venerdì 19 luglio 2013

Inferno, ma non troppo.


Questa è la Battaglia di Marciano di Vasari che si trova nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio e che ha nel famoso "cerca trova" (evidenziato nella foto) uno dei numerosi indizi che il prof. Lagton segue nell'ultimo romanzo di Dan Brown, Inferno. Un triller demografico- ecologico che appare interessante per come la questione dell'esplosione demografica e dei suoi effetti ecologici possono entrare nella coscienza pubblica globale. Si era cimentato nel genere eco- narrativo anche Michael Crichton con il suo "Stato di paura" che piacque tanto ad alcuni negazionisti del cambiamento climatico come Maurizio Morabito, Carlo Stagnaro, Benedetto della Vedova. Dan Brown sembra seguire una logica diversa e, forse, più riflessiva. Il romanzo, una lettura di riposante tranquillità nonostante il tema, si dipana pagina dopo pagina nella ricerca del prodotto di un pazzo e geniale biotecnologo che, convinto della necessità di andare oltre le raccomandazioni onusiane sulla salute sessuale e riproduttiva, si debba cominciare a lavorare per ridurre la popolazione prima che l'uomo si estingua. Per tutto il romanzo, nel quale è ricorrente il tema della peste nera, uno si aspetta che il prodotto biotech di questo eco-terrorista sia un agente patogeno che sterminerà, come Yersinia pestis almeno metà della popolazione mondiale. Invece. Sorpresa. Il finale è quasi a lieto fine, non perché i nostri eroi trovino il maledetto patogeno che è chiuso in una qualche sacca nascosto nella cisterna di Istanbul, prima che si diffonda, ma perché quello che si diffonde è un virus di nuova concezione che rende sterili. Quando l'OMS fa le prime indagini l'umanità è stata contagiata e circa un terzo di essa è sterile. Tutto sommato, pensa uno come me, meglio dell'ipocrisia e delle pezzette umide della politica demografica onusiana. Per non parlare di quelli che si affidano alla divina provvidenza per sfamare una popolazione sempre crescente. Mi è quasi venuto da pensare che Dan Brown abbia scritto "per vedere di nascosto l'effetto che fa". In un certo senso, quantunque illegale da ogni possibile punto di vista, sarebbe un metodo più umano dello sterminio per fame, malattia o guerra, i cavalli dell'apocalisse maltusiani.

63 commenti:

  1. Avevo comprato e letto i primi romanzi di Dan Brown, tutti abbastanza divertenti, poi con "Il simbolo perduto" (un po' noioso) avevo deciso di smettere.
    Visto l'argomento, magari ci farò un pensierino.

    Certo che per far riflettere la gente su questi problemi un solo romanzo di Dan Brown vale quanto cento saggi del suo omonimo Lester.
    E' triste, ma funziona così.

    Sempre per restare in (quasi) argomento, posso segnalare un romanzo di Tom Clancy che, nell'ambito di una classica vicenda di spionaggio e terrorismo, ipotizzava una riduzione molto drastica (e per nulla soft) della popolazione mondiale. Il romanzo è RAIMBOW SIX.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è un sacco di gente che mi segnala romanzi con sfondo demografico più o meno centrale. Dovrei fare una bibliografia. Senz'altro la narrativa funziona meglio della saggistica per diffondere un'idea (un meme). Basta vedere come la gente si è fottuta il cervello con la fantascienza senza scienza della filmografia. Ci sono moltissime persone che non sono più in grando di discernere fra finzione e realtà. Giorni fa uno mi parlava di come il mind downloading ci avrebbe condotto all'immortalità individuale. Gli volevo chiedere dove pensava di scaricarlo il suo cervello. Poi mi sono cancellato dal forum. Era un forum su transumanista su cui ero stato invitato non so per quale motivo.

      Elimina
  2. A proposito delle pezzette umide della politica demografica onusiana:
    perché non (cercare di) rilanciare, come opportunamente proposto qualche tempo fa da M.Cappato, la ripresa nel 2014 delle Conferenze ONU decennali su Popolazione e Sviluppo dopo il "buco" (di matrice catto-islamica) del 2004?

    RispondiElimina
  3. L'ONU rivede al rialzo le stime dello sviluppo demografico mondiale (l'Africa supererà a fine secolo - con 4,2 mld - India e Cina insieme). Altri interessanti dettagli nell'articolo di Repubblica:

    http://www.repubblica.it/ambiente/2013/07/21/news/crescita_demografica_onu-63398448/?ref=HREC1-7

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visto. La solita mediocre proiezione demografica che prescinde da tutto quello che sappiamo sul degrado degli ecosistemi, i limiti delle risorse, gli effetti sulla salute e sull'agricoltura dei cambiamenti climatici. Assumono che le usanze sessuali e riproduttive non cambieranno molto, che la speranza di vita continuerà ad aumentare e fanno girare un programmino sui loro calcolatori. Questo Livi Bacci lo definisce un lavoro utile svolto dal dipartimento popolazione dell'ONU, personalmente mi sembra meno che inutile. Se ne accorge anche il giornalista di Repubblica che non manca di mettere in dubbio i risultati della proiezione.

      Elimina
    2. Quello che mi sorprende in queste proiezioni è l'assoluta mancanza di proposte alternative all'andazzo, come se le cose non possano andare che così. Difatti si dice o si crede che "a un certo momento" sarà raggiunto un massimo dovuto al calo del tasso di natalità (ma se dicono che la Nigeria da sola arriverà a 700 mln o persino a 1 mld ?). Ma questo massimo non si sa quanto sarà: 9, 11, o più miliardi? Una fatalità, non c'è niente da fare, anzi per i demografi va benissimo, più siamo meglio è.
      Qualcuno si faceva già dei pensieri quand'eravamo 2 mld. Sartori diceva che 6 mld la terra non può sostenerli a lungo Adesso siamo già abbondantemente oltre i 7 mld et ça continue. A livello ufficiale nessuno ha niente da obiettare, nemmeno i Verdi sono preoccupati.

      Elimina
  4. Posso solo immaginare il terrificante sforzo di coraggio che l'autore dell'articolo deve avere fatto per concludere con quel "non sarà un secolo facile". Il romanzo di Brown è utopico, le previsioni per il futuro maledettamente distopiche. E' l'utopia è anche illegale. Morire di sovrappopolazione è legale, sterilizzare per salvarci no. Ben d'accordo che sarebbe un metodo più umano...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si l'utopia è la scelta di metodo umano. Verso la fine del romanzo Brown fa dire ai suoi personaggi che la cosa è comunque mostruosa .... ma non è credibile. Si percepisce lontano un miglio che gli sembra l'unica soluzione praticabile per ottenere una riduzione della popolazione senza ammazzare nessuno e senza coercizioni. L'unica cosa che mi sembra discutibile è che possa bastare 1/3 della popolazione sterile. Probabilmente se questo accadesse i restanti 2/3 sarebbero stimolati a figliare come conigli.

      Elimina
    2. non probabilmente, ma sicuramente. Il programma genetico non si ferma nemmeno se di 10 figli te ne muoiono 9 di fame e malattie. Se poi hai le risorse di farne campare 10, perchè non farne altri 5, visto che 1\3 di quegl'altri si sono sterilizzati. Alla base dell'istinto di conservazione della specie c'è l'egoismo e nessuno potrà mai estirparlo dai geni. Non c'è riuscito nemmeno Gesù, perchè non è stato accolto il suo messaggio di liberazione da quel demonio di egoismo che ci portiamo dentro dalla creazione o dal peccato originale, se preferite. Penso che solo quei pochi santi veri, non quelli taroccati, siano riusciti a vincere questo demone, ma alla fine quanti saranno stati in 2000 anni?

      Elimina
    3. Perché "demonio di egoismo"? Se non fossimo egoisti non sopravvivremmo nemmeno un giorno! Non c'è un solo essere vivente che non pensi o agisca nel proprio interesse. Nelle specie sociali l'egoismo individuale, naturale e sacrosanto, nient'affatto demoniaco, è temperato o bilanciato dall'interesse collettivo o di gruppo di cui può avvalersi anche il singolo nel perseguimento dei propri interessi. È chiaro che interessi privati e interessi di gruppo sono sempre in conflitto. Una buona politica dovrebbe fare in modo che il conflitto resti a bassa intensità. Ma l'eliminazione del sacro egoismo oltre a essere impossibile sarebbe anche deleterio - per tutti.

