martedì 10 marzo 2009

Procreazione assistita.

Maria Luisa Cohen segnala un articolo comparso sul Corriere della Sera del 6 marzo.

Secondo i dati dell'Istituto Superiore della Sanità, con la fecondazione assistita abbiamo ottenuto due vantaggi: le gravidanze in crescita e il boom dei tre gemelli (Corsera Cronache 9 Marzo) .
Mentre le coppie trattate nel 2005 erano 43.024, nel 2007 sono arrivate a 55.437.E se i bambini nati con tecniche di fecondazione arftificiale nel 2005 erano 3.385, nel 2007 sonostati 6.486, un po' piu' del doppio.

In realtà anche i più ferventi sostenitori della legge 40 considerano i parti trigemini un problema per i rischi che corre la madre e i nascituri.

In questo contesto, cioè quello del Malthus day, la questione della procreazione assistita va presa con le molle. Si rischia di apparire prescrittivi fino al limite della cineseria (non nel senso dei
porcai messi in commercio dai cinesi, ma delle leggi per la limitazione coercitiva delle nascite).
E a me le coercizioni non mi piacciono e non mi convincono.

Non proibirei mai la procreazione assistita, come non proporrei il controllo coercitivo (cinese)
delle nascite. Trovo tuttavia una forma di nevrosi collettiva quella del volere un figlio proprio (geneticamente) quando non viene e sottoporsi a bombardamenti ormonali ed altre diavolerie, inclusa ovviamente quella di farsi mettere nell'utero 3 embrioni (fermo restando che una nell'utero ci si fa mettere quello che più gli aggrada). Francamente con tutti i bimbi adottabili che ci sono in giro questa necessità di maternità e partenità genetica mi sembra molto primitiva. Ci sono i geni e ci sono i memi no? L'eredità genetica è solo un parte.
Magari ci sono genitori che fanno figli propri e poi li piazzano a fottersi il cervello
davanti alla TV, soddisfatti della propria eredità genetica (I GENI) senza fare nulla per quella culturale (I MEMI) per poi vederli crescere incapaci di fare alcunchè che non sia digitare alacremente sul tastierino di un I- Phone.
Ci sono poi genitori adottivi che portano un disgraziato nato in una favela o in una baraccopoli africana a fare il violinista o l'ingegnere. Moralismo? Può darsi. Il fatto però che si mettano così tanti ostacoli alle adozioni mi sembra più grave che metterli alla procreazione assistita. Fosse per me incoraggerei molto di più le adozioni che la procreazione assistita. E parlo sia di facilitazioni concrete sia di atmosfera culturale.
La procreazione assistita è circondata da questo alone di sogno fatto di cicogne, fenicotteri rosa, lettini, faccioni di bambini, pancioni, babbi ridenti, mamme felici, che sembra la presa di culo della presa di culo del Mulino Bianco in versione progesteronica. Se si parla di adozioni viene subito in mente una signora severa che interroga una coppia spaventata sulle reali motivazioni del loro desiderio di adozione. Ci sono tanti di quei bimbi che stanno male, ma male davvero, che considero le coppie gay che vorrebbero adottarli dei potenziali benefattori dell'umanità. E fanculo ai convinti sostenitori del principio: una famiglia ha bisogno di una madre e di un padre.

Luca Pardi

4 commenti:

  1. impulsività non repressa. mi riferisco solamente al fatto che non sempre la procreazione è circondata dall'alone di cui parli, dovresti parlare con qualcuno che l'ha provata, prima di sparare a zero come ho fatto io nel commento precedente. scusa la parola cazzo ma te usi la parola culo e mi son sentita giustificata.

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  3. Ben detto Luca , i memi tramandano cose ben più interessanti dei geni ..
    Purtroppo l'adozione é cosa difficile in Italia, e sì, perché per fare un figlio basta un colpo andato a segno di qualsiasi cretino mentre invece per adottare devi essere lo stereotipo della famiglia perfetta ratzingeriana, ma vorrei mettere in un campo profughi uno dei signori che si occupano di leggi sulle adozioni per poi vedere che sceglie .... da segnalare l'attività Poretti Perduca su tale argomento ..

    Saluti

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