare.
    Temo che una riduzione SPONTANEA, ovvero convinta e meditata, della dieta carnivora, sia veramente molto difficile da ottenere.

    Ma d'altra parte il grafico postato da Luca fa veramente rabbrividire.
    Siamo peggio delle cavallette...

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  6. No Sergio c'entra per quel 51% di animali domestici. Uccidiamo qualcosa come 1 miliardo di maiali ogni anno (stima mia sulla base dei dati FAO sul consumo di carne di maiale) e ogni anno ne dobbiamo far crescere altrettanti, anzi di più perché i consumi crescono.

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