      Elimina
  5. Sono d'accordo con Sergio.
    Dirò di più: se stiamo percorrendo la deplorevole china ambientale che sappiamo non è perchè siamo troppo egoisti, ma perchè LO SIAMO TROPPO POCO, o meglio siamo egoisti con la vista corta, anzichè esserlo con la vista lunga.
    Ne parlava anche il blog di Ugo Bardi qualche mese fa, citando Jorgen Randers (ed io ho poi ripreso le sue considerazioni in questo post: http://ilfenotipoconsapevole.blogspot.it/2013/06/adesso.html ).

    RispondiElimina
  6. beh, mi sembra che deificare l'avidità e la superbia sia un leit motive ricorrente,anche senza accendere la tv. Ormai la maggior parte dei cervelli non riescono a vedere la profonda differenza che egoismo e altruismo non buonista portano con sè. Un esempio la povertà decantata da Papa Francesco e quella evangelica di San Francesco. Se non mi sono ben spiegato, vi consiglio di andare a vedere il saio del santo esposto nella cripta dove è sepolto. Lo vidi 30 anni fa e non me lo sono più scordato.

    RispondiElimina
  7. Anche io, come Mago, in questa fase storica , non riesco a vedere un particolare vantaggio nell'egoismo del gene. Nelle altre specie, anche quelle più invasive, è rapidamente limitato dai confini naturali. L'uomo sembra abbastanza eccezionale nel quadro terrestre e la sua eccezionalità credo che sarebbe confermata solo se riuscisse, con la sua grande intelligenza, ad essere intelligente davvero, cioè andare contro il dettato dei propri geni. Altrimenti farà come tutti gli altri organismi e sarà limitato dai confini naturali attraverso i cavalieri dell'apocalisse. So bene che se interrogate un qualsiasi naturalista vi dirà che non crede nella possibilità di resipiscenza di specie. Ma non si deve mai essere troppo dogmaticamente riduzionisti. Inoltre avere una speranza aiuta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non si tratta comunque di una "questione morale" (l'altruista è buono, l'egoista cieco e bestia). Conta di più l'individuo o la specie? Per la specie l'individuo non conta niente, per l'individuo conta soprattutto la propria sopravvivenza (la specie è un'astrazione). La "collaborazione" può essere nel reciproco interesse. L'individuo non può sopravvivere senza il gruppo, il gruppo ha bisogno dell'apporto dell'individuo. Conflitto inevitabile, ma anche fattore di progresso (senza arrivare all'estremo: la guerra come madre di tutte le cose - specie in presenza delle moderne armi di distruzione di massa). Strano che nessuno - nemmeno la Chiesa - protesti contro la produzione e il possesso di queste armi terrificanti - che si producono per usarle (se necessario - e sono già state usate!).
      Nel momento storico attuale dovrebbe prevalere l'interesse collettivo, la sopravvivenza della specie - cominciando appunto dalla questione demografica. Ma la Chiesa di mago e di Francesco e di San Francesco non ne vuole sapere!
      A me fra parentesi S. Francesco non sta nemmeno troppo simpatico e mi sembra pure che non piaccia nemmeno ai francescani - predicare la povertà è un affronto e uno scandalo (o c'è qualcuno che corre dietro Madonna Povertà, e di dì in dì l'ama più forte?). Bene o male dovremo abituarci a uno stile di vita improntato alla semplicità che è sicuramente meglio della generale bulimia attuale. Ma semplicità non significa miseria o povertà.

      Elimina
    2. Neanche a me sta simpatico, un perfetto utile idiota nelle mani dei volponi ecclesiastici. Quanto alla questione dell'egoismo del gene: c è sempre stato, ha garantito la continuità della specie e l'umanità se l'è cavata sempre e comunque. Cioè, mantenendo un equilibrio con il suo ambiente naturale (tranne casi assolutamente minimi e trascurabili).
      Hic et nunc certo non aiuta, ma il demonio sta nella cultura di fondo e nei mezzi di cui essa si serve per alienarsi dalla realtà, per non fare i conti con essa - ma è un momento che ovviamente verrà, e non devo dire altro.
      Luca, neanche tu credi alla resipiscienza di specie. L' uomo medio non è intelligente davvero, vede solo il suo meschino e momentaneo interesse. E questo non coincide con quello dell'umanità nel suo complesso (la tragedia dei beni comuni, evidentemente. Per questo dico a Sergio che la collaborazione, necessaria sì, è impossibile). Restano solo due possibilità: o qualcuno al di sopra gli impone il rispetto dell'interesse generale, oppure ci pensa la natura. O il Leviatano o i cavalieri.

      Elimina
    3. "Restano solo due possibilità: o qualcuno al di sopra gli impone il rispetto dell'interesse generale, oppure ci pensa la natura. O il Leviatano o i cavalieri."

      Io sono invece un po' meno pessimista: non escluderei il ravvedimento della specie messa alle corde dall'evidenza. Già l'attuale crisi non è uno scherzo. Francesco papa invoca il lavoro per i giovani: un'intera generazione sarebbe a rischio di restare senza. E chi deve darglielo il lavoro? Gli imprenditori o lo Stato? E cosa intendiamo per lavoro, per dignità del lavoro? È dignitoso produrre auto che nessuno compra, nessuno vuole, tanto per occupare i lavoratori (penso agli operai Fiat siciliani "offesi nella propria dignità" perché la Fiat chiude).

      Due terremoti (3,4 Richter e sciami sismici) in Svizzera causati da prospezioni geotermiche: uno a Basilea, l'altro a San Gallo alcuni giorni fa. Un grave colpo a queste ricerche! Con la geotermia si sperava di avere energia per un milione di abitanti. Siamo alla disperata ricerca di energia. Riusciranno i nostri eroi a ottenere la fusione nucleare per produrre miliardi di tonnellate di rifiuti e dieci miliardi di macchine alimentate da batterie elettriche?

      Elimina
  8. << Io sono invece un po' meno pessimista: non escluderei il ravvedimento della specie messa alle corde dall'evidenza. >>

    Sono d'accordo con Sergio che, alla fin fine, il ravvedimento operoso sia ancora possibile, ma temo che prima di intraprenderne il lento (e scomodo) cammino del ritorno, saranno necessari alcuni shock ecologici, di quelli brutti.

    Comunque, per finire con un tocco di speranza, vorrei citare un ottimo esempio di auto-controllo demografico raccontato da Cavalli-Sforza in uno dei suoi libri.

    Si trattava di una tribù di cacciatori-raccoglitori africani la quale, non avendo risorse stanziali, aveva necessità
    di trasferirsi periodicamente con tutta la truppa e le (scarse) masserizie.
    Ora, in questo gruppo era invalsa una regola, molto importante e molto rispettato, che prevedeva una pusa di 4 anni tra una gravidanza e l'altra delle sue donne.
    Questo perchè ogni nucleo familiare, al momento dello spostamento, poteva permettersi di portare con sè SOLTANTO UN BAMBINO piccolo incapace di camminare.

    Ciò dimostra che quando l'homo sperimenta certi problemi sulla sua pelle, ridiventa velocemente sapiens.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aggiungo un altro esempio di controllo demografico, anche se è difficile considerarlo accettabile. Il Neanderthaler praticava l'infanticidio per garantirsi l'equilibrio tra risorse e popolazione - almeno è quanto ho visto in un lungo documentario su questi nostri predecessori CON UN VOLUME CEREBRALE SUPERIORE AL NOSTRO (ma che hanno avuto la peggio col sapiens). Ciò che mi ha colpito è che l'infanticidio era praticato su bambini di quattro - cinque anni, non su neonati. Si pensi anche che l'intera popolazione di Neanderthaler in Europa non era superiore a forse centomila unità.
      Dura lex sed lex. Era la dura necessità a dettare questi comportamenti. Erano omicidi? Nel regno animale non applichiamo categorie morali: lì conta unicamente la sopravvivenza, mors tua vita mea. Noi abbiamo avuto in dono un cervello straordinario (non so se superiore per complessità a quello del Neanderthaler), ma preferiamo non usarlo. L'importante è la crescita. I tre telegiornali della Svizzera (ore 12, 18 e 19.30) sono ormai dei bollettini della crescita, non c'è un solo telegiornale in cui non si accenni alla crescita e alle previsioni di crescita (per la Svizzera, la Cina, l'Africa, la galassia, Andromeda ...).

