mercoledì 12 gennaio 2011

Sessuofobia vaticana.

Ho fatto passare più di due giorni per riportare la rabbia entro i livelli di guardia necessari a sviluppare un ragionamento razionale. Quando si è arrabbiati infatti, prende il sopravvento la parte più primitiva del nostro cervello che attraverso il balletto dei neurotramettitori ci prepara allo scontro fisico (o verbale), mettendo in un cantuccio la corteccia, cioè la parte del cervello adibita al pensiero razionale.

La rabbia è scaturita dalle parole del Papa che, di fronte alla rappresentanza diplomatica accreditata in Vaticano, ha accumunato educazione sessuale e bombe islamiche fra le minacce alla libertà religiosa.

Ecco le sue parole virgolettate prese da un quotidiano:

“Proseguendo la mia riflessione non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.

Per fare il diplomatico (e particolarmente in Vaticano) ci deve volere una dose notevolissima di servilismo e ipocrisia, tale che nessuna di quelle mummie vestite di nero ha avuto il coraggio nemmeno di fare una smorfia di disapprovazione.

In seguito nessuno ha ricordato al Papa che quando nel 2000 a Roma si svolse la Giornata Mondiale della Gioventù, all'interno dei festeggiamenti per il giubileo, i prati del parco di Tor Vergata, che aveva ospitato le tende dei ragazzi di mezzo mondo per alcune notti, fiorirono di preservativi usati. Segno che l'educazione sessuale ha convinto anche molti giovani credenti che una sessualità responsabile è meglio di quella sessuofobia con la quale le gerarchie cattoliche (e non solo loro) affrontano il tema, salvo poi scoprire che gli impulsi sessuali, lasciati all'ignoranza e al senso di colpa, inducono comportamenti criminali.

Si può sempre criticare l'impostazione dell'educazione sessuale scolastica, in particolare di quella rivolta ai giovani. Luigi De Marchi lo faceva spesso dai microfoni di Radio Radicale ricordando che la sessualità, avendo profonde implicazioni nella sfera emotiva, non doveva e non poteva essere trattata come la funzione digestiva. Sul tema Luigi ha scritto un libro: "Poesia del desiderio. Introduzione ad una cultura umanistica della sessualità", che personalmente considero il miglior regalo da fare ad una ragazza o ad un ragazzo nell'età delle prime esperienze sessuali. Molto meglio di mille lezioni di anatomia.


Ma che questo prete sessuofobo venga a spiegarci che informare i giovani sull'esistenza di metodi anticoncezionali e di difesa dalle malattie veneree (io le chiamo ancora così perché la locuzione "sessualmente trasmesse" la trovo poco umanistica), è una minaccia alla libertà religiosa è veramente il colmo, e ancora peggio è che il massimo delle reazioni negative sembra che si limiti alle dichiarazioni di Massimo Cacciari che su la Repubblica di ieri, a proposito di questo discorso del Papa, si dichiarava deluso. Personalmente non essendomi mai illuso sulla possibilità delle gerarchie cattoliche di affrontare i temi legati a sessualità, riproduzione e contraccezione, in un modo coerente e improntato alla "retta ragione", non sono deluso, ma semplicemente indignato che è cosa diversa da un'arrabbiatura.

15 commenti:

  1. Mi permetto di linkare il commento di ieri su La Stampa di Jena, che mi pare adatto;

    11/1/2011
    Sesso

    JENA@LASTAMPA.IT
    Ma perché il Papa parla di cose che non conosce?

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=44&ID_articolo=1401&ID_sezione=59&sezione=

    Maurizio Tron

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  2. "corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione"

    Faccio notare che sotto accusa non c'è l'educazione sessuale in generale, assolutamente da incoraggiare, ma i casi in cui insieme a tale educazione viene fatto trapelare il messaggio: "fatelo con tutti come vi pare, basta che vi proteggiate". Questo messaggio, apparentemente neutro e a-religioso, è la vera minaccia a cui fa riferimento il Papa. Minaccia non solo alla religione crisitiana in senso stretto, ma anche in generale ai valori morali che vorremmo passare ai nostri figli per il futuro.

    Cerchiamo di non forzare sempre le parole del Papa, estraendole dal loro contesto e usandole per dimostrare quello che non dicono.
    Se c'è qualcuno che usa toni da fanatico mi pare l'autore di questo articolo...

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  3. Quello che volevo dire l'ha già detto in maniera eccellente l'"Anonimo" che ha scritto il 12 gennaio 2011 alle 09:31, quindi mi limito a concordare con quel commento.

