martedì 18 gennaio 2011

Gravidanze non desiderate nel mondo. Un po' di numeri.



Bill Ryerson del Population Media Center ha condiviso con noi un lavoro pubblicato nel dicembre scorso sulla rivista scientifica Studies in Family Planning. L'articolo ha come titolo Unintended Pregnancy: Worldwide Levels, Trends, and Outcomes di Susheela Singh, Gilda Sedgh, e Rubina Hussain (Gravidanza indesiderata nel mondo: livelli, tendenze ed esiti).

Al nostro congresso parlammo di questo argomento grazie soprattutto al contributo di Marco Cappato e Carmen Sorrentino (cfr Overshoot N.1). I dati riportati nel loro intervento e nella sezione dati del N.1 del nostro bollettino avevano come origine la Banca Mondiale (BM), ma mi era sempre rimasto il problema della metodologia di stima dei dati in questione. Il lavoro che qui presento conferma le dimensioni del problema, le gravidanze indesiderate erano stimate dalla BM in 75 milioni nel 2006 e sono stimate in 83 milioni nel 2008 dall'articolo di cui parlo, e spiega anche le modalità con cui questi numeri vengono stimati attraverso sondaggi mirati da parte della Population Division dell'ONU in tutto il mondo. Non vi voglio tediare con il metodo, mi piace però avere conferma del fatto che ve ne sia uno :-). E soprattutto farvelo sapere!

I risultati sono forse ciò che interessa di più.

Anno 2008 (Gravidanze in milioni)
Numero totale gravidanze: 208
Paesi in via di sviluppo: 185
Asia: 119
Africa: 49
America Latina: 17
Europa: 13
America Settentrionale 7
Gravidanze non desiderate: 86
di queste gravidanze non desiderate l'esito è stato il seguente:
Nascite non programmate: 33
Aborti: 41
Aborti spontanei: 11.

(N.B. Le discrepanze nelle somme dipendono dagli arrotondamenti.)

Le gravidanze indesiderate sono dunque il 41% del totale, ma quello che colpisce e sorprende di più è che la percentuale di gravidanze non desiderate è maggiore nei paesi sviluppati 47% rispetto a quelli in via di sviluppo 40%. Questi dati sono motivo di riflessione per tutti, credo.

2 commenti:

  1. «Eppur si muove.»

    Sorprendenti dichiarazioni di un prete:

    18-1-2011, Raffaele Garofalo, prete, SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI. L’ASTRATTA DOTTRINA DI BENEDETTO XVI, MicroMega

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    Una Chiesa cristianamente premurosa del bene dell’umanità deve fare i conti col problema del controllo delle nascite, con la diffusione di malattie infettive sempre più devastanti. L’invito biblico ad essere “fecondi e riempire la terra”, raccomandato ai primordi dell’umanità, oggi è causa di seri problemi di sopravvivenza per molti. I vertici della Chiesa dovrebbero avvertire più di tutti la necessità dell’educazione sessuale, impartita nei luoghi di formazione, da personale esperto, come raccomandano molti educatori.

    Riducendo progressivamente le aperture del Concilio, più che farsi testimone di un annuncio profetico, Benedetto rivela sempre più la sua concezione teocratica della Chiesa, irrispettosa della libertà garantita all’uomo da Cristo stesso. La morale sessuale predicata dal papa risente ancora del pensiero distorto di Tertulliano, di Girolamo e di Agostino i quali, nei loro scritti, hanno pronunciato assurdità nei confronti della sessualità e della donna, considerata strumento di peccato, “porta dell’inferno”, anziché come persona umana. Nelle Confessioni Agostino parla di una “concubina”… che prese in attesa del matrimonio con la ragazza a lui destinata. Girolamo, in tarda età, era ossessionato dai ricordi dei lupanari frequentati in Dalmazia e a Roma. Incapaci di una serena sintesi, essi classificano la donna nelle due sole categorie della peccatrice o della suora: “Ange ou démon”. Grazie a loro la Chiesa cattolica vive da secoli la paranoia del sesso diventato sinonimo di peccato per eccellenza, se non l’unico peccato.

    Educare alla sessualità è un dovere per una società “civile”, Ratzinger invece rafforza il tabù di una Chiesa che ama guardare indietro, condizionata dalle eresie manichee, anziché farsi ispirare dalla verità evangelica. Educare alla sessualità significa formare alla responsabilità, evitare gravidanze indesiderate, dolorose esperienze abortive, vere tragedie per le donne costrette a ricorrervi. Tali problemi, con i quali devono quotidianamente fare i conti milioni di fedeli, sembrano esulare dalla astratta dottrina di Benedetto XVI.

    Sul giornale abruzzese Il Centro, del 20/12/2010, è stato annunciato che il Vaticano vuole beatificare una coppia che ha avuto 21 figli. Dio non può aver messo a carico di due sole brave persone l’onere di riempire la terra! Chiamare dei fedeli agli onori degli altari vuol dire farne degli “esempi” da imitare. Per un mondo che già lotta faticosamente per salvare tante persone dalla fame, proporre un tale “modello di fecondità coniugale” significherebbe mettere al mondo esseri umani destinati a non sopravvivere. Una imperdonabile mancanza di senno. Andranno lodate in una coppia le virtù di attaccamento alla famiglia, di altruismo, di solidarietà, doti in estinzione in una società sempre più schiava dell’egoismo, dell’arroganza e della volgarità, ma sarebbe opportuno tacere di una pur encomiabile ma eccedente vivacità sessuale. Anche la moderazione è una virtù cristiana da apprezzare!
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    Commento:

    Alla buon'ora, meno male. Anche in casa cattolica c'è gente con un po' di buon senso.
    Qualcosa si muove, apparentemente, anche se vorremmo che si movesse più in fretta perché manca poco alla mezzanotte.

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