      Elimina
  9. Anche io vorrei essere meno pessimista, ma al momento mi sentirei solo di coltivare una pia illusione. Alla fine dei conti si tratta di considerare scenari più o meno probabili. Fino a quando ci sarà un ecosistema capace di reggere anche con la saliva (e quindi incapace di ammazzarne più di quanti la stupidità umana ne procrea), con miliardate su miliardate di uomini, non credo cambierà niente: ognuno cercherà di strappare il massimo alla vita e al diavolo tutto il resto, che sia il prossimo o l'ambiente. L'idea che 7 o 10 mld siano troppi è troppo nebulosa per l'uomo medio dell'occidente, figurarsi il resto del mondo.
    "Alle corde dell'evidenza" o "shock ecologici di quelli brutti", sono condizioni necessarie per il ravvedimento, ma solo su piccola scala. Non so se quando l'umanità vedrà il proprio numero diminuire sarà un vero e proprio crollo nel giro di pochi anni o una discesa incontrollata ma comunque più duratura (la mia sensazione è che la seconda ipotesi sia più probabile). Allora se mentre si ruzzola a rompersi il collo, qualcuno riesce ad aggrapparsi e trovare un riparo, allora forse un ravvedimento è possibile. Fuor di metafora, se nel MedioEvo p.v. ci saranno piccole comunità tante fortunate da trovare un fazzoletto di terra ancora di buona fertilità, acqua, ambiente salubre quanto basta e un po' di regolarità climatica sulla testa, potrebbe anche darsi che l'intelligenza di qualcuno si risvegli dai tempi primordiali del Neanderthaler e li porti a mettere l'ambiente al primo posto, davanti a neonati frignoni o immigrati frignoni. Per cui si stabilisce un numero massimo di persone che può vivere in quell'habitat perché altrimenti lo si rovina (e il resto è conseguente, aborti, infanticidi, difesa contro invasioni chiamate "viaggi della speranza", quello che serve). Non mi sembra casuale che i vostri esempi siano relativi a *piccoli* gruppi. Però, ripeto, la mia impressione è che il ravvedimento possa avvenire solo dopo aver sbattuto il grugno sul fattore K, per evitare che ciò accada, giusto una trovata alla Dan Brown ci vorrebbe (oppure la fine, per tempo, di queste stupide democrazie, ma su questo ho già detto abbastanza). Quanto poi alla relazione fra assenza di categorie morali e sopravvivenza di tutte le specie presenti in natura a parte l'uomo, per me centra perfettamente il punto. E neanche dico io, né tanto meno nessun altro, che in assoluto non ci debbano essere categorie morali: se fossimo 1 mld in tutto, con 1 figlio a testa per coppia, non mi sognerei di sostenere l'aborto come mezzo di controllo demografico. E' che qui è tutto l'opposto, zero intelligenza e tutto morale, l'estinzione così è garantita. Come se non fossimo anche noi una specie come le altre, come se la sopravvivenza per noi non contasse.

    RispondiElimina
  10. aborto, come mezzo per il controllo demografico?

    Si parla bene quando tutte queste cose non riguardano il corpo di chi si chiama Francesco, Sergio, Luca (prendo questi nomi solo come esempio, perchè sono quelli che più frequentano questo blog, del genere maschile) e non Francesca, Alessandra, Antonella.
    L'aborto riguarda le donne, dei metodi contaccettivi più efficaci devono farne uso le donne. Semplice per voi meno semplice per le altre. Vi siete mai posti il problema di quanti effetti collaterali abbia la pillola (a partire dal semplice gonfiore, al dover controllare periodicamente la funzionalità epatica, ad essere incompatibile con chi ha avuto la sfortuna di ammalarsi di tumore anche se risolto)? Forse no....l'importante è poter fare sesso quando si vuole con chi si vuole senza rischio alcuno perchè alla fine questo sembra essere un bisogno imprescindibile per gli uomini (e non il genere umano ma il sesso maschile).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Vi siete mai posti il problema di quanti effetti collaterali abbia la pillola?"
      Certo che me lo sono posto.

      "L'importante è poter fare sesso quando si vuole con chi si vuole senza rischio alcuno."
      Io questo non l'ho mai preteso. Mi sembra anche faticoso ...

      Ma non capisco il senso di questo intervento.
      Perché poi ti presenti come Anonimo? Non mi piace, datti un nome più o meno cristiano.


      Elimina
    2. E tu ti sei mai posta il problema degli effetti collaterali della sovrappopolazione sull'ambiente? Dimmi tu che se ne fa una donna di una salute perfetta in un mondo desertificato, senza più acqua nelle falde e avvelenato all'inverosimile dai rifiuti del metabolismo di una umanità tanto ipertrofica.Fare sesso senza rischi sarà anche importante, ma c è qualcosa che lo è molto di più. E non siamo nelle condizioni di fare gli schizzinosi sui metodi, 60 anni or sono magari, non ora (sembra il commento di una donna, se mi sono sbagliato non me ne avrai, anonimo/a).

      Elimina
    3. Questo post corrobora decisamente la tesi secondo cui la maggior parte delle (neo)femministe sono, indirettamente e forse inconsapevolmente ma ciò NON ne muta le gravi conseguenze ambientali ed economico-sociali, oggettivamente "alleate" delle ideologie implacabilmente popolazioniste di matrice politica e religioso/confessionale...

      Elimina
    4. Cara Francesa, Alessandra, Antonella o Anonima, hai mai considerato la possibilità di farti chiudere le tube e così sterilizzarti ? In tal modo non saresti più costretta a subire pillole, ormoni, anelli vaginali, o aborti per gravidanze indesiderate.
      Infine non far passare gli uomini per dei porci a cui piace fare solo sesso, perché piace anche a voi care e belle femminucce altrimenti non si spiega come mai il 50% delle donne cornifica puntualmente il partener (e per fortuna).
      Ciao

      Elimina
  11. ...cosa se ne fa una donna di una salute perfetta? "se ne fa, credimi". Meglio giocarsela la sopravvivenza, che non essere in grado di farlo oppure essere sconfitto in partenza (la natura fa così, elimina i più deboli).
    Comunque le donne sono più intelligenti di quanto si creda, la cultura maschilista continua a essere imperante. Le(neo)femministe (ma chi sono, poi!) sono assolutamente criticabili. Che cosa c'è da affermare nell'essere donna? Lo si è e basta. E siccome il cervello di una donna funziona esattamente come quello di un uomo (non conta il volume, ma il numero di collegamenti attivi!) non è nè indirettamente nè inconsapevolmente "alleato" di nessuno.
    Le donne prendono la pillola, si controllano per gli effetti collaterali, sanno da sole quando la salute permette di prenderla e quando no e vorrebbero che la società si battesse perchè a prenderla nel mondo fossero sempre più donne, specialmente in quei paesi in cui gli uomini continuano a voler imporre la forza affermando la propria virilità. Scelgono se vogliono una famiglia numerosa, se normale, se non vogliono figli affatto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le (neo)femministe formano la 2a generazione del femminismo, ovvero quello che (almeno nei Paesi occidentali) una volta ottenuta la piena UGUAGLIANZA con l'altro sesso hanno alzato il tiro e drsticamente postulato la DIFFERENZA tra i sessi, con l'implicita convinzione della "oggettiva" SUPERIORITA' del femminile sul maschile... Su questa falsariga la 3a generazione femminista postulerà l'esigenza di un totale Matriarcato!
      Rig.do all' alleanza tra Neo-femministe e Poteri politico-clericali basta andarsi a rivedere qualche resoconto delle ultime Conferenze ONU su Popolazione & Sviluppo...

      Elimina
  12. Cosa se ne fa una donna di una salute perfetta IN UN MONDO DESERTIFICATO, SENZ'ACQUA E DEL TUTTO AVVELENATO, questa era la domanda. Cosa fai anonima, tagli a metà perché non sai neanche come rispondere? Fai l'indiana, la gnorri, il fagiano? Cantatela e suonatela, tanto per te l'importante è fare sesso sicuro con chi vuoi e quando vuoi, cosa stiamo a parlare di qualche problemino ecologico di contorno. Avanti sempre così, a ruota libera. Le donne di qua, le donne di là... seee ciao.

    RispondiElimina
  13. Francamente io non ho capito cosa abbia voluto dirci (dirmi) Anonimo nei suoi due messaggi. MI sono sembrati un po' polemici, ma non ho afferrato bene (devo essere un sempliciotto). Io non parlo in genere per enigmi o allusioni o paradossi: mi piace la chiarezza. L'ironia va benissimo (anzi, senza non si può vivere), e talvolta va bene anche il sarcasmo, ma dipende da chi ci hai di fronte.