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  4. Cari integralisti, mi potete dare una ragione logica per cui non posso fare sesso con chi mi pare, nei limiti legali?

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  5. Manca anche una ragione morale oltre che logica. Ma questo è un alto problema.
    In ogni caso nessun corso di educazione sessuale passa un messaggio del genere. Nel caso il problema è all'opposto quello di sterilizzare il messaggio educativo/informativo senza attrarre l'attenzione sugli aspetti emozionali della sessualità generando un vuoto fra l'esperienza e l'educazione. Ricordo che anni fa, quando lavoravo negli Stati Uniti, un College pubblicò un protocollo di comportamento per gli approcci sessuali fra studenti che era semplicemente ridicolo. Giustamente il giornalino degli studenti rispose con un editoriale in cui ci si domandava se le autorità accademiche che avevano stilato e approvato quel vademecum precoitale avessero mai fatto l'amore in vita loro.

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  6. Per quanto riguarda la Giornata Mondiale della Gioventù, giovani che vi parteciparono (ero giovane anch'io, ma non ero andato) mi dissero che la notizia dei preservativi non corrispondeva a quello che avevano visto con i loro occhi. A chi devo credere?
    Mi fa anche ridere l'affermazione di Jena: come se il papa fosse l'unico cattolico al mondo... ha dei consulenti esperti e molto preparati (e sposati!) (e investe anche denaro perchè siano preparati ai massimi livelli) per questi argomenti. Ne ho conosciuti alcuni di persona.
    Infine, caro Luca: hai letto tutto il testo o ti sei accontentato di quel brano? Visto che non lo hai letto, come fai a dire "il Papa ha accumunato"?
    Scusate, ma perchè parlate di cose che non conoscete?

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  7. Molto preparati e sposati non significa un bel niente. Lavorano per Ratzinger, ed è tutto dire.
    Di quali "valori morali" parli? Qualsiasi talebano di questa terra può trasmettere ai suoi figli tutti i valori che vuole. La libertà sessuale è, e resta, una conquista straordinaria dei nostri tempi. L'importante è quel "basta che vi proteggiate", con chi non è cosa che riguardi il pastore tedesco.

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  8. "Lavorano per...ecc" non è un giudizio obiettivo, è un pregiudizio. Tu di quali valori morali parli?
    Dici "la libertà sessuale...conquista straordinaria" nel senso che non è mai avvenuta prima: secondo te la specie umana è in grado di sopportare uno stravolgimento tanto grande in un'aspetto tanto determinante per la sopravvivenza? Non abbiamo dimostrazioni che lo sia!
    O magari mi sai indicare un popolo che abbia vissuto con tale libertà per almeno 10 generazioni? Se non lo trovi, io ipotizzo che tale libertà potrebbe essere un fattore di selezione (in senso darwiniano) negativo. Che mi rispondi? Che lavoro per Ratzinger?

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  9. A Luca che scrive: "In ogni caso nessun corso di educazione sessuale passa un messaggio del genere" rispondo che mi pare un'affermazione un po' troppo ... dogmatica. A me per esempio, dalla mia esperienza personale non pare proprio che sia vera alla lettera, sempre.

    Consiglio a tutti la lettura di quanto ha scritto Jacopo Fo, che certo non lavora per Ratzinger, sullo stesso tema:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/12/il-papa-e-l%E2%80%99educazione-sessuale/86031/

    perché mi pare un commento/attacco più bilanciato, pacato, costruttivo e con meno pregiudizi di questo. Denuncia le mancanze in questo campo, suggerisce cosa fare (bene!) ma solo dopo due paragrafi grandiosi, in cui scrive chiaramente:

    "Mi dà fastidio quando per attaccare un avversario si storpiano le sue parole. Non è utile"

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  10. A me a scuola, quando si parlava di educazione sessuale, mi han sempre trasmesso una velata minaccia: i metodi anticoncezionali sono pericolosi, la pillola squilibria il sistema ormonale femminile con conseguenze imprevedibili. Insomma, meglio non usarli, e quindi ovviamente astinenza completa.

    Paradossalmente l'unico insegnante che mi ha trasmesso qualche idea sensata è stato un prete.

    Che si possa trasmettere una particolare visione del mondo in un argomento così delicato mi sembra quasi inevitabile, in qualche misura. Ma che si pretenda che si debba trasmettere solo la propria, oppure non trasmettere proprio niente, mi dà piuttosto fastidio.

