[... ] Oggi ci sono due monopoli: il monopolio delle discariche (che è controllato sempre dalla camorra) e il monopolio della lobby degli inceneritori i quali si sottraggono in una lotta forsennata i rifiuti perché, loro, più bruciano e più guadagnano [...] questi, che si contendono la spazzatura […] sono nemici però sono alleati contro la raccolta differenziata, questo è il punto che in Italia bisogna capire.
Questi due monopoli sono nemici della raccolta differenziata al punto tale che quando si è finanziato l'inceneritore di Acerra, il presidente dell'ABI è intervenuto dicendo chiaramente: io vi finanzio cari monopolisti degli inceneritori, se voi però mi garantite che ci stà una quantità di spazzatura notevole, perché altrimenti noi dobbiamo fare una legge regionale per multare i comuni che non producono una quantità sufficiente di immondizia.
Chi si riempie la bocca con la retorica dell'ambientalismo pragmatico, o dell'ambientalismo del SI, contrapposto a quello del NO, chi ha sempre presentato gli inceneritori come LA SOLUZIONE al problema dei rifiuti potrebbe tentare di replicare, ma, per favore, lo faccia dopo aver riflettuto cinque minuti.
Questi due monopoli sono nemici della raccolta differenziata al punto tale che quando si è finanziato l'inceneritore di Acerra, il presidente dell'ABI è intervenuto dicendo chiaramente: io vi finanzio cari monopolisti degli inceneritori, se voi però mi garantite che ci stà una quantità di spazzatura notevole, perché altrimenti noi dobbiamo fare una legge regionale per multare i comuni che non producono una quantità sufficiente di immondizia.
Chi si riempie la bocca con la retorica dell'ambientalismo pragmatico, o dell'ambientalismo del SI, contrapposto a quello del NO, chi ha sempre presentato gli inceneritori come LA SOLUZIONE al problema dei rifiuti potrebbe tentare di replicare, ma, per favore, lo faccia dopo aver riflettuto cinque minuti.
Anche 10.
RispondiEliminaIl titolo non vale solo per discariche e inceneritori: vale anche per il riciclo.
RispondiEliminaQui nel nord-est, dove non fa più notizia una percentuale di riciclo superiore al 70%, questa attività sta diventando un affare fine a sè stesso. Il separatore e chi produce il primo semi-lavorato destinato alle successive lavorazioni guadagnano moltissimo, ma sia dal punto di vista energetico che da quello dell'effettivo recupero di alcune materie prime (carta raccolta sulla strada, vetro indifferenziato, plastica indifferenziata) i risultati sono modesti e spesso molto contraddittori: la maggior parte della carta viene bruciata e il vetro (con cui si può produrre altro vetro ma di scarsa qualità) viene accumulato spesso in piccole colline dove ormai iniziano a crescere anche gli alberi.
Bisogna puntare ormai al riuso e in primis alla non produzione di prodotti che in brevissimo tempo o dopo un'unico uso diventano rifiuto; o che almeno vengano prodotti con disciplinari che ne facilitino il riciclo.
E' ormai del tutto evidente che in alcune fasi del processo di riciclo si fa sempre più festa quanto più aumenta la massa del rifiuto.
Mirco
Non avete scampo: occorre accettiate l'idea che una parte consistente della società, diciamo una metà delle persone che la compongono, abbia la possibilità (non che vi sia costretta ma che abbia la possibilità) di non immobilizzarsi, sclerotizzarsi, cristalizzarsi in un ruolo. Solo permettendo alla vita delle persone di divenire dinamica per il tramite di una armonica rotazione sociale scompariranno cricche, caste e lobby.
RispondiEliminaEcco il senso più ampio di questo lavoro: http://ars.hyperlinker.org Attuando questo progetto si costruisce quell'uomo, quella donna, quell'essere umano nuovo, dotato di numerose competenze e di un'ampia visione organica, destinato ad integrare le percezioni (e gli interessi) dei presenti esponenti della specializzazione.
Hyper Linker
Molta gente si dimentica che molte città del nord ebbero lo stesso problema (Milano tra tutte) e che se non avessero proceduto con la "differenziazione" ora le loro discariche sarebbero stracolme di rifiuti e quindi inservibili da anni.
RispondiEliminaAndrebbe spiegato al signor Rutelli, che va benedicendo l'ambientalismo pragmatico e moderno a cui piacciono gli inceneritori(che lui "giustamente" chiama termovalorizzatori). incenerire vuol dire togliere al riciclo, incenerire non vuol dire eliminare discariche ma dover stabilire discariche per le ceneri create ancor più tossiche dei rifiuti. queste e altre cose dobbiamo dire fino a che non ci manca la voce. ciao
RispondiEliminaNulla si crea, nulla si distrugge tutto si trasforma.
RispondiEliminaOltre alle ceneri l'inceneritore emette gas: per quanto piccole ed invisibili ci sono molecole velenose oltre agli ossidi di azoto ed al CO2.
Trasformare l'aria in una discarica non è una grande idea.