    RispondiElimina
  14. E' che ha voluto fare polemica sull'aborto, ma non essendo in tema (perché di ecologia non sa niente e non vuole sapere niente) ha cercato di portare la discussione su un binario tutto suo, la pillola, gli effetti collaterali, una donna è più intelligente di quanto si crede, il cervello femminile come quello maschile, bla,bla,bla. Addirittura si fa la domanda e si dà la risposta, con tanto di virgolette.
    Non capisce che per l'ambiente è del tutto indifferente se i 10 figli avuti da una donna-fattrice le siano stati imposti da un uomo che la tiranneggia, o se sia stata lei a volerli. Le ha solo fatto antipatia una frase, Sergio, e ha risposto come sapeva e come poteva. Non capire neanche che non c è nessuna sopravvivenza da giocarsi quando non c è più pane da mangiare o acqua da bere... alla prossima le faccio un disegnino.

    RispondiElimina
  15. L’ultimo capitolo, davvero affascinante, è dedicato alle ipotesi relative alla nascita del linguaggio e del correlato pensiero simbolico. Il breve epilogo lancia un allarme: quel marchingegno straordinario che è il nostro cervello ci ha resi “i signori del pianeta”, un pianeta invaso dalla nostra specie oltre i limiti della sua sopportazione: comportamenti che un ambiente flessibile avrebbe assorbito quando Homo sapiens era distribuito in piccoli gruppi, oggi che siamo sette miliardi sono diventati pericolosi e dannosi per le stesse popolazioni umane. Non possiamo più contare sull’evoluzione biologica, perché “le moderne popolazioni umane sono ormai troppo grandi e troppo vicine tra loro perché possa fissarsi una qualche significativa novità genetica in grado di renderci più intelligenti e più capaci di proteggere i nostri interessi a lungo termine”. Dobbiamo affidarci all’evoluzione culturale, a una più energica esplorazione delle nostre capacità e potenzialità razionali.

    Maria Turchetto
    (dalla sua recensione a: Ian Tattersall: I signori del pianeta. La ricerca delle origini dell’uomo. Codice Edizioni, Torino 2013, p. 296, € 15.90)

    L’intera recensione su: http://www.uaar.it/ateismo/opere/tattersall-signori-pianeta-ricerca-origini-uomo

    RispondiElimina
  16. << Dobbiamo affidarci all’evoluzione culturale, a una più energica esplorazione delle nostre capacità e potenzialità razionali. >>

    Senz'altro d'accordo.
    La cosa paradossale è che le soluzioni tecniche le abbiamo già tutte (come ben evidenziato - tra gli altri - da Lester Brown): quella che ci manca è la percezione DIFFUSA della necessità di usarle.
    Abbiamo bisogno dell'emergenza per reagire e non ci rendiamo conto che, per tanti versi, nell'emergenza ci siamo già.

    RispondiElimina
  17. L'avete sentita l'ultima di papa Francesco? Durante una funzione in Brasile ha voluto dare visibilità a una coppia con una bambina anancefalica (immagino un dono del Signore). I genitori hanno preferito che nascesse invece di abortire! Stupendo comportamento, secondo l'umile Bergoglio. Tanto non deve accudirla lui quella povera creatura.
    Questo papa è "peggio" di Ratzinger. Intendo peggio per noi. Punta sull'entusiasmo, sul fare, mettendo da parte le questioni di fede o teologiche che non interessano più nessuno (o c'è ancora qualcuno interessato ai rapporti che intercorrono tra le tre persone della Trinità?). Ratzinger era un penoso topo di biblioteca che aveva fatto più danni che altro (fine se non persino geniale teologo per i suoi tifosi). Dopo il teologo arriva l'arruffapopoli: natalista e aperturista (l'Italia e l'Europa si aprano all'Africa e all'Asia, basta con l'egoismo). Gli va bene anche l'islam: più casino, più affari per la Chiesa. Un nuovo ruolo per la Chiesa. Basta con le fesserie teologiche, la barra a sinistra tutta. Entusiasti i piddini, a cominciare dal presidente della Repubblica. Vedremo se aumenterà il PIL.

    RispondiElimina
  18. disastro per tutti.
    io ci provo a provare simpatia per la chiesa,a seguire quello che dice...sì,belle parole.
    fratellanza,apertura al diverso,comprensione...amore..però,se con queste parole intendono che ci sono paesi con cultura diversa che fanno figli come conigli,poi naturalmente non avendo risorse vanno altrove e noi qui NON dobbiamo nè dire nè fare nulla (ogni bimbo è un angelo) e dobbiamo farli entrare e star peggio TUTTI,no..riconoscendo pure che loro sì che sono altruisti,perchè sfornano angeli a tutto andare, invece noi qui,poveri egoisti, "non facciamo più figli" (cosa tra l'altro in cui non credo,perchè i figli si fanno eccome,certo non più come 50 anni fa,PER fortuna).

    Ormai non credo sia più il caso di stare qui a fare aforismi (ah 1 figlio solo non basta,ci vuole il fratellino.....ah ma senza figli ti annoi.....ecc...)qui c'è un problema ENORME di portata MONDIALE: diventeremo 15 miliardi?è un guaio.

    mi dispiace solo non avere il coraggio per dire di persona,in faccia,certe cose a certe persone che vivono pensando che l'sms alla donna africana (o indiana,ecc...)che partorisce il 10 figlio sia sufficiente (così farà l'undicesimo).
    è che se parli di sovrappopolazione ti guardano da pazza.
    Vi è mai successo?

    Già,mi manca il coraggio.

    RispondiElimina
  19. "è che se parli di sovrappopolazione ti guardano da pazza.
    Vi è mai successo?
    Già,mi manca il coraggio."

    Proprio del pazzo non me l'hanno dato, però mi hanno fatto osservare che l'Italia è ormai un paese di vecchi. Il bello è che me lo dicevano degli anziani o quasi vecchi ... Certo i vecchi non sono un bello spettacolo, ma a me personalmente non piacciono nemmeno quelle sterminate folle di africani senza futuro e che per disperazione verranno a bussare alla nostra porta. Bussare? Macché, te la buttano giù e se fiati, se dici: un momento, questa è casa mia, subito ti danno del razzista, dell'egoista, del passatista. Perché questa ha da essere la "nuova Italia": multirazziale, multietnica, multilingue, multireligiosa, multi ... multi ... Insomma, il melting pot, e se non lo capisci e non applaudi sei un estremista di destra, xenofobo, fascista.

    Quando arriva un nuovo vicino non gli buttiamo subito le braccia al collo, sarebbe ridicolo. Lo osserviamo. Come si comporta? È simpatico? È un prepotente? È un buon vicino o è meglio stare alla larga, buongiorno e buona sera e basta, e magari nemmeno questo? Questi comportamenti sono dettati dai ... "geni" (o no, Lumen?). La diffidenza verso il diverso è istintiva e naturale, come pure l'attrazione e la simpatia verso chi è simile a noi. Questa diffidenza può essere anche superata, ma ci vuole del tempo e non può certo essere abolita per decreto. Adesso invece ti dicono che la diversità è ricchezza, che se non sei a prescindere ben disposto verso il diverso sei uno schifoso razzista. Certo che la diversità può essere ricchezza, ma lo decido io se voglio integrare elementi di diversità nella mia visione del mondo, non il papa o la Boldrini.


    RispondiElimina
  20. concordo!
    chissà,forse mi guardano un pò da pazza perchè il mio discorso sulla sovrappopolazione era corredato da un "io non voglio figli",
    e risulta inconcepibile che una donna non voglia figli. Aliena?strega?strana?o forse malata (sterile)? Ma certo,ci sarà una spiegazione logica,perchè una donna...non può non volere figli.
    E poi..non li vuole per la sovrappopolazione?è matta! Ma che stupidi problemi si fa. Non è questo che la gente comune pensa? ah ti assicuro che quando avrai un figlio TUTTO TUO e vedrai le sue manine dopo una giornata del cavolo, tutti i problemi svaniranno........
    (p.s. è uno dei tanti motivi,per me,ma non meno importante).
    forse per questo..

    comunque,mi scoccia questa mia "codardia" nel parlarne,avverto il senso del tabù attorno a me e non sempre riesco a dire il mio vero pensiero in tema. magari mi limito ad un "beh siamo già troppi...con tanti che muoiono di fame e che nascono nella disgrazia"...

    fatto sta che sono nauseata (e sono donna) dai discorsi che vogliono una coppia appagata solo con bebè a seguito (2 è meglio,sennò resta solo),una donna completa solo se con bebè..bebè angeli.. sono tutte balle e la realtà lo ha sempre dimostrato.
    detto ciò,oggi si tratta (retorica del bebè-angelo a parte) di una questione mondiale molto seria.

    purtroppo,finchè le donne (anche emancipate,che studiano...ahimè) continueranno a ragionare così:

    http://www.nostrofiglio.it/adriana-risponde/sos-figlio-unico.html



    e simili, cosa si può fare?
    E ne sento tante! E se una è in dubbio se procreare o no...ecco che spunta la futura nonna di turno o qualche altra persona a darle la spinta giusta "perchè 1 figlio ci vuole" (meglio 2).
    Come una campagna elettorale...
    quando per adottare ci vogliono permessi e controlli e spese a non finire,chiunque può fare figli,anche persone totalmente inadatte............ma a nessuno gliene frega,basta avere il trofeo bebè.
    E,passando dal piccolo al grande, chissenefrega dei problemi mondiali.
    La mentalità va cambiata, e con essa le leggi (es.legge sul figlio unico).

    p.s. per fortuna la risposta della tata mi sembra intelligente. Brava!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Laura complimenti sei una persona sensibile ed intelligente, non ti fai fregare dalla propaganda natalista, lasciali parlare e cuocere nel loro brodo tanto alla fine creperanno portandosi sulle spalle il peso della catastrofe ecologica da loro provocata e che avrà come prime vittime i tanto amati desiderati e necessarissimi figli !!!

      Elimina
  21. guardate che email mi è arrivata:

    http://www.medicisenzafrontiere.it/icb/icb2013/landing-2013-new.html?campagna=icbacquisizione-2013&package=ICBANTEVEN13&utm_source=antevenio&utm_medium=dem-cold&utm_campaign=icbacquisizione-2013&utm_content=icb-emergenza-materna


    è ancora più inaccettabile che queste persone facciano figli come le cavallette e nessuno li aiuti ad emanciparsi.

    L'unica preoccupazione è fare partorire,probabilmente fa più presa l'immagine di donna con bebè appena nato?commuove di più...il portafogli?
    Io mi arrabbio di fronte a cose del genere, e come aiutare un drogato a drogarsi di più e con droghe ancora più potenti.




    RispondiElimina
  22. << il mio discorso sulla sovrappopolazione era corredato da un "io non voglio figli" >>

    Cara Laura, complimenti per la scelta, davvero intelligente (intelligente in quanto autonoma, personale e non convenzionale).

    Ti arruolo pertanto d'ufficio nel (ristretto) novero dei "fenotipi consapevoli" (v. blog), che cercano di opporsi - per quanto possibile - alla tirannia del gene egoista.
    Siamo pochi, ma (scusa l'immodestia) buoni.

    RispondiElimina
  23. grazie.

    sai,io non so quanto si tratti di gene egoista..ci rifletto spesso, e credo che influenzino molto anche i luoghi comuni.
    Ci sono persone a cui nulla (ma proprio nulla)importa di avere figli,non ne parlano in maniera "romantica" (del tipo: "ah così avremo un pezzetto di noi 2"), lo si vede dal loro modo di agire e parlare..eppure fanno figli perchè "ci vogliono", perchè "gli amici iniziano a farli,dunque non si vorrà restare soli"...
    e simili.

    questo da noi.
    certamente nei paesi poveri e con cultura diversa dalla nostra,subentrano motivi di mancanza di cultura ed emancipazione femminile (come accadeva anche qui 50 anni fa.la donna aveva ruolo solo come fautrice di bambini..una donna "sterile" era "monca") o per motivi religiosi (ahimè. io credo che la religione,qualsiasi religione, debba portare e puntare al BENE dell'uomo e del mondo,invece..).

    RispondiElimina
  24. p.s. dimenticavo: ci sono persone che non solo non ne parlano in maniera "romnatica", ma una volta avuti i figli anzichè bramare di star con loro appena hanno
    un minuto libero,di raccontare loro le favole prima di andare a letto...e simili, continuano più o meno con la vita di prima,nel senso che si vede la loro insofferenza,il loro voler mollare il figlio ai nonni o all'asilo il più presto possibile "perchè stanca".

    con questo non critico assolutamente chi,di quando in quando,si prende degli spazi per sè (ci mancherebbe), nè chi non se li prende perchè vuole stare sempre coi figli o a casa (come si dice) a "fare la calza".
    parlo di quelle persone che fanno figli e poi sono insofferenti sempre,quando li vedi coi figli mai allegri,sempre spazientiti col muso e a dire "ah che peso".
    e ce ne sono.
    eccome.

    ecco,qui credo che più che gene egoista...siano luoghi comuni, e un altro tipo di gene: il gene consumista (figlio=bene che non può mancare,fa parte del kit per essere ok) e "da pecora" (così fan tutti...indipendentemente che io lo voglia o no,lo faccio perchè va così).

    Giusto per concludere,fatto sta che costoro magari poi fanno pure il secondo...perchè "ci vuole" e "sennò resta solo".

    (una volta a chi mi disse così, risposi: A) non è detto che i fratelli vadano d'accordo,finchè son bebè ok,ma quando crescono non è detto,ognuno avrà il suo carattere..E spesso c'è tanta solitudine anche in famiglia, con mancanza di dialogo e non solo; B) con quasi 8 miliardi di persone,come caspita fa a restar solo????si farà degli amici,caspita")

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una volta i figli erano un destino a cui non ci si poteva sottrarre: le mogli erano eternamente incinte. L'amore di gioventù di Goethe - la famosa Lotte - di figli ne ebbe undici. E un genio come Tolstoi voleva separarsi perché sua moglie, Sof'ja, dopo il quinto figlio ne aveva le scatole piene (ma arrivò malvolentieri a sedici gravidanze e tredici figli - e con tutto ciò Tolstoi la mollò a 82 anni perché non era diventata tolstojana!).
      Dunque destino, ma anche istinto e in parte felicità: i bambini sono carini, ti tirano su. Vero. Tutta la società, ma anche i familiari erano sempre in trepida attesa di nuove e indispensabili leve. E noi siamo qui perché alcuni volevano figli (per necessità, istinto, imposizione sociale, forse autoinganno).

      Dopo la seconda guerra mondiale le cose sono mutate: la crescita economica e la pillola hanno cambiato radicalmente il costume, almeno in occidente. I figli non sono più un dovere, un obbligo, una necessità, un'imposizione ma una scelta. Scelta che io - che non ho figli - non condannerei, non condanno affatto, ci mancherebbe. Ma si può vivere pienamente e bene e con soddisfazione anche senza figli (credo io - vedi Montalcini e Hack, che però erano personalità fuori del comune).
      Comunque non è che una volta i figli fossero sempre "piezze 'e core" (come dicono i napoletani - ma un napoletano come La Capria dice che questa espressione lo fa vomitare) - erano anche una scocciatura, un peso, e se "venivano" male una disgrazia, una jattura. Nel 1916 Giovanni Papini scriveva:

      "Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi. 
Quali?
 Per i genitori, nei primi anni, sono il mezzo più decente per levarsi di casa i figliuoli che danno noia."

      Elimina
  25. Ammetto di essere un po' fissato con la storia del "gene egoista", ma penso che questo approccio un po' ondivago ed apparentemente incoerente di molta gente con la scelta di "fare figli" (alla fine li faccio, ma non bene perchè) sia proprio la conseguenza della spinta ancestrale del gene, che riesce sempre ad avere la sua efficacia anche se non ne siamo consapevoli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la vanità prende quasi sempre il sopravvento nella vita umana. Specie se qualcuno ci guadagna. Non per nulla con la secolarizzione della Chiesa si ebbe la nascita del monachesimo eremitico in Egitto, ma oggi fitti come siamo nemmeno nei deserti si troverebbe la necessaria tranquillità per fuggire le vanità. Prima o poi qualche disturbatore riesce a distruggere quel poco di pace che uno riesce ad avere, sempre per causa ed in nome di vuote vanità.

      Elimina
  26. Pare che in alcuni giocattoli cinesi sono presenti sostanze che portano alla sterilizzazione maschile, per caso è già iniziata la sterilizzazione di massa ?

    http://www.biospazio.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2453

    RispondiElimina
  27. Per Laura (e altri)

    «The Childfree Life. Quando avere tutto significa non avere figli».

    http://27esimaora.corriere.it/articolo/senza-figli-e-senza-rimpiantiil-dibattito-sulla-vita-completa/

    P.S. Devo però dire che il mio punto di vista non coincide completamente con il contenuto di questo articolo. Non credo che si possa essere per principio contrari alla procreazione. Ma ovviamente bando ai moralismi. Non sopporto quelli che trovano "aberrante" preferire i cani e i gatti ai bambini. La domanda corretta e non moralistica sarebbe piuttosto: perché molti preferiscono i cani e i gatti? E la risposta potrebbe essere: perché non se ne può più di questi insopportabili appartenenti alla specie h. sapiens sapiens, troppo spesso brutti sporchi e cattivi - e soprattutto troppi!

    RispondiElimina
  28. ciao Sergio I,
    leggerò l'articolo.
    condivido anche io che "Non credo che si possa essere per principio contrari alla procreazione. "

    E anche io, dall'altro lato, : " Non sopporto quelli che trovano "aberrante" preferire i cani e i gatti ai bambini. La domanda corretta e non moralistica sarebbe piuttosto: perché molti preferiscono i cani e i gatti? E la risposta potrebbe essere: perché non se ne può più di questi insopportabili appartenenti alla specie h. sapiens sapiens, troppo spesso brutti sporchi e cattivi - e soprattutto troppi!".

    Insomma,la penso così anche io.
    Tant'è che riflettendoci col mio lui, ho detto più volte che in un'altra realtà (dove saremmo 500 milioni al mondo,per esempio,o comunque mooolto meno) magari avrei fatto un figlio. Questo per dire che anche io non sono contraria alla procreazione a prescindere, ma "DATE le circostanze attuali".
    E il mio lui la pensa come me.
    RAGIONIAMO.
    Alla faccia di chi dice che "quando fai un figlio non devi ragionare, sennò non lo fai più".

    L'idea di fare un figlio e crescerlo tra gli scarichi delle automobili, sapendo che lo attenderanno altri 10-15 miliardi di bocche da sfamare,flussi migratori,meno risorse, più concorrenza,più inquinamento.....Milano ...megalopoli..che io dovrò scarrozzarlo dai nonni dalla mattina alla sera...che dovrà correre-correre-correre, che forse un giorno l'ago della bilancia vedrà le risorse in mano ad altri paesi e qui finirà come l'Africa oggi (chi può dirlo?),che dovrà pagare anche un bicchiere d'acqua a peso d'oro perchè in 10 miliardi vogliono acqua... no,no, in QUESTA realtà no. Pessimismo? ma quale pessimismo.
    Questo non è un problema "che passerà" (che ne so,in passato magari facevi un figlio durante una guerra, una carestia, tanto finirà...), ma un problema CRONICO che si può risolvere solo se:

    A) da oggi le menti si illuminano ed in tutto il mondo ogni donna f al massimo 1 o 2 figli;
    B) catastrofe che ci annienta quasi tutti;
    C) si scopre un altro pianeta.

    Altrimenti, il futuro del bebè sarà quello che ho scritto su.

    Vedere esemplificativa: http://www.ecopop.ch/joomla15/index.php?option=com_content&task=view&id=319&Itemid=330&lang=it


    A proposito,avete mai sentito di questa iniziativa?



    RispondiElimina
  29. Interessanti tutti i commenti scritti qui, e il post.
    leggete soprattutto i commenti in fondo, dove si dice che pare l'aumento ulteriore della popolazione sia dato per scontato,come se nulla si possa fare.

    http://gaiabaracetti.wordpress.com/2013/05/19/sovrappopolazione/

    RispondiElimina
  30. ancora:

    ma possibile che per loro l'unico problema sia l'invecchiamento della popolazione e le pensioni?

    http://www.swissinfo.ch/ita/societa/La_pianificazione_famigliare_non_e_una_soluzione_miracolo.html?cid=34589470


    Fare più figli o,se non li facciamo questi "più figli", fare entrare immigrati per "tamponare" la questione pensioni (altrimenti perchè li hanno fatti entrare?Motivo NON-nobile) ,NON è la soluzione.
    L'invecchiamento della popolazione è inevitabile,a meno che ricominciamo a morire all'età di 30-40 anni.
    Si trovi un'altra soluzione per le pensioni (ad esempio, una soluzione potrebbe essere che OGNUNO se la costruisce da sè, non lo stato, che poi finisce per darla anche a chi non ha mai lavorato o spende i soldi che sarebbero serviti per le pensioni).

    E dai!
    Aumentare la popolazione NON è una soluzione.
    E' un delirio.

    p.s. e poi oggi a 60,70 anni puoi essere un anziano sveglio, non da buttar via.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "A) da oggi le menti si illuminano ed in tutto il mondo ogni donna f al massimo 1 o 2 figli;"

      Il bello che questa soluzione la prospettava uno studio della Pontificia accademia delle scienze nel 1994 ! Credo però che Wojtyla fosse incazzato nero!

      "Si trovi un'altra soluzione per le pensioni (ad esempio, una soluzione potrebbe essere che OGNUNO se la costruisce da sè ...)"

      Buona idea. Una volta si risparmiava e risparmiare era considerata una virtù. Il fatto però è che la nostra economia si fonda sui consumi. È imperativo consumare, non risparmiare. Persino i Verdi ti dicono: la gente risparmia troppo (gli Italiani sembrano essere tra i più grandi risparmiatori - ma chissà se è vero).
      I Verdi ti dicono: la gente deve consumare di più e per la pensione affidarsi ai fondi pensione e in ultima analisi allo Stato. In pratica: la totale deresponsabilizzazione, consumare e gozzovigliare quanto si può, così abbiamo la crescita e la piena occupazione. Capisco la sinistra, ma che anche i Verdi auspichino consumi e crescita è proprio una perversione. Il fatto è che i Verdi un po' ovunque sono una costola della sinistra e potrebbe benissimo fondersi con essa.



      Elimina
  31. Ho appena tradotto il testo seguente per la nostra associazione Ecopop che ha lanciato un'iniziativa per la stabilizzazione della popolazione in Svizzera ovvero per un modesto incremento annuo dello 0,2%. Tutto l'establishment è ferocemente contrario all'iniziativa, ma a giudicare dalle lettere ai giornali l'iniziativa gode di un sostegno popolare vasto che potrebbe creare qualche sorpresa. Si voterà presumibilmente l'anno prossimo.

    Ecco il testo (che devo suddividere in alcune parti)



    Ogni 12 anni un milione di abitanti in più!

    Negli ultimi cinque anni la popolazione residente in Svizzera è aumentata mediamente ogni anno di 80'000 persone. Ciò significa che anno dopo anno la popolazione cresce di un numero di abitanti pari a una città come Lucerna, ossia di 200 persone al giorno. Questa crescita è dovuta soprattutto all’immigrazione.

    Ingorghi stradali, treni gremiti, affitti sempre più alti, edificazione di terreni agricoli, moria di specie animali e vegetali: la pressione demografica riduce la qualità della vita e minaccia le nostre basi naturali. L’iniziativa di Ecopop richiede misure atte a stabilizzare il numero dei residenti nel nostro paese. [leggi]

    ***
    L’attuale politica migratoria in Svizzera

    Nessun paese in Europa accoglie percentualmente più immigrati della Svizzera. Da quando nel maggio del 2007 è stata abolita la limitazione all’immigrazione per i cittadini dell’UE si registra in Svizzera un incremento demografico annuo oscillante tra l’1.1% e l’1.4%. L’incremento è dovuto per l’80% all’immigrazione. Ciò significa che il numero di abitanti del nostro paese cresce ca. cinque volte di più che negli altri paesi europei. Il nostro tasso di crescita si situa ai livelli di un paese come l’India.

    L’immigrazione incontrollata ha ormai raggiunto dimensioni non più conciliabili con la realtà economica e l’ecologia. La nostra critica è rivolta alle autorità politiche: un radicale ripensamento s’impone. Teniamo a precisare che non siamo affatto contro gli stranieri come qualcuno insinua: Ecopop considera unicamente il rapporto tra popolazione e ambiente nel nostro territorio indipendentemente dalla composizione etnica della popolazione. Respingiamo risolutamente ogni accusa di xenofobia che riteniamo una volgare insinuazione volta a discreditare la nostra associazione.
    L’immigrazione in Svizzera deve essere di nuovo regolata. E non è l’economia che deve regolarla, ma la politica. Si tratta di una questione essenzialmente pubblica e non privata.

    Le richieste dell’iniziativa

    L’iniziativa di Ecopop - «Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita» - richiede che l’immigrazione netta annua – costituita dal numero degli immigrati meno il numero degli emigrati – sia limitata allo 0,2 per cento della popolazione stabilmente residente. Ciò significa un incremento demografico di 16'000 persone all’anno. Si compari questa cifra con l’incremento demografico degli ultimi anni che ha toccato persino le 110'000 unità.

    L’iniziativa prevede norme transitorie. In caso di approvazione dell’iniziativa il numero degli immigrati sarebbe limitato – il primo anno - allo 0,6%, il secondo anno allo 0,4%. Ciò faciliterà il passaggio all’attuazione dell’iniziativa e le autorità avranno più tempo a disposizione per le modifiche dei trattati internazionali.


    Gli interessi dell’economia

    Tenuto conto del fatto che ogni anno circa 75'000 persone lasciano la Svizzera potranno dunque immigrare annualmente – se l’iniziativa sarà approvata – ben 91'000 persone circa. Ciò permetterà all’economia di reclutare il personale qualificato necessario e potranno altresì essere sufficientemente onorati gli impegni di natura umanitaria sottoscritti dalla Svizzera.






    RispondiElimina
  32. (continuazione)


    Prospettive globali
    L’incremento demografico è un problema globale che non può naturalmente essere risolto con misure attuate soltanto a livello nazionale. L’incremento demografico globale esercita una pressione crescente sull’ambiente. Lo sfruttamento sempre più intenso delle risorse o l’inquinamento atmosferico, causati da un numero crescente di persone, costituiscono problemi che toccano anche il nostro paese.

    La Svizzera è un piccolo paese che non può influire molto sullo sviluppo demografico mondiale. Tuttavia la nostra politica deve contrastare, nei limiti delle sue possibilità, il fenomeno globale della sovrappopolazione / dell’esplosione demografica. A livello nazionale la misura più efficace è la limitazione dell’immigrazione a un numero ragionevole di persone. A livello internazionale il nostro paese dispone di vari strumenti per la cooperazione e lo sviluppo.

    Perciò l’iniziativa di Ecopop contiene una seconda richiesta: la Confederazione dovrà investire il 10 per cento degli attuali fondi destinati alla cooperazione e allo sviluppo nella promozione della pianificazione familiare volontaria. Intendiamo per pianificazione familiare una migliore informazione e un accesso facilitato ai metodi contraccettivi. Salute sessuale e salute riproduttiva sono diritti umani riconosciuti dall’ONU fin dal 1968.

    Due richieste – una finalità
    Le due richieste dell’iniziativa avranno un impatto diverso poiché la Svizzera dispone a livello nazionale di altri mezzi che non a livello internazionale. Ma la finalità delle due richieste è la stessa: riduzione dell’incremento demografico al fine di assicurare le basi e la qualità della vita nel lungo periodo.

    Monito degli scienziati
    Molti scienziati temono che l’umanità possa causare nel 21º secolo danni irreparabili all’ambiente naturale nuocendo a sé stessa e ai suoi discendenti. Nel 1992 oltre 1'600 scienziati di tutto il mondo – tra i quali 104 premi Nobel – pubblicarono un appello: “WORLD SCIENTISTS' WARNING TO HUMANITY”. In questo appello si accenna più volte all’importanza fondamentale del numero di esseri umani:

    La crescita esponenziale della popolazione esercita una tale pressione sul pianeta da compromettere tutti gli sforzi per garantire uno sviluppo sostenibile. Se vogliamo prevenire la distruzione dell’ambiente dobbiamo riconoscere che è necessario frenare l’incremento demografico (“Pressures resulting from unrestrained population growth put demands on the natural world that can overwhelm any efforts to achieve a sustainable future. If we are to halt the destruction of our environment, we must accept limits to that growth.”)

    Dobbiamo stabilizzare il numero di abitanti del pianeta. Questo sarà possibile solo se tutti i Paesi riconosceranno che ciò richiede migliori condizioni sociali ed economiche nonché l’adozione di una pianificazione familiare efficace e volontaria. („We must stabilize population. This will be possible only if all nations recognize that it requires improved social and economic conditions, and the adoption of effective, voluntary family planning.”)

    Validi argomenti contro l’iniziativa – e le nostre risposte
    Molte organizzazioni e singole persone contestano Ecopop e la sua iniziativa. Presenteremo una scelta delle critiche e le nostre contro-argomentazioni. Partecipate al confronto, inviateci i vostri argomenti ben ponderati obbligandoci a riflettere. Spedite una email a: sekretariat@ecopop.ch Pubblicheremo le critiche più interessanti.


    09.07.13/ASM

    RispondiElimina
  33. Complimenti, Sergio, veramente un'ottima impostazione quella di Ecopop.
    Vi auguro ogni miglior fortuna con il prossimo referendum.

    RispondiElimina
  34. "L'iniziativa prevede norme transitorie".
    Faccio anche io i complimenti a Sergio e ad Ecopop. Il problema è come passare dalle norme alla loro attuazione pratica. Abbiamo visto che in Italia le iniziative di contrasto alla immigrazione durano poco. Ogni legge viene rapidamente depotenziata. Gli accordi con i paesi dell'altra sponda del mediterraneo sono esposti ai rapidi mutamenti politici e alla erosione politica ed economica degli accordi. Mentre il movimento migratorio è imponente, costante, i controllabile. Inoltre UE interviene sempre a sanzionare i paesi esposti ai flussi per politiche e atti di respingimento senza al contempo assicurare collaborazione e risorse. C'è inoltre una pressione culturale politically correct che porta ad identificare tutti coloro che si pongono il problema dell'immigrazione clandestina come equivalenti a razzisti o ispirati da comportamenti razzisti. Molti (tra cui anche persone appartenenti a Rientrodolce) considerano ininfluente il processo immigratorio sul fenomeno sovrappopolazione, e negano l'impatto di antropizzazione, di cementificazione e di consumo di suolo da parte dell'arrivo di circa 350000 immigrati/anno sul suolo italiano, già sovrappopolato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti si continua a tacere sul perché dell'immigrazione incontrollata e selvaggia. Perché questa tutta questa gente si riversa sulle nostre sponde e invade anche il retroterra europeo? (Malmoe, la seconda città della Svezia, è ormai perduta per gli Svedesi). Tutti lo sanno, ma è disdicevole dirlo. È l'esplosione demografica che innesca disperazione e ricerca di un avvenire migliore. Il fenomeno è vistosissimo ma è vietato parlarne: passi subito per razzista, per un bieco difensore della Fortezza Europa. Io trovo già il concetto di Fortezza Europa aberrante e perverso. Allora aboliamo subito gli eserciti, apriamo le frontiere e buona notte! Esortare gli africani, asiatici, latino-americani a pianificare le nascite è per le nostre anime belle un'operazione razzista: propaganderemmo il controllo delle loro nascite affinché noi possiamo continuare a godercela. Ma quanti se la godono davvero in Italia oggi? E anche nel resto d'Europa c'è un po' ovunque sofferenza. Persino in Svizzera si contano ben 500'000 poveri o a rischio povertà (non è poco su una popolazione di 8 mln di abitanti). In Svizzera è considerato povero chi guadagna solo 2'400 franchi, al cambio attuale ca. 2000 euro. Ma godono di sovvenzioni e aiuti indiretti.

      L'esplosione demografica è una panzana, dicono la Chiesa, gli economisti, i politici venduti, la sinistra idiota e terzomondista che ha tradito i lavoratori italiani, i demografi coglioni sostenuti da Piero Angela preoccupati della scomparsa dei bianchi europei e delle pensioni di anzianità - già, chi le pagherà se non i "nuovi Italiani"?).

      Il movimento migratorio è imponente, costante, incontrollabile? Perché così vogliono i politici, l'UE, gli economisti, la Chiesa (la Chiesa crede di salvarsi aprendosi al dialogo, ma potrà solo rimandare - e forse di poco - la propria fine perché l'islam è una religione viva). C'è dietro una volontà precisa, altrimenti non si capirebbe perché i governanti europei e italiani fanno guerra ai propri cittadini chiamandoli razzisti e esigendo l'integrazione (degli Italiani ai "nuovi Italiani"). Una volta erano i nuovi arrivati che dovevano integrarsi, adesso invece sono gli autoctoni che devono cambiare pelle: l'integrazione - dicono - non può essere unilaterale, anche i vecchi Italiani devono adattarsi. Mutantur tempora, già. L'«operazione Kjenge» e della Idem rientra in questa logica: due straniere nel governo (per cominciare). Le due donne hanno sì la cittadinanza italiana, ma il motivo della loro scelta è evidente. Te ne accorgi e arricci il naso? Sei ovviamente un razzista, fai schifo.