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  11. Effettivamente l'articolo di Luca è un po' sopra le righe. Sono poi andato a leggermi l'articolo di Jacopo Fo sul Foglio quotidiano che è davvero un bell'articolo.
    Diciamo che il tono di Luca è forse ... stonato, ma non più di quello di Ratzinger che l'ha sparata davvero grossa: ormai siamo a un passo dalla sacralizzazione dell'embrione o del gamete (non è una boutade: vedrete che si arriverà anche a questo - dopo la Giornata degli stati vegetativi avremo anche la Giornata dello stato embrionale).

    E tuttavia niente di nuovo sotto il sole. Cosa può ormai fare e dire questa benedetta istituzione che è la Chiesa cattolica? Che non annuncia più Cristo risorto e la vita eterna, ma si aggrappa ormai a ogni argomento che le permetta ancora qualche visibilità. Perché non rinverdire il grande tema della consustanzialità del Figlio con il Padre che scuoteva dalle fondamenta la vita dei cristiani nel quarto secolo? Il fatto è che questo argomento non interessa nemmeno più i teologi (quelli un po' svegli). Meglio parlare di sesso che riguarda tutti - cattolici e non cattolici - o del trattamento di fine vita, e cercare imporre il punto di vista della Chiesa a tutti in nome del diritto naturale. La Chiesa non si appella più alla Rivelazione, ma alla natura (che secondo dottrina è corrotta dal peccato originale).

    Comunque chi frequenta questo blog dovrebbe sapere che Ratzinger e il suo entourage nega il concetto di esplosione demografica (ormai viaggiamo al ritmo di una nuova India o Cina a decennio, ma i sottanoni non si preoccupano, beati loro).
    Ricordo anche che per Ratzinger e compagnia bella ogni atto sessuale deve essere potenzialmente fecondo: l'uso degli anticoncezionali di qualsiasi sorta è peccaminoso perché va contro la volontà di Dio! Persino l'applicazione sistematica dell'Ogino-Knaus è ... contro natura (peccato mortale!).
    Il commento di cattolici ratzingheriani non m'interessa: consiglierei loro di spostarsi su un altro blog a recitare avemarie.

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  12. Il problema è che poi la visibilità gli è garantita dal sistema informativo e che ciò che gli è contrario, sopra o sotto le righe, è messo in un cantuccio.

    Ma poi cosa ho detto di tanto sopra le righe?
    E' sopra le righe parlare di sessuofobia del Vaticano?

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  13. Forse avresti dovuto aspettare altri due giorni per far evaporare tutta la rabbia. Si sente che sei ancora indignato per le parole del papa. E l'indignazione inevitabilmente fa alzare i toni.
    Scrivi per es.: «Per fare il diplomatico (e particolarmente in Vaticano) ci deve volere una dose notevolissima di servilismo e ipocrisia, tale che nessuna di quelle mummie vestite di nero ha avuto il coraggio nemmeno di fare una smorfia di disapprovazione.»
    Dài a quei poveri diplomatici del servile e dell'ipocrita, mummie vestite di nero! Cavolo!
    Quegli epiteti ci possono stare (e a me sono piaciuti!), ma forse non tutti gradiranno.

    Poi io sono contrario alla cosiddetta "educazione sessuale". Sono piuttosto per un'informazione che si può fare benissimo in biologia. L'educatore di solito non educa alla libertà ma al conformismo, alle proprie vedute o o quelle della società.
    Non ho letto il libro di De Marchi, ma conoscendo un po' il personaggio posso immaginare che sia un'opera ben fatta. Probabilmente è meglio il libro di De Marchi che un corso di educazione sessuale.

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  14. Sergio, è giusto essere indignati per quelle parole, l'educazione sessuale minaccia alla libertà religiosa, quanta faccia tosta ci vuole per dire una cosa simile?
    Questo a prescindere dalla tua contrarietà (personalmente neanche io amo molto quello che va sotto il termine "educare").
    Poi certo che non tutti gradiranno, però mi sembra strano -con certe nostre idee- andare a farsi questi problemi. E' ovvio che non gradiranno, non gradiranno neanche blog come questo. Io pero gradisco.
    Leva servilismo, ipocrisia e il nero ammuffito dal Vaticano, e poi dimmi che resta.
    Ciao

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  15. Ad adiuvandum il post del curatore:
    oggi l'ineffabile attuale Pontefice Romano è tornato alla carica domandando "più lavoro per formare nuove famiglie", ovvero per AUMENTARE la natalità, ovvero non per (cercare di) ridurre/risolvere gli attuali e notoriamente già gravi problemi di povertà, emarginazione sociale, criminalità conseguente, immigrazione incontrollata, sovrasfruttamento delle risorse disponibili, riduzione della biodiversità & così via, ma (in pratica) per ACCRESCERLI!
    C'è bisogno di commentare?

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