      L'Europa deve restituire almeno parte di ciò che ha rapinato in tutto il mondo per secoli? Se ne può parlare, anche se non sarà facile mettersi d'accordo. I beni della Terra sono di tutti come dice il papa? Certo, parliamone. Mettiamo tutto sul tavolo, anche il fatto che tra 10-12 anni ci sarà un altro miliardo di affamati, e poi ancora un altro miliardo, e un altro, e un altro ancora. E ormai tutti vogliono vivere almeno decentemente, per lo meno avere un tetto e da mangiare, e magari anche il telefonino (io non ce l'ho), e suvvia, qualche altra cosuccia possiamo pure desiderarla, no? Una piccola utilitaria, vacanze romane (sta scritto: "Non di solo pane vive l'uomo"). Ma sta pure scritto "chi non lavora non mangia" - questa è di S. Paolo.


      Elimina
  35. concordo in toto.

    Ma cosa si cela dietro questo falso aprirsi all'immigrazione?
    Dico falso,perchè è evidente che se io possiedo un orto che sfama 20 persone,ed in casa siamo già 32 (con la conseguenza che per sfamarci DEVO ricorrere a risorse prese dall'esterno, QUINDI sottratte a qualcun altro..e parlo di RISORSE essenziali,non di pc e I-phone) ,
    con che faccia dico "accogliamo altra gente"?

    mah.
    cosa si cela?
    Non credo alle fandonie circa l'allarme invecchiamento popolazione (ma quale allarme poi? Tramutano una cosa bella,cioè il fatto che si vive di più, in una cosa brutta,cioè che ci sono troppi anziani in giro,e secondo loro la "soluzione" è compensarli con altrettanti bebè,così diventiamo 20 miliardi in poco tempo) o l'allarme "chi ci pagherà le pensioni" (cacchio,paghiamocele da soli!!!!!).

    p.s. qualcuno pensa anche all'allarme di chi ci pulirà il di dietro, salvo poi dare dell'egoista a chi, per motivi di sovrappopolazione,ambiente,degrado sociale e ambientale, cultura,stress di una vita fatta di mezzi d prendere,bollette da pagare,ecc........non vuole figli.



    Quale motivi si cela,dunque?
    Non me ne capacito.
    davvero.

    RispondiElimina
  36. << Ma cosa si cela dietro questo falso aprirsi all'immigrazione? >>

    Gran bella domanda, cara Laura, alla quale non è facile dare una risposta, ma che mai come oggi necessita di una soluzione, perchè altrimenti finiamo tutti in fondo al burrone.

    A naso direi che si tratta più di un problema culturale che genetico, in quanto il gene egoista spinge per l'altruismo intra-familiare o, al massimo, etnico.
    Forse la cosa è aggravata, nel mondo occidentale, dal falso senso di sicurezza portatoci dalla ricchezza diffusa, che appare virtualmente illimitata (ce n'è per tutti), ma è solo figlia del petrolio a basso prezzo, che non tornerà più.

    Credo che la crisi economica ed ecologica che ci aspetta farà presto a spazzare via questo buonismo di facciata.
    In fondo, fino a pochi secoli fa la gente accettava la schiavitù come una cosa ovvia (persino la Chiesa !), mentro oggi fa rabbrividire.
    Non credo che allora gli uomini fossero molto più cattivi e crudeli di oggi: c'era solo un flusso energetico diverso, che rendeva convenienti certe cose e la società di adeguava ad esso.

    RispondiElimina
  37. Vox clamans in deserto

    Il "solito" editoriale estivo di Giovanni Sartori sui disastri dell'esplosione demografica.
    Nessuno ci farà caso perché tutti stanno studiando - per la verità senza costrutto - come ottenere l'esplosione economica alias crescita (dei rifiuti, della spazzatura).
    Insomma, un editoriale che lascerà il tempo che trova. E tuttavia appare sulla prima pagina del Corriere della sera, il primo quotidiano d'Italia. E a me ha fatto un po' piacere, senza illusioni.

    http://www.corriere.it/editoriali/13_agosto_15/previsioni-tempo_e7431c84-0563-11e3-95f7-ac31e2b74e2c.shtml

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si ma lo hanno pubblicato nella data in cui la tiratura è minima.

      Pensa che il giorno di pubblicazione i mod del corsera erano in ferie,quindi al contrario di tutte le altre volte è stato impossibile commentare la notizia.

      Elimina
    2. In effetti non è che al Corriere la questione demografica stia particolarmente a cuore. Hanno un contratto con Sartori per un numero tot di articoli che devono pubblicargli come editoriali collocati a sinistra. Recentemente hanno messo un suo articolo a destra, ciò che ha dato adito a un contenzioso con Sartori che ha minacciato anche la fine della collaborazione.
      Immagino che quelli del Corriere trovino le idee di Sartori sulla demografia aberranti e magari anche razziste (ormai il razzismo è il prezzemolo della modernità), ma sono costretti a pubblicargliele per contratto.

      Elimina
  38. Speriamo per stavolta non ci facciano caso i vari Iannello, Gaspari & co., si risparmiano il loro solito, molto solito, travaso di bile (reagiscono così). E anche la povera Kyenge, dovesse leggerlo, direbbe che è un'offesa a tutta l'Italia;))) Grazie Sergio.

    RispondiElimina
  39. Ciao Luca,
    mentre leggevo il libro di tanto in tanto pensavo a te e quale opinione avresti avuto del romanzo: ora lo so e mi sento meno solo nell'aver considerato che spesso i folli sono quelli che appaiono normali.

    RispondiElimina
  40. Sono convinto che il problema demografico sia reale,ma non si può risolverlo con proposte alla dan brown, o scegliendo noi quale popolo deve essere sterilizzato, come facevano in america con le donne native,senza il loro consenso... e penso anche che la natura se ne frega se gli europei fanno solo un figlio (ma consuma come 70 africani)sempre troppi sono. Io non ho figli ma mi girerebbero le palle se qualcuno mi costringesse a non averne.Credo si debbano trovare meccanismi per informare correttamente le persone e trovare soluzioni ragionevoli senza scadere in logiche razziste. Ci vogliono degli incentivi per chi non fa figli (e non il contrario)e limitare l'afflusso di immigrati (ma poi lo devono limitare anche loro verso di noi) e soprattutto ci vuole una economia, un tipo di produzione che sia veramente sostenibile (ovvero una decrescita) ed equa perchè se basi il benessere dell'europa sullo sfruttamento della manodopera quasi schiavistica del terzo mondo e sul furto delle loro risorse, magari sostenendo dittature compiacenti...poi non possiamo pretendere che non provino ad immigrare (dopo che le multinazionali hanno rubato le loro terre fertili), Non sono particolarmente fiducioso che questo avverrà in tempo,molto probabilmente si assisterà ad un collasso globale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non discuto dell'opportunità di intervenire sulle dimensioni (come ingombro numerico e come ingombro ecologico) dell'umanità, tuttavia il 33,33(periodico)% di umanità sterile non determina decrescita, è percentuae da rapido collasso. Sono, in termini biologici, numeri da estinzione: in termini sociali, numeri da apocalisse. Fatevi due conti: un terzo di popolazione sterile AD OGNI GENERAZIONE significa il 56% di coppie sterili e, quindi, la necessità che ogni coppia fertile generi circa 5 figli per un tasso di mera sostituzione. Fermo restando che un calo della popolazine mondiale E' auspicabile, se lo scenario "Inferno" si avverasse, avremmo subito alcune generazioni nelle quali si tornerebbe al proletariato puro (solo chi ha figli ha assistenza), per avere, a seguito, o un'umanità che si estingue nel giro di qualche decina di generazioni o coppie (=donne in coppie) fertili che DEVONO (di fatto) avere almeno 5 figli solo per far sopravvivere l'umanità. In altri termini, pur condividendo la preoccupazione pratica per la sovrappopolazione, disapprovo un metodo di controllo dell'umanità così antidemocratico e, soprattutto, da un illuminato come il professor Zobrist mi aspettavo dei numeri un pochino più raffinati e credibili.

      